L’intervento sul finale di giornata del danese Mikael Colville Andersen, CEO di Copenhagenize Consulting, ha illuminato la mente delle centinaia di spettatori di Velocity2013 , tra cui il sottoscritto. Sarà per la sua capicità attoriale , sarà per la sua visione geniale, sarà per il vestito alla James Bond e gli occhiali da sole sulla testa, o per un insieme di tutte queste cose. Mikael si occupa infatti di lavorare come consulente per creare nuove visoni di città, in cui i principi del desgin vengono applicati all’urban planning. La sua idea è che da un centinaio di anni le città sono state progettate per dare spazio alle macchine , aumentando a dismisura la loro quantità. La sua missione è che nelle città di oggi è venuto il momento di riappropriarsi della strada come estensione di noi stessi, e non più come uno spazio controllato e delimitato da visioni di stampo ingegneristico.
Le città non sono quindi luoghi in cui applicare unicamente principi della cost-benefit analysis, ma un luogo in cui esprimere un design intutivo, in cui le persone si spostino seguendo i principi di piacere del design. Nulla di più dei principi che stanno dietro la progettazione di una sedia bella, colorata e comoda, in teoria….. Ma come migliorare la ciclabilità in pratica ?
Mikael tenta di portare in pratica questi concetti e di progettare infrastrutture che i cittadini vogliono. Secondo lui intorno al mondo della mobilità si sono creati molti linguaggi ( quelli dell’urbanista, quello dell’ingegnere dei trasporti, quello del politico) e nessuno di questi è in grado di comunicare la mobilità con quelle metafore giuste, che solo il designer è in grado di dare. La sua esperienza di urban designer planner si arricchisce ogni giorno grazie anche all’osservazione dei suoi piccoli figli, e dai loro desideri per una città vivibile, piacevole e a misura di chi la usa, di chi ci vive. Durante la presentazione ha anche raccontato come suo figlio lo abbia portato a ridisegnare , insieme ad il resto dei suoi compagni di classe, una rotonda che era stata mal progettata. Insomma, il signor Mikael sembra incarnare la nuova frontiera del design, quello che entra nella strada e la modifica seguendo le leggi del piacere e della logica umana. Affascinante.
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