Iran in Libertandem

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Siamo Alessandro e Stefania, partiti dall’Italia a ottobre 2014 in sella al nostro libertandem con lo scopo di raggiungere la Cina. La meta del nostro viaggio è Wenzhou, la città da dove proviene la grande comunità cinese residente nel comune di Prato, che patrocina il nostro progetto Godimundi.

Ma in un’avventura in bicicletta come la nostra, si sa, la destinazione finale non è che una delle mete del viaggio. Ci troviamo infatti in Iran, paese complesso e gigantesco di cui in Occidente si ha un’immagine confusa e alterata dal mito dell’Impero Persiano e dalla fobia massmediatica del terrorismo islamico.
Il nostro progetto “Iran in Libertandem” nasce dall’incontro con la reale cultura dell’Iran contemporaneo, incarnata in Khosrow e Narges, una coppia di documentaristi, artisti e ciclo-viaggiatori iraniani.
Khosrow e Narges ci accompagneranno nei luoghi più suggestivi e significativi delle varie regioni dell’Iran e riprenderanno giorno per giorno il nostro viaggio in bicicletta nei prossimi due mesi.

Il nostro scopo è realizzare un documentario che racconti l’incontro di due ciclo-turisti italiani con i paesaggi, la cultura e la gente dell’Iran, mostrando la realtà della travolgente ospitalità, le meraviglie e i contrasti che questa terra offre a chiunque voglia visitarla. Muoverci in bicicletta ci consentirà di entrare in diretto contatto con ogni territorio che attraverseremo e di instaurare rapporti autentici con i suoi abitanti: esploreremo così in libertandem la primavera iraniana, proprio mentre la natura e i tradizionali festeggiamenti del Nowruz (il capodanno persiano) sono nel loro pieno rigoglio. Ci auguriamo che sia l’occasione ideale per smontare tanti luoghi comuni che circondano la cultura islamica e orientale, e per affascinare il pubblico non raccontando una favola, ma mostrando la verità delle scene riprese.

Ci impegneremo infatti a mantenere un taglio prettamente documentaristico, capace di restituire un’ampia visione di quanto questa nazione ha realmente da offrire, evitando di dare qualsiasi connotazione politica o religiosa al filmato, convinti che le immagini, in questo caso, parlino da sole.

Il trailer del documentario è disponibile online al seguente link:

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