Asia centrale fra bici e cultura: il progetto di Daniele ed Elena

Cycloscope il viaggio di in bici in Asia Centrale

Le steppe del Kazakhstan

Un documentario sulle culture dell’Asia centrale, realizzato immergendosi in quell’ambiente affascinante grazie all’uso della bicicletta. E’ questo, in estrema sintesi, l’interessante progetto di Daniele Giannotta e Elena Stefanin, una coppia di trentenni appassionati di bici e di ricerca etnografica.

Unendo questi due campi, Daniele ed Elena hanno deciso di organizzare un avventuroso viaggio in bici, che dall’Europa Orientale li porterà fino al cuore dell’Asia Centrale, in Kirghizistan. Prevedono di stare in sella per circa cinque mesi, da maggio a ottobre di quest’anno. Non si limiteranno a pedalare però: i due hanno pianificato bene il loro viaggio (o meglio la loro “rispettosa esplorazione dell’Asia centrale a scopo documentario”, come si legge sul loro sito), e hanno in programma di realizzare 10 reportage dai luoghi che attraverseranno.Cycloscope

I temi che hanno scelto di affrontare sono tutti di grande rilevanza ambientale e/o culturale. Ad esempio, i due cicloviaggiatori vogliono porre l’attenzione sulla cultura dei nomadi del Kazakhstan, che costituiscono oggi solamente l’1% della popolazione Kazaka. Non meno interessante sarà il reportage dal lago Aral, uno dei grandi disastri ecologici causati dal governo sovietico.

Incuriositi dal loro progetto, abbiamo deciso di contattarli e di farci raccontare qualche altro dettaglio. Ecco la nostra intervista:

Bikeitalia: Potete presentarvi ai nostri lettori?

Daniele & Elena: Siamo una coppia di trentenni come ce ne sono tante, alto livello di scolarizzazione ma disoccupati.
Daniele è un tecnico del suono, musicista e perito acustico, Elena è laureata in scienza politiche, indirizzo “relazioni internazionali e diritti umani”. Entrambi abbiamo una grande passione per la ricerca etnografica. Da sempre siamo affascinati dagli stili di vita cosiddetti “alternativi”.

B: Perché avete deciso di fare questo viaggio?

D&E: La passione per la bici e la vita all’aria aperta, unite al sogno di diventare documentaristi di professione sono state il motore principale dell’idea. Inoltre da un paio d’anni non troviamo che lavori precari, non inerenti i nostri studi e senza possibilità di crescita professionale. Abbiamo pensato che scommettere su noi stessi fosse la cosa più sensata da fare.

B: Come mai avete scelto proprio l’asia centrale come meta?

D&E: Abbiamo considerato diversi itinerari. Alla fine questo ci è sembrato il più intrigante, attraversa luoghi e culture sconosciuti a molti. E fino a poco tempo fa anche a noi. Inoltre abbiamo considerato altri fattori più pratici come il clima, la pendenza media della strada, i documenti richiesti…

B: Come avete stabilito esattamente il percorso da fare?

D&E: Il percorso è stato disegnato nel dettaglio avvalendoci di OpenStreet Map e Google Earth, le informazioni su visti e frontiere sono state prese da Caravanistan, una bibbia per i viaggi lungo la via della seta, che è anche un nostro media partner.

Cycloscope, viaggio in bici in Asia centrale

Il percorso che Elena e Daniele seguiranno

B: Avete già fatto viaggi in bici?

D&E: Abbiamo fatto un viaggio in Olanda la scorsa estate. Abbiamo fatto altri viaggi lunghi ma sempre con la nostra Panda’99.

B: Siete entrambi appassionati di bici o uno/a ha contagiato l’altra/o?

D&E: E’ una passione per entrambi.

B: Che bici userete? Che tipo di equipaggiamento? Dove avete intenzione di pernottare?

D&E: Daniele partirà con Le Président, una bici belga della Royal Nord di inizio anni ‘30. Elena con una bici un po’ più giovane, una Koga Miyata Leisure Lady. Entrambe sono in fase di “restauro” presso la bottega artigiana Pedalando di Bologna, e fra poco saranno pronte! Le Prèsident monterà un cambio Sachs 3×7 con tre rapporti interni al mozzo e cassetta da sette ed un Dynohub Sturmey Archer GH12 degli anni ‘40. La Koga andrà con un Nexus7 Shimano.

Per quanto riguarda l’equipaggiamento siamo alla forsennata ricerca di sponsorizzazioni, ci piacerebbe molto il trailer ExtraWheel ed i panniers della Ortlieb, speriamo prendano in considerazione la nostra proposta. Cerchiamo sponsor tecnici anche per tenda, sacchi letto e vestiario.

Dormiremo quasi sempre in tenda, stealth camping, tranne dove troveremo ospitalità, si spera nei luoghi dove gireremo i reportage. Il nostro budget è molto limitato e cercheremo di evitare il più possibile di pagare per dormire.

 

Daniele ed Elena sperano che questo sia solo il primo di una lunga serie di viaggi. Ammirati dalla loro preparazione, non possiamo che augurare loro di realizzare i loro sogni.

 

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