La Croazia in bicicletta

La Croazia in bicicletta

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Mercoledì 4 giugno 2014
Nella maggior parte dei treni italiani non è purtroppo consentito trasportare biciclette, in ogni caso essendo, appunto, una questione tutta italiana c’è la scappatoia. E’ necessario smontare le ruote alla bicicletta e inserire il tutto all’interno di una sacca avente dimensioni massime 110x80x40. Ora la bicicletta diventa un “bagaglio” che si può portare su tutti i treni!
Sul treno Freccia Bianca compio la tratta Novara-Trieste in circa 5 ore. Inganno il tempo chiacchierando piacevolmente con un ragazzo di Venezia, trasferito a Torino per lavoro e che proprio oggi, come ogni mese, torna dalla famiglia. Gli argomenti principali, come al solito per me, sono i viaggi, le montagne e la bicicletta … passioni che anche lui condivide.
Pernottamento al Bed and Breakfast “A casa di Barbara”, in pratica una camera di un piccolo appartamento situato al 5° piano di un enorme condominio. Disordine e sporcizia in negativo, ottima colazione e prezzo in positivo… quasi perfetto! Riassemblo la bicicletta ed è ora di dormire!
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Giovedì 5 giugno 2014 – TAPPA Trieste – Rijeka 113 km
Partenza alle ore 8.00 dipanandomi tra l’intenso traffico di Trieste, in verità immaginavo una città più sonnolenta. Attraverso il confine italo-sloveno a Muggia; in seguito a non molti chilometri inizia una continua salita ma sempre pedalabile sino alla località Kozina. Da qui proseguo tra sali-scendi fino al confine sloveno-croato a Rupa. Piacevole il paesaggio, ma purtroppo il continuo transitare di autoarticolati non consente distrazione alcuna. Al confine scoppia un temporale che mi costringe a vani tentativi sino alla resa, mettendomi al riparo sotto un fitto bosco e per quasi un’ora. Ne approfitto per mangiare i panini e le banane portati da casa. Il tempo passa e giungo alla città di Rijeka dopo 113 km un po’ provato, anche perché nell’ultimo tratto ho persino forato la ruota posteriore.
Da qui alla cittadina che avevo programmato a tavolino da casa, mancano ancora 30 km, ma alla vista di un ostello, cedo e sosto per la notte. L’addetta mi da utili consigli dove mangiare spendendo poco e bene in un enorme centro commerciale che dista un paio di chilometri. All’ostello, efficiente ed economico, c’è persino la possibilità di utilizzare gratuitamente una postazione internet e così ne approfitto per tenere informata Stefania.
Rijeka, città istriana, in passato aveva il nome italiano di Fiume ed ancora oggi, mi raccontano alcuni abitanti, quando gioca la squadra di calcio locale, dalle gradinate ancora numerosi spettatori gridano: forza Fiume!
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Venerdì 6 giugno 2014 – TAPPA Rijeka – Prizna 120 km
Solitamente gli itinerari che si sviluppano lungo il mare e su isole sono un continuo sali-scendi; la Croazia non è un’isola ma, almeno per questo primo tratto, anche qui il percorso adotta questa regola.
La prima parte della tappa di oggi è ancora contraddistinta dal transitare dei soliti enormi TIR; quando mi affiancano devo stare molto attento allo spostamento d’aria se non voglio cadere. Poi all’aumentare della distanza, ne incontro sempre meno ed il traffico diventa ragionevole.
Oggi il cielo è perfettamente sereno ed i paesaggi che si scorgono lungo il mare sono proprio da cartolina.
Lungo il percorso faccio conoscenza con una coppia di austriaci in bicicletta, che giustamente se la prendono comoda affrontando tappe brevi e con tanto cibo al seguito.
Più avanti incontro una coppia di polacchi in auto che inchiodo parlando a ruota libera di Jerzy Kukuczka, il più grande alpinista himalayano di tutti i tempi, un loro connazionale tragicamente morto in montagna. Insieme a Stefania ne ho già parlato e anche troppo! Dobbiamo andare a vedere la nuova Polonia e non quella che ho già conosciuto nel 1987.
Su consiglio di un ufficio informazioni, sosto per la notte nella cittadina di Prizna, dove in teoria sarebbero dovuti esserci molti supermercati e parecchi alloggiamenti. Scopro in realtà che non esiste nemmeno un negozio di alimentari e tutte le attività legate al turismo sono ancora quasi tutte chiuse. Alla terza chiacchierata mi sembra di avere trovato la famiglia giusta, disposta a darmi un letto e a mettermi a disposizione spaghetti, uova, formaggio, frutta, birra… ma quanto sono “solidali” lo scoprirò solamente al momento del saldo, poiché sui costi sono un po’ latitanti e non conoscendo alcuna lingua oltre al croato, la nostra comunicazione avviene attraverso internet e l’apposito traduttore!
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Sabato 7 giugno 2014 – TAPPA Prizna – Zara 112 km
Mi sveglio con una ottima colazione e per quanto riguarda il conto, veri signori!
Da Prizna i primi tre chilometri che percorro sino a riprendere la SS n°8 sono al limite del pedalabile per un inizio giornata, poi la strada ha pendenze più che conciliabile e fortunatamente i TIR sembrano letteralmente scomparsi.
La zona costiera croata è un susseguirsi di cartelli indicanti la possibilità di affittare appartamenti, destinati ad una tipologia di turismo che porta a rendere buona parte delle località disabitate per molti mesi all’anno, in quanto i proprietari, che vivono altrove, solo durante i mesi turistici si fanno vedere. Ne consegue che al di fuori dei grossi centri urbani diventa difficile fare la spesa o semplicemente bere un caffè, se il periodo non è quello giusto.
La temperatura di oggi sale di parecchi gradi rispetto a ieri e pedalare nelle ore centrali sta diventando un problema. Penso che nel mese di agosto, tra caldo e traffico sicuramente più intenso, effettuare questa tipologia di traversata in bicicletta non è una buona idea!
Arrivato a Zara, tappa odierna, torno a pernottare in ostello. Ora che possiedo la tessera, posto letto e colazione mi costano solo 16 euro, meno non è facile! Per la cena faccio acquisti in un market. L’ostello è molto carino, peccato si trovi a diversi chilometri dal centro ed io sono leggermente stanco. Peccato, devo ammettere che mi sarebbe piaciuto rivedere il centro di Zara, dove neanche un anno fa sono venuto, insieme a Stefania, durante lo splendido viaggio che ci ha condotto dalla Slovenia, dopo Croazia, Serbia, Bosnia, Macedonia, Montenegro, Kossovo e Albania proprio qui a Zara, dove terminò tra stanchezza e soddisfazione l’intera traversata.
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Domenica 8 giugno 2014 – TAPPA Zara – Primosten 110 km
Anche oggi nemmeno una nuvola e le temperature superano per più ore i 30°C. Non dovrei lamentarmi per il tempo ma con questo caldo si fatica parecchio e si è meno propensi a guardarsi intorno per gustarsi il panorama… insomma è un po’ come far morire un viaggio in bicicletta! Tra l’altro scorgo in ogni dove turisti a fare il bagno in un mare cristallino ed io invece mi trovo in un bagno di sudore!
Già da ieri ho accantonato l’idea di raggiungere Durazzo in Albania, meta teorica studiata da casa sulla carta, poiché avrei dovuto tenere medie chilometriche giornaliere più elevate. Neanche due mesi orsono ho effettuato, sempre in bicicletta, prima una traversata in Corsica, poi in Sardegna. Certo lì il clima era decisamente più consono alle fatiche e anche se mi spostavo sempre con materiali sulla bici e zaino in spalle riuscivo a sopportare meglio i chilometri e i relativi disagi. Altra cosa è la temperatura torrida qui in terra croata!
Devo decidere da quale porto croato prenderò il traghetto per tornare in Italia, per oggi pernotto in un bungalow di un campeggio situato nei pressi di Primosten, dove accettano gli euro, anzi vogliono gli euro e non le kuna, moneta locale, che è differente! Il bungalow è provvisto di angolo cottura e stasera varierò un po’ il menù con ravioli acquistati al market, peccato che vendono le uova solo in confezioni da 12.
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Lunedì 9 giugno 2014 – TAPPA Primosten – Spalato 63 km
Nottata infernale grazie ad un piccolo gruppo di zanzare ben agguerrito, d’altronde temperatura e umidità sono perfette! Decido che oggi sarà l’ultima tappa che mi porterà alla non lontana Spalato. Le motivazioni che mi conducono a ciò, oltre il caldo afoso che continua a salire, anche la possibilità di un collegamento in traghetto più facile tra Spalato e Ancona. Beh avrò la scusa per tornare.
Arrivo a Spalato e una nuova foratura mi rafforza la scelta: torno a casa. Niente riparazione, anzi smonto entrambi le ruote posizionando tutto nella sacca ed evitando di pagare sul traghetto la sopratassa per trasporto bicicletta. Purtroppo la prima corsa utile Spalato-Ancona è fissata per domani sera alle ore 20.00, di conseguenza fino ad allora farò il turista scattando le ultime foto del viaggio.
Concludo la giornata con un magico incontro: una coppia di ciclisti partiti dal Portogallo ed in giro per l’Europa da nove mesi, eroici!
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Martedì 10 giugno 2014
Spalato è una città carina e avendo oltre che un porto commerciale anche uno scalo turistico, fa sì che diverse navi da crociera vi attracchino facendo sbarcare, anche solo per poche ore, orde di turisti di ogni nazionalità. Mi colpisce vedere almeno una trentina di anziani croati che non chiedono elemosina ma rovistano e selezionano l’immondizia: vetro, plastica, alimenti… tutto quello reperibile è buono! L’ultima signora anziana mi impressiona in particolar modo perché non riesce a recuperare molto, avendo già spazzolato tutto altri prima di lei! Io ho già cambiato le ultime banconote locali in euro, e i pochi spiccioli di questa moneta per me inutilizzabile finiscono ora nelle sue tasche!
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Commenti

  1. Carletto ha detto:

    Purtroppo non ci sono altre strade, sempre ch non si voglia salire verso le montagne e allungare il trgitto.
    Comunque la zona è ben fornita di segnaletica stradale e la statale è una sola.
    La strada costiera èstupenda. Per chi volesse consiglio la visita dell’isola di Cherso, cercate sul web

  2. giacx ha detto:

    per le prime tre tappe da Trieste a Zara, avresti per caso le tracce gpx da poter condividere grazie

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