Giovedì 5 giugno – Lanne – Arette
Oggi bella giornata, ma un po’ fresca; seguendo le indicazioni del gestore del campeggio percorriamo strade secondarie che, con qualche collina, ci portano ancora a ovest senza passare da Pau.
Oltrepassiamo Ossum, Pontacq, Nay. Sono belle colline ondulate mentre ci avviciniamo ai Pirenei.
Ad Arudy ci fermiamo per comprare il pranzo, poi cerchiamo una fontana per riempire le borracce; la fontana della piazza sembra possa assolvere il compito e facciamo il pieno, poi arriva un signore in auto e dice che quell’acqua non è potabile: troppo tardi, abbiamo già bevuto! In effetti il giorno dopo ci viene la caghetta.
Il pomeriggio attraversiamo un grande bosco quasi tutto in salita che a tratti sembra spianare, ma è solo un’illusione perché devo continuare a spingere forte sui pedali: è davvero una brutta impressione.
Attraversiamo la N 134 e, sempre proseguendo sulla D 918, giungiamo ad Arette dove troviamo un camping ben curato e qualche negozio, quindi decidiamo di fare tappa.
Percorsi 80,6 km, pedalato ore 5:04
Venerdì 6 giugno – Arette – St-Jean-Pied-Port
Oggi è una giornata un po’ speciale perché sappiamo di arrivare a St-Jean, che sarà il vero e proprio inizio del “Cammino”
La giornata è bella e abbiamo già valutato sulla carta quale delle due strade ci conviene fare dopo Tardets-Sorholus: una passa per le montagne, è indubbiamente più corta, solo 41 km, ed è anche panoramica, ma ci imporrebbe un paio di colli oltre i 1.000 metri; la D 918, invece, si snoda per 56 km e ci farebbe passare sempre per due colli, ma a quote molto più basse, circa 500 m.
Nel primo pomeriggio raggiungiamo la D 933, che in 16 km ci conduce a St-Jean-Pied-Port.
Il centro accoglienza pellegrini è arroccato nella città vecchia in cima alla collina, ultima salita.
Approfittiamo del tempo disponibile per portare la bici di Cesare da un meccanico e risolvere la questione dei rapporti più agevoli: Cesare sceglie un gruppo pignoni da mountain- bike, dovrà sostituire anche il cambio.
E un po’ nuvolo e ogni tanto scarica due gocce, ma quando esce il sole fa molto caldo.
Nella parte vecchia della città c’è un gran via vai di pellegrini; il 90/95% sono a piedi e la via centrale è disseminata di negozietti che vendono tutto il necessario ai pellegrini per il loro viaggio.
Nell’ostello dove siamo ospitati c’è una bella atmosfera: sono tutti rilassati, alcuni studiano il percorso del giorno dopo, altri si salutano come vecchi amici, altri ancora si curano i piedi; c’è un bello stanzone arioso con i letti a castello e i servizi sono perfettamente puliti, ancorché l’utilizzo continuo.
Raccogliamo i primi benefici dell’ospitalità: pernottamento e colazione 8 €.
Da quando siamo partiti il 26 maggio abbiamo totalizzato 1135 km.
Percorsi 70,9 km, pedalato h 4:14
Sabato 7 giugno – St-Jean-Pied-Port – Zubiri
Partiamo di buon’ora, prima delle 7:30. I camminanti sono già usciti da un pezzo.
Uscendo dalla cittadina abbiamo un po’ di difficoltà a seguire le indicazioni che ci hanno dato. Dopo 3/4 km riconosciamo la casa dietro la quale parte la stradina che dobbiamo seguire. La pendenza è subito molto forte e Cesare, anche col cambio nuovo, ha difficoltà a farlo ingranare e ogni tanto scende e spinge.
Il paesaggio intorno a noi è molto bello e il luogo da subito una sensazione di calma e tranquillità. Purtroppo ci rendiamo subito conto che queste belle stradine salgono e scendono con molta facilità e ci fanno percorrere molto più dislivello del necessario.
Arrivati a Valcarlos decidiamo di seguire la statale di fondo valle che, anche se più trafficata, sale comunque con una buona pendenza.
In tarda mattinata valichiamo il colle di Ibaneta e presto siamo a Roncisvalle.
La tappa finirebbe qui, ma decidiamo di continuare anche perché dovrebbe esserci prevalenza di discesa; poco più avanti facciamo provviste e poi ci fermiamo per il pranzo .
Incontriamo Toldo, ciclista con carretto attaccato alla bici; è di Busca, il suo viaggio è iniziato a Le-Puy-en-Velay.
Troviamo ancora un po’ di salite sulla nostra strada; arrivati a Zubiri decidiamo di fare tappa. L’ostello municipale non ci può confermare il posto fino alle 20:00 perchè deve dare la precedenza ai camminanti. Andiamo allora in un Hostal privato dove otteniamo la cena per 12,00 €, il pernottamento e la colazione per 15,00 €.
Percorsi 56,6 km, pedalato h 4:52
Domenica 8 giugno – Zubiri – Estella
Uscendo dall’ostello di Zubiri attraversiamo subito il bel ponte medioevale con avambecchi poligonali in pietra, poi seguiamo fedelmente il sentiero, ma ci rendiamo immediatamente conto della difficoltà che incontriamo nel seguire questo itinerario: improvvise rampe, a volte anche strette, magari con qualche camminante davanti, poi anche ripidissime discese sempre su terra, con sassi sul passaggio e possibilità di scivolare, per cui decidiamo di rientrare sulla statale.
I 20 km rimanenti per raggiungere Pamplona, con lo scarso traffico della domenica mattina, li percorriamo in un’oretta.
Attraversando il fiume Arga si scorgono i bastioni del XVI secolo e, più alta, la cattedrale di Santa Maria la Real.
A Pamplona facciamo sosta per dare un’occhiata alla città.
Proseguendo, dopo una quindicina di chilometri dobbiamo affrontare la salita che porta all’Alto del Perdon, una sterrata sassosa con qualche canale scavato dall’acqua.
Circondati dai campi di grano, lontani dalle strade e immersi nel silenzio è molto bello.
La salita è davvero impegnativa e ci tocca spingere a piedi, ma la fatica è ripagata, in cima, dalla vista grandiosa e dal monumento al pellegrino davvero suggestivo.
Più tardi arriviamo a Puente la Reina dove vediamo il bel ponte romanico che scavalca le placide acque del Rio Arga.
Prima di arrivare a Estella affrontiamo ancora una bella salita che, col caldo del pomeriggio, ci spreme un secchio di sudore.
Percorsi 76 km, pedalato ore 5:47
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