L’Asscomm Porta Venezia, associazione milanese dei commercianti, ha presentato nella giornata di sabato 9 maggio un esposto contro la Critical Mass locale, per aver “invaso” – a suo dire senza autorizzazione e in modo pericoloso – il tratto urbano della Tangenziale, quello compreso tra Corvetto a Rogoredo. Secondo Luca Longo, presidente dell’Asscom, il gruppo di ciclisti che si riunisce ogni giovedì sera alle 22 a Piazza Mercanti per pedalare nelle strade di Milano, sarebbe molto vicino all’area “no global e dei centri sociali”.
Alla denuncia presentata dall’associazione sono seguite alcune dichiarazioni di protesta verso la Critical Mass anche da esponenti politici. Secondo Fabrizio De Pasquale, consigliere comunale di Forza Italia, si tratta solo dell’ultimo caso di “arroganza impunita da parte di questi no global su due ruote”. Riccardo De Corato, vicepresidente del consiglio comunale in quota Fratelli d’Italia, ha invece aggiunto che “serve l’immediato intervento del prefetto e del questore e l’identificazione dei responsabili”.
La Critical Mass però, come è noto ai più, altro non è che un appuntamento spontaneo di casa a Milano (ma anche in altre città del mondo) da ormai dieci anni, in cui i cittadini che usano la bicicletta si ritrovano una volta alla settimana, o al mese, per pedalare in compagnia e implicitamente rivendicare spazi e sicurezza per chi pedala. La circolazione sul tratto di Tangenziale rappresenta effettivamente una violazione del Codice della Strada (come anche il divieto di sosta, l’uso del telefonino al volante ecc…) ma essendo le bici mezzi di trasporto a tutti gli effetti contemplati dal Codice stesso, non è possibile impedirne gli spostamenti anche quando questi avvengono in massa verso un’unica destinazione, come d’altra parte non è possibile impedire il traffico di tutti i giorni provocato dalle automobili, maggiore e molto più pericoloso.
Alla base della denuncia del signor Longo, secondo molti ciclisti milanesi, ci sarebbero anche i difficili rapporti con la comunità ciclistica stessa, già manifestatisi durante la realizzazione della ciclabile di Viale Tunisia. Longo, infatti, titolare di un’attività commerciale sulla via in questione, non vedrebbe di buon occhio la realizzazione di piste ciclabili che secondo i negozianti toglierebbero spazi per il parcheggio delle auto e ridurrebbero la clientela.
L’attesa è ora per quanto avverrà a fine maggio, quando le strade di Milano saranno riempite dalle bici della Ciemmona, la Critical Mass Interplanetaria che quest’anno si terrà nel capoluogo lombardo con partecipanti provenienti da tutta Italia.
Credo che sarebbe stato più saggio rispondere con un semplice : no comment.
L’articolo è fantastico.
“La circolazione sul tratto di Tangenziale rappresenta effettivamente una violazione del Codice della Strada (come anche il divieto di sosta, l’uso del telefonino al volante ecc…) ma essendo le bici mezzi di trasporto a tutti gli effetti contemplati dal Codice stesso, non è possibile impedirne gli spostamenti anche quando questi avvengono in massa verso un’unica destinazione, come d’altra parte non è possibile impedire il traffico di tutti i giorni provocato dalle automobili, maggiore e molto più pericoloso”.
Il fatto che ci si sposti a termini di legge o violandola apertamente, per l’autore è totalmente indifferente.
Io non sono no global, semplicemente vado in bici in compagnia e mi diverto, ma dovete sempre politicizzare tutto solo per I vostri tornaconto personali… non ci sono parole! Macchine in doppia e tripla fila in sosta per ore come se fosse un parcheggio, gente che ti bestemmia se stai in strada o sul marciapiede perché non ci sono piste ciclabili e quando ci sono vengono intasate dai furgoni per scaricare merce o da macchine senza alcun rispetto, o anche dai pedoni stessi! Io vado in bici una sera a settimana perché mi piace e uscendo in gruppo riesco a godermi milano senza I problemi citati sopra, ma non per questo sono no global! Invece di uscirvene con queste sparate informatevi bene prima perché ci fate davvero una figuraccia!
SIGNORI LA BICI SUL MARCIAPIEDI CHE CIRCOLA E UN ATTO DI ARROGANZA
Invece quando gli operai dell’Alfa di Arese bloccavano la tangenziale, oppure gli allevatori che protestavano contro le quote latte bloccavano le autostrade con i trattori, loro rispettavano il codice della strada. :-)
Hanno paura di questo. non di bimbinbici.
No Global? Ma hanno presente cosa sia la critical mass? Magari parteciperanno anche dei No Global ma sicuramente non sono la componente principale del gruppo e sicuramente non vengono a pedalare in Critical Mass contro la globalizzazione. Mi piacerebbe che l’Asscomm Porta Venezia nominasse un proprio rappresentante che partecipi segretamente alla critical mass per vedere con i propri occhi che i No Global non c’entrano assolutamente niente.
sarebbe utile l’elenco dei commercianti che fanno parte dell’associazione per evitare di comprare nei loro negozi