Italiani a Velocity tra alti e bassi

Italiani a Velocity tra alti e bassi

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Oggi a Velocity due presentazioni Italiane hanno avuto diversi effetti. Direi opposti. Il primo intervento è venuto dal Sud Tirol, in cui veniva descritto il progetto BikeMobilCard (in dettaglio qui) da Hugo Gotsch. Un sistema eccelso di mobilità integrata con sistemi di trasporti pubblici e bike sharing in parte elettrici. Uno scopo per lo più finalizzato ad incentivare lo sviluppo turistico del territorio, ma non solo. Infatti si è puntato a collegare il territorio con ciclovie di alta qualità che ogni giorno portano turisti e pendolari dai confini del Suedtirol. Tutto molto bello e lineare, quasi stucchevolmente austriaco.

Mezz’ora dopo, in un’altra sala, è intervenuto Valerio Parigi, socio di FIAB a Firenze. La presentazione spiegava la situazione della città fiorentina, riportando una situazione piuttosto invariata da molti anni, in cui i ciclisti sono aumentati per i fatti loro ma l’amministrazione locale rimane incapace di mobilitare risorse per implementare strategia efficaci per la mobilità ciclabile. Soliti problemi all’Italiana. Firenze conta pochi più ciclisti in percentuale rispetto a Vienna, e una ampia zona ZTL, ma qui le amministrazioni Viennesi si sforzano costantemente di cercare soluzioni e approcci innovativi per migliorarsi. Poche idee invece per il capoluogo toscano, nonostante i ciclisti do it yourself siano sempre di più. Alla domanda del pubblico che chiedeva come fosse affrontata la questione dei parcheggi per bici sufficientemente capienti, la risposta è stata: anche quello è un problema.

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