Si è tenuta lo scorso weekend a Monteriggioni la seconda edizione del “Festival della Viandanza”. Un pubblico di tutte le età e provenienze era accomunato dalla voglia di scoprire e promuovere il viaggio lento, a piedi o in bicicletta, uniche modalità che permettono al viandante di entrare pienamente in contatto con la cultura e le persone dei luoghi che attraversa, imparando ad apprezzarne e rispettarne le peculiarità.
Immerso nelle dolci colline senesi, che invogliano a mettersi in marcia (o in sella) lungo la via Francigena, Monteriggioni ha offerto una magnifica sede ai vari incontri, spettacoli e camminate che il programma prevedeva. Viandanti autonomi e rappresentanti di associazioni che promuovono viaggi lenti e consapevoli hanno presentato al pubblico le loro esperienze, rispondendo con entusiasmo alle domande dei più curiosi. Fra gli eventi più interessanti, il racconto di Giancarlo Cotta Ramusino di un viaggio lungo le tappe della ritirata di Russia, fra temperature polari e immense pianure dove risulta impossibile distinguere il bianco della neve da quello del cielo. Giancarlo, in arte “Girumin”, ha raggiunto Monteriggioni in sella sulla sua graziella, dimostrando che l’equipaggiamento necessario a un viandante è veramente ridotto all’essenziale. Un altro gruppo di pedalatori, facenti parte della FIAB, è arrivato sabato dopo aver percorso il nuovo itinerario ciclistico della Via Francigena.
Una cosa che i viandanti imparano presto è che non è possibile fare a meno dell’aiuto degli altri. La collaborazione è stata alla base di una escursione svoltasi sabato mattina con la partecipazione delle associazioni “Il Cammino Possibile” e “Disabili Visivi”, che hanno presentato i semplici mezzi che permettono alle persone disabili di gioire in tutta sicurezza degli ambienti naturali loro solitamente preclusi.
I numerosi bambini presenti hanno potuto finalmente godere del loro diritto a scorrazzare liberamente per le strade di Monteriggioni, in un ambiente libero dai rischi delle automobili. Tutti per loro erano inoltre i corsi di conduzione di pazienti e simpatici asinelli: al termine di un percorso a ostacoli sulla piazza principale veniva rilasciata una “patente di guida asinina” a ricordo della giornata.
A congiungere l’aspetto più riflessivo con quello più festaiolo è stato lo spettacolo di Moni Ovadia: difficile rimanere seduti ascoltando i travolgenti ritmi del suo gruppo, che ha presentato musiche della cultura rom.
Nonostante le preoccupazioni per questa strana primavera, le condizioni metereologiche sono state ottime, aiutando a determinare il pieno successo del festival. Un dato emerso con chiarezza da questi giorni di incontri è che il numero di viandanti in Italia è in continua ascesa, facendo ben sperare nella possibilità che sempre più pubbliche amministrazioni incentivino questo tipo di “turismo”.
Chi vuole visitare Monteriggioni può farlo pedalando lungo la via Francigena, seguita dal percorso ciclistico europeo Eurovelo 5.
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