Il mondo della bici è molto vario, e molto settoriale. Chi non lo conosce potrebbe pensare che “la bici è… la bici”, ma in realtà ci sono tantissime nicchie, che solo raramente comunicano fra loro.
Bici: attrezzo sportivo o mezzo di trasporto?
Una delle più grandi divisioni è quella fra chi vede la bici principalmente come un modo per fare sport, e chi la vede prima di tutto come il migliore mezzo di trasporto mai inventato dall’uomo. È una divisione alla base di moltissimi equivoci e incomprensioni nel mondo delle due ruote; ne citiamo alcuni:
[unordered_list style=”green-dot”]
- l’astio nei confronti della pedalata assistita: “la bici è fatica, altrimenti stai barando”;
- la mancata progettazione di piste ciclabili: “potete già pedalare dentro il parco, perché volete una pista ciclabile verso la stazione ferroviaria?”;
- l’ignoranza può portare addirittura all’acquisto di bici non adatte al proprio utilizzo: “vuoi una bici per girare in città? Prendi questa mtb!“
[/unordered_list]
Per questo ci sembra particolarmente interessante l’iniziativa recentemente lanciata dalla UCI, l’Unione Ciclistica Internazionale. L’UCI è l’ente che gestisce e coordina tutto ciò che ruota intorno alla bici vista come attrezzo sportivo: dal Giro d’Italia alle competizioni di MTB; dal ciclismo su pista al Cycle ball.
Pochi giorni fa, l’UCI ha pubblicato un manifesto intitolato Cycling for All, che annuncia un importante ampiamento di prospettiva: l’UCI comincerà a interessarsi anche al ciclismo urbano, promuovendolo in vari modi.
I punti salienti del manifesto
A quanto sembra, l’UCI vuole andare oltre una semplice espressione di sostegno, e intende impegnarsi seriamente e nel lungo periodo nella promozione del ciclismo urbano. Almeno questo è quanto si evince leggendo i punti principali del manifesto, che traduciamo e sintetizziamo di seguito:
“Promuoveremo il ciclismo come una forma di trasporto flessibile, sostenibile ed economica, e come parte di uno stile di vita salutare accessibile a tutti;
lavoreremo con altri gruppi e associazioni per promuovere il ciclismo insieme ad esse;
ci assicureremo che anche le Federazioni Nazionali siano attive nel promuovere e sostenere attività di sostegno al ciclismo nel loro paese, condividendo fra loro le best practices”.
L’UCI afferma, fra le altre cose, di volere “migliori infrastrutture in modo che chiunque possa usare la bici come mezzo di trasporto e come mezzo ricreativo”. Oltre al richiamo sulle infrastrutture, secondo l’UCI è necessario che i decisori politici introducano e facciano rispettare regole sul sorpasso sicuro, sulla restrizione all’uso di mezzi pesanti in città, sui limiti di velocità urbani, e sulla formazione degli autisti.
L’UCI inoltre:
[unordered_list style=”green-dot”]
- assegnerà una “bike city label” alle città che investono in eventi ciclistici e in infrastrutture per la ciclabilità
- nominerà degli UCI Cycling Ambassadors fra gli atleti di élite, per promuovere il ciclismo come forma di trasporto quotidiano
- coinvolgerà le Federazioni Nazionali che dovranno mettere in atto una serie di programmi e iniziative correlate
[/unordered_list]
L’UCI è un attore importante. Averlo come alleato attivo, e non solo come spettatore, nella promozione del ciclismo come forma di trasporto può avere un grande impatto. Le premesse, a giudicare dal manifesto, ci sono tutte: vedremo se e come verranno concretizzate. Vi terremo aggiornati.
I commenti che non rispettano queste linee guida potranno non essere pubblicati