Verona vince la guerra delle fiere della bicicletta

“PadovaFiere deve cessare qualsivoglia attività di denigrazione che coinvolga l’ente autonomo per le Fiere di Verona”, questa frase potrebbe bastare per riassumere il pronunciamento del giudice del Tribunale di Venezia per mettere fine alla guerra in corso tra Expobici e CosmoBikeShow. Il giudice era stato chiamato in causa proprio dall’ente fiera di Padova affinché questi inibisse l’organizzazione di CosmoBikeShow e per ottenere anche l’oscuramento del relativo sito internet.
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PadovaFiere chiedeva anche di impedire all’ex ad Paolo Coin, e alle ex impiegate Denise Muraro, Ivana Ruppi e Patrizia Piu, di diffondere a mezzo stampa «notizie diffamatorie in ordine a PadovaFiere servendosi delle informazioni acquisite» Le “notizie diffamatorie” avrebbero riguardato lo stato di precaria manutenzione degli stabili fieristici e la cronica mancanza di investimenti per la realizzazione degli eventi fieristici.

Oltre ad aver rigettato tutte le richieste di Expobici, il Tribunale di Venezia ha infine condannato la fiera di Padova a pagare le spese processuali sostenute dalla Fiera di Verona (3.500 €) e dagli ex dipendenti passati lo scorso autunno alla concorrenza (2.000 € a testa).
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Nel frattempo, mentre l’ex amministratore delegato di PadovaFiere, Paolo Coin, pubblica su Facebook la foto profilo che vedete qui sopra per festeggiare l’esito del processo, restano numerosi dubbi sullo svolgimento di Expobici il prossimo mese di settembre: CosmoBikeShow ha già presentato sul proprio sito internet un elenco espositori con quasi 400 nominativi, mentre Expobici non ha ancora comunicato il nome di un solo espositore.

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