10 impressioni da Eurobike 2014
Come ogni anno a fine agosto si sta svolgendo a Friedrichshafen, in Germania, Eurobike, la fiera della bici più grande del mondo. L’arrivo di Eurobike è uno di quei segnali forti per chi lavora nel mondo bici: significa che le vacanze sono finite e che è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche nuovamente. Una cosa tipo il primo giorno di scuola, solo che invece del solito inizio blando fatto di supplenze e ore buche, qui si parte alla grande e tutti vagano per la fiera come cani da tartufo per cercare di capire in che direzione si muoverà il mercato nell’anno successivo.
Io non faccio di certo eccezione e quelle che seguono sono alcune impressioni che derivano dalla prima giornata di fiera.
1. Gli hipster si stanno estinguendo.
Basta dare uno sguardo ai visitatori della fiera: se gli anni scorsi camicie di flanella, pantaloni attillati, berretti da ciclista anni ’80, barbe e baffi impomatati e arricciati erano un must, quest’anno si è tornati ai soliti visi perfettamente rasati o, al limite, con una barbetta incolta. Come corollario, si può percepire anche l’inizio di un declino delle biciclette a scatto fisso. Queste non occupano più il centro dello stand, ma fanno parte del tutto e aspettano anzi che vengano finalmente notate da qualche avventore. La sensazione è che queste biciclette siano destinate a tornarsene finalmente in pista.
Quello che però rimane è l’utilizzo dell’acciaio in abito urbano, questa volta con freni, ruote libere, parafanghi, etc. Con risultati molto stilosi e rivolti non più ai ragazzini alla ricerca dello skid selvaggio, ma anche ai manager che hanno deciso di abbandonare il BMW X6 a favore di una più sobria ed elegante commuter in stile randonneur.
2. Il mercato è (anche) donna.
L’indizio è bello grosso, questa volta, basti pensare che Giant, il più grande produttore di bici al mondo, ha deciso di lanciare un nuovo brand, ribattezzato LIV, interamente dedicato alle donne e che copre qualunque tipologia di prodotto, dall’abbigliamento alle bici da crono, passando per le Mtb e compagnia pedalante. Non si tratta di biciclette entry level sfigate pitturate con colori che possano convincere le fidanzate dei ciclisti maschi a salire in sella, ma di biciclette vere, pensate per l’utilizzo sportivo e la competizione, con un altissimo di gamma, con soluzioni studiate appositamente per venire in contro alle differenze morfologiche dell’altra metà del cielo.
3. Grasso è bello
Grasso come fat e le fat bike sono le padrone indiscusse dello show: non esiste marchio degno di questo nome e che possieda anche solo una minima velleità di offrire una gamma di prodotti completa che non abbia a catalogo una fat bike da esporre al centro dello stand. La cosa interessante è che il mondo fat è ancora lontano dal mondo delle competizioni sportive e viene quindi il dubbio che le grandi competizioni, a tendere, avranno sempre meno importanza per la promozione dei prodotti (oppure che a breve assisteremo alla nascita di competizioni dedicate alle fatty).
4. Il ritorno in pompa magna del cyclocross
Il corollario è che si assiste per la prima volta a biciclette con uno spazio enorme tra la ruota e il passo della forcella, alla faccia di tutti gli studi sull’aerodinamicità!
5. C’è ancora spazio per l’innovazione
Shimano ha presentato il nuovo gruppo per mtb a trasmissione elettronica, i telai in legno non sono più un tabù, Selle Royal ha presentato la Slow Fit Foam, una schiuma per l’imbottitura della sella con una proprietà di rilascio lenta per adattarsi meglio alle forme del ciclista. X-bionics, azienda italiana leader nell’abbigliamento sportivo ipertecnologico, continua a sfornare prodotti in grado di potenziare le prestazioni del corpo umano.
6. Il futuro è urban (e colorato)
Il segnale viene da Canyon che se n’è uscita con una bicicletta dal profumo avvenieristico e minimalista: la Commuter, dotata di un manubrio integrato (integrato nel senso che unisce manubrio, attacco e luce) che nasconde i cavi all’interno.
Mentre l’ultima creatura della casa di Coblenza si presenta in un grigio antracite, le aziende del nord Europa hanno deciso di dare un tocco di colore ai modelli storici abbandonando in questo modo i cupi colori tradizionali per portare una nota di ottimismo sulle ruote. Idem dicasi per Brooks England che ha presentato la nuova gamma di borse Canvas con colori molto accesi.
7. Bosch non è più sola
Dopo anni di dominio incontrastato sul mercato della motorizzazione elettrica, anche Yamaha e Shimano hanno fatto passi avanti in questa direzione arrivando a proporre sistemi di assistenza alla pedalata direttamente alla scatola del movimento centrale che sfidano il monopolio, fino a questo momento incontrastato, dell’azienda tedesca.
8. I costruttori si sono accorti che le bici sono mezzi di trasporto.
…e quindi servono a trasportare persone e oggetti. Basta dare un’occhiata ai telai delle bici da corsa in alluminio per rendersene conto: sempre più costruttori stanno decidendo di dare la possibilità ai propri clienti di trasformare le proprie specialissime in normali mezzi di trasporto anche al di là dell’uso sportivo. Come? Semplicemente aggiungendo un occhiello al carro posteriore dove si può tranquillamente montare un portapacchi. Finalmente, è il caso di dire.
9. Il cicloturismo è una realtà
10. Ottimismo
Difficile dare dei numeri precisi, ma tutte le chiacchierate fatte con diverse aziende hanno testimoniato un dato inconfutabile: nonostante le precipitazioni monsoniche, il mercato della bici nel 2014 è stato in forte espansione e tutto lascia credere che continuerà così anche per il prossimo anno.
Bell’articolo, mi è piaciuta molto la vostra analisi del mercato.
Però vi prego, fatelo per me, quel “cyclocross” non si può leggere. O è “ciclocross” o “cyclecross” ?
Alessandro
Bellissimo articolo e tante belle novità,
specialmente sulla eliminazione di hipsters e bici a scatto fisso…
buona pedalata a tutti!
Grazie :)
Bella manifestazione e belle immagini!
Grazie Fabio,
come è andato il tuo giro?