Tempo fa avevamo informato con questo report dei nuovi ponti ciclabili in Lecco e Bergamo. Adesso possiamo dire che anche il recupero dell’ex ponte ferroviario, in località Lavello di Calolziocorte è ultimato. Il 3 marzo l’associazione Lecco ciclabile, aderente Fiab, nel giorno dedicato alle ferrovie abbandonate, ha deciso di festeggiarlo in modo adeguato. Ha invitato A.ri.bi di Bergamo, da sempre Lecco e Bergamo si amano, e altre associazioni a percorrere tutto l’anello di 20 km che questo ponte permette di effettuare. Altre associazioni invitate e presenti erano “Arcore ciclabile” e “Monza In Bici”. Siamo anche stati accompagnati da una guida manzoniana che ci ha fatto conoscere alcuni posti importanti percorsi da questo anello. L’appuntamento era ovviamente alla stazione di Lecco, dove con grande sorpresa mia, oltre agli associati di lecco ciclabile c’era anche il mitico Giorgio Mazza, cicloviaggiatore dagli anni ’50 che alla bella età di 75 quest’anno partirà in bici da Lecco e andrà in Grecia.
Eccomi con lui nella foto e con Maurizio Masseretti, cicloviaggiatore andino che me lo ha presentato. Ha anche da molti anni un sito web che gestisce personalmente.
Abbiamo quindi iniziato a pedalare verso il ponte vecchio di Lecco. E presa la sponda destra abbiamo subito imboccato la ciclabile, ecco un bel modo per introdurre ad un percorso ciclabile: un bel parcheggio auto-complimenti.
Abbiamo quindi iniziato la ciclabile. Ci siamo quindi fermati nel luogo dove Renzo, scappato da Pescarenico approda sull’altra riva dell’Adda, e qui una guida manzoniana ci ha spiegato tutti i significati letterari e storici del punto in cui ci trovavamo.
Proseguendo poi verso sud abbiamo constatato che il comune di Pescate partecipa alla gara della ciclabile più bella da come si evince da queste foto. Hanno addirittura portato sedime e roccie per poter realizzarla senza disturbare le proprietà e addirittura, hanno lasciato i posti barca con soluzioni intelligenti. Ecco la documentazione di un bel lavoro.
Decisamente bella, pulita, frequentata anche dai bambini e questa sì che è una bella notizia.
E qui vicino, finisce anche il comune di Pescate. Ed inizia il comune di Garlate, il quale però partecipa alla gara della ciclabile più brutta con ottime possibilità di vittoria. Ecco l’ingresso:
E poi, contrariamente a quanto fatto dal comune di Pescate, per non disturbare queste proprietà sul lago.
Trasforma in ciclabile un marciapiede sulla strada statale, ecco l’effetto che fa.
Passato questo brutto tratto di strada statale la guida manzoniana ci ha aspettato al museo della seta spiegandoci le ragioni storiche di questo museo.
E dopo questa sosta non ci è rimasto che andare al ponte nuovo. Eccolo finito, molto bello.
Ed ecco il festoso assalto.
Finita la festa al ponte abbiamo fatto festa al santuario Lavello. Da qui il primo tratto è percorribile.
Ed inizia quindi il cantiere di Calolziocorte.
Nella frazione di Pascolo, siamo a buon punto con i lavori. E anche un SUV ha voluto, da par suo, festeggiare questo spazio dedicato alla bicicletta.
Destreggiandosi un po’ tra vie e viuzze di Pascolo di Calolziocorte si arriva a Vercurago sotto il castello dell’Innominato, dove, seppur non finita è percorribile fino alla località La Chiusa.
Qui, in comune di Lecco ricomincia la ciclabile nuova e finita, che si collega con quella esistente di località Bione, molto bella, eccola.
Si arriva poi al punto da dove Renzo e Lucia si sono imbarcati per scappare. In questo posto il poeta mette in bocca al fuggitivo i versi che i lecchesi hanno provveduto a scolpire in un masso.
Entriamo quindi nel paese di Pescarenico dove la ciclabile percorre gli antichi selciati.
Per arrivare al ponte vecchio, da cui siamo partiti e che si intravvede oltre quello della ferrovia nella foto sopra, occorrerebbero dei segnali che mancano e solo per la cortesia di Maurizio non mi perdo. Il periplo di circa 20 km verrà inaugurato a Fine Marzo. E’ sicuramente un bel percorso per tutti, assai frequentato nei giorni di festa da famiglie con bambini. Qui entra in gioco il problema educativo, che purtroppo si evidenzia in questi casi, dove tantissimi pedoni si comportano come in un parco giochi senza porsi il problema della presenza o del passaggio di altri utenti. E’ il comportamento da automobilista prepotente che viene riversato sulla ciclabile. Ma possiamo tranquillamente affermare che il bicchiere è pieno per tre quarti.
Al netto della fantasia horror del comune di Garlate e dei necessari lavori ancora in corso, è un’opera che faticosamente sta arrivando al traguardo regalando a tutti la possibilità di una gita molto piacevole, che si collega tra l’altro con la classica ciclabile dell’Adda che va verso Trezzo. Ora Lecco attende la realizzazione di un’opera già finanziata: la ciclabile Lecco-Abbadia Lariana, già finanziata da alcuni anni, anche qui la domanda: ma quando le cose intelligenti sono in atto (intendo il finanziamento) le cose diventano difficili da gestire per i politici? Pare proprio di sì, e aggiungiamo: come al solito.
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