Il numero di persone che usano la bicicletta come mezzo di trasporto anche per recarsi al lavoro è in continuo aumento: secondo gli ultimi dati sarebbero 14 milioni gli italiani che pedalano di cui ben 5 milioni hanno sostituito l’automobile con la bicicletta.
I pendolari su due ruote si ritrovano però a fare i conti con alcune difficoltà, non ultimo una volta arrivati a destinazione. Spogliatoi, docce e parcheggi coperti lasciare la propria bici durante l’orario di lavoro o addirittura incentivi economici sono i desideri di ogni commuter, ma che spesso e volentieri si scontra con una domanda a cui è difficile offrire una risposta convincente: perché in un contesto economico estremamente difficile come quello che stiamo attraversando un datore di lavoro dovrebbe sobbarcarsi ulteriori costi?
Certo, lo si potrebbe trattare considerare un benefit, al pari dei buoni pasto o il telefono aziendale, ma c’è dell’altro perché in questo caso non siamo di fronte a un costo ma a un investimento, ovvero del denaro speso per il miglioramento dei fattori di produzione con la prospettiva di aumentare i profitti.
In che modo?
Innanzitutto perché , come suggerisce la rivista Forbes, svolgere attività fisica è uno dei modi più validi per aumentare la propria produttività, poiché l’attività fisica:
- aumenta le energie disponibili
- aumenta la capacità di concentrazione
- migliora l’umore
- migliora la capacità di fissare le priorità
- migliora la memoria
Come se non bastasse, usare la bicicletta è un modo per ridurre i costi sanitari: i ciclisti infatti vivono mediamente due anni in più di chi non usa la bici, ma, soprattutto, hanno un tasso di assenteismo inferiore rispetto a chi non usa la bici di quasi il 50%. Nel Regno Unito è stato stimato che un aumento dell’uso della bici potrebbe aumentare la produttività del lavoro di 15,5 miliardi di euro.
Più che andare in bicicletta, i datori di lavoro dovrebbero quindi incentivare l’attività sportiva tra i propri dipendenti, ma diversi sondaggi rivolti a lavoratori sedentari rivelano che le scuse più frequenti riportate da chi non fa attività fisica sono la mancanza di tempo, l’avversione alle palestre e il fatto che molti non se la possono neppure permettere la palestra.
La bicicletta può essere la risposta a queste problematiche. Una buon parte del tempo utilizzato per recarsi al lavoro in bicicletta sarebbe comunque utilizzato per guidare, trovare parcheggio e camminare fino all’ingresso del luogo di lavoro; aggirerebbe il problema dell’antipatia per le palestre e il relativo costo a cui si aggiungerebbe un beneficio economico per la minore spesa in benzina.
Insomma, la bicicletta fa bene alla salute e non è un mistero che un lavoratore in buono stato di salute sia più produttivo di un lavoratore malato.
Per concludere, vale la pena citare uno studio che evidenzia come le organizzazioni che promuovono l’uso della bici ricevono un ritorno compreso tra 1,33€ e 6,50€ per ogni euro investito in ciclabilità.
In ogni caso, se volete bene all’azienda in cui lavorate, fate leggere al vostro capo quest’articolo: potrebbe aiutarlo a risolvere alcuni problemi di bassa produttività. ;)
Anche questo è bikenomics.
sicurissimamente si arriva al lavoro molto più svegli…
almeno questo
chi sta al freddo un pò tutti i giorni è meno soggetto a malattie respiratorie tipiche dei mesi invernali..
meno giorni di mutua e più giorni allegria……ma i novelli bocconiani o presunti tali guardano solo le tabelle di excell…è con questa mentalità che stanno costruendo disoccupati invece che prodotti
Assolutamente d’accordo.
Da oltre 4 anni vado quasi esclusivamente in bici, non solo al lavoro (circa 16 Km al giorno), ma anche per piccole commissioni.
Da allora non mi sono più ammalato, a parte qualche brevissimo (durata 1 giorno) raffreddore, sarà una coincidenza, ma…
Una bella pedalata al mattino ti dà una carica incredibile, provare per credere, quando mi sveglio non vedo l’ora di saltare in sella e certi giorni mi ritrovo a sorridere guardando qualcosa di piacevole durante il tragitto o addirittura a fischiettare… cose mai fatte quando andavo in auto.