Chiuso per ferie (un mese di bikeitalia.it)
È passato poco più di un mese da quando abbiamo lanciato questo spazio web ed è arrivato il momento di fare qualche conto: come forse saprete bikeitalia.it nasce dalla fusione di tre blog che, in un modo o nell’altro, nel corso degli ultimi anni hanno affrontato di petto i temi delle politiche della ciclabilità nel nostro paese, del cicloturismo e del ciclismo urbano.
Ci aspettavamo quindi che i dati di traffico di bikeitalia.it fossero pari alla somma dei dati provenienti dai blog che lo compongono, ma il risultato è che abbiamo più che raddoppiato queste cifre.
In 31 giorni il nostro sito è stato visitato 71mila volte da oltre 51mila persone, per un totale di quasi 141mila visualizzazioni di pagina, la nostra pagina Facebook è piaciuta a oltre millesettecento persone e il tutto partendo da zero.
Questi numeri risultano entusiasmanti soprattutto se pensiamo che luglio è un mese in cui più che leggere di biciclette e ciclabilità, generalmente si preferisce la pratica sulla strada, magari in un posto di villeggiatura. Abbiamo fatto la scelta di cominciare questa avventura editoriale con un’inchiesta sulle zone 30, un tema decisamente non semplice, ma che è servita a dimostrare che bikeitalia.it non è il solito magazine di intrattenimento e facile informazione su quanto ruota insieme alle pedivelle, ma uno strumento attraverso il quale si vuole fare advocacy e creare opinione anche ricorrendo a subdoli cavalli di troia come è stato il controverso fumetto su Capitan Trenta. I numeri ci stanno premiando e il ringraziamento è tutto per voi che ci leggete.
Intanto agosto è cominciato e molti di voi si stanno già godendo le meritate ferie estive. Anche noi non saremo da meno: dopo tanto scrivere di biciclette è arrivato il momento anche per noi di concederci qualche sana pedalata, spero che ci vorrete perdonare se stacchiamo la spina per un po’.
Noi ci rivediamo a settembre, per parlare delle fiere e delle novità del settore e per offrirvi una nuova inchiesta. Questa volta parleremo di bicicletta e imprenditorialità: un modo come un altro per dimostrare che se per alcuni la bicicletta è un piacere, per altri è un lavoro che porta soldi veri nelle casse di aziende che resistono alla crisi e di nuovi attori che, la crisi, neanche la sentono.
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