Avevamo lasciato la nostra storia delle bici elettriche al 1946, anno della presentazione della “Bicycle of the Future“. I decenni successivi sono quelli della motorizzazione di massa: automobili e moto la fanno da padrone, e il sogno di tutti i giovani è quello di liberarsi al più presto della bicicletta, vista come un mezzo per poveri. Bisognerà aspettare gli anni Settanta per assistere a dei passi avanti nella storia delle bici elettriche.
Fra i primi a riconoscere il potenziale delle bici elettriche dobbiamo annoverare il Partito Comunista Cinese, che all’inizio degli Settanta fece produrre una serie di bici molto simili all’Electrocyclette. Alcuni modelli erano disponibili anche senza pedali. Ancora oggi i motorini elettrici in Cina sono molto diffusi.
Tornando in Europa, una tappa fondamentale nella diffusione della mobilità elettrica fu la guerra dello Yom Kippur: i paesi produttori di petrolio imposero un rialzo enorme del prezze del greggio, che aumentò del 600% nel giro di poche settimane. Fu da quel momento che si cominciò a parlare di risparmio energetico, e alcune aziende proposero sul mercato dei modelli di bici elettriche molto interessanti.
Quello che ebbe maggior successo fu indubbiamente il modello “electra”, proposto dalla tedesca “Solo”. Aveva un motore Bosch da 750W, e due batterie da 12V. Era venduto per corrispondenza, presentato all’interno di cataloghi generici, e costava 1100 marchi. Il peso era veramente impressionante: 67 kg, di cui 30 solo per le batterie. Meglio non rimanere con le batterie scariche, muovere l’electra solo a colpi di pedale deve essere stato decisamente faticoso. La velocità massima raggiungibile era di 24 km/h, cosa che la faceva competere con gli altri motorini a benzina tedeschi, con velocità massima limitata a 25 km/h. In Francia invece i ciclomotori potevano andare fino a 40 km/h, ed è per questo che lì l’electra non fu un grande successo.
Altri modelli simili furono proposti da concorrenti della Solo. Fra questi ricordiamo la Zundapp e l’Hercules E1, che si possono vedere nella foto in alto. Non sono disponibili dati di vendita di questi modelli, ma pare che solamente la Solo electra ebbe un buon successo commerciale, tanto che ce ne sono in giro ancora diversi esemplari, amorevolmente curati dagli appassionati. Per giungere a una diffusione di massa, le bici elettriche avrebbero dovuto diventare molto più leggere.
fonti: “Electric Bicycles”, di D. Henshaw e R. Peace
una pagina di un appassionato tedesco
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