Il governo di Theresa May ha pubblicato la tanto attesa CWIS, Cycling and Walking Investment Strategy. Il documento delinea una serie di azioni che verranno messe in atto nei prossimi anni con l’obiettivo di promuovere gli spostamenti in bici e a piedi; i fondi, per un totale di 1,2 miliardi di sterline, sono già stati allocati.
Che cos’è la CWIS?
Cycling and Walking Investment Strategy: strategia per gli investimenti sugli spostamenti in bici e a piedi; CWIS nell’acronimo inglese. Si tratta di un documento di 38 pagine pubblicato il 21 aprile 2017 dal governo britannico.
In questo documento si delinea una serie di azioni che verranno messe in atto nei prossimi 5 anni con l’obiettivo di “rendere l’andare in bici o a piedi la scelta più naturale per gli spostamenti più brevi”.
Ogni azione indicata nel documento è accompagnata dall’indicazione di un fondo apposito per finanziarla ed attuarla. In totale i finanziamenti ammontano a 1,2 miliardi di sterline (circa 1,4 miliardi di euro al cambio attuale).
Perché è importante?
È necessario puntualizzare che gran parte di questi soldi era già stata stanziata in precedenza. La CWIS non determina grossi nuovi investimenti. E allora perché è così importante?
Principalmente per due motivi:
- Avere una strategia ben delineata, coerente, e di lungo periodo, è molto meglio che avere una serie di iniziative isolate; questa CWIS pone un precedente che dovrà essere seguito anche dai successivi governi: ogni 5 anni si dovrà fare il punto della situazione e capire cosa funziona e cosa non funziona, cosa va finanziato nuovamente e dove invece si possono risparmiare fondi per destinarli ad attività più efficienti
- La CWIS è accompagnata da un documento tecnico destinato agli enti locali del Regno Unito. Questo documento contiene una serie di indicazioni su come progettare, realizzare e manutenere un’infrastruttura ciclabile (e pedonale) di alta qualità, e quindi continua, connessa con i principali luoghi pubblici, e chiara per tutti
Le reazioni
Le associazioni pro-bici inglesi hanno seguito con il fiato sospeso questa vicenda. Ricordate che pochi giorni fa Theresa May ha annunciato a sorpresa nuove elezioni in Gran Bretagna? Bene, questo ha come conseguenza il fatto che, a partire da questa settimana, il governo non può più pubblicare documenti come la CWIS, in vista delle elezioni. Venerdì 21 era l’ultimo giorno disponibile per la pubblicazione, e non era scontato che ci si arrivasse in tempo. Se non si fosse fatto in tempo, la palla sarebbe passata al nuovo governo, con un ritardo di mesi o peggio con la possibilità che la CWIS fosse messa in un cassetto e abbandonata.
Cycling UK ha accolto molto positivamente la CWIS. È da anni che questa associazione, insieme ad altre spingeva per arrivare a questo risultato; in particolare si era riusciti qualche anno fa a far approvare una legge che rende la pubblicazione di una CWIS obbligatoria da parte del governo.
Ad essere criticata è soprattutto la quantità di denaro che il governo intende investire. I fondi annuali procapite per l’infrastruttura ciclistica sono pari, secondo Cycling UK, a solo 72 pence; mentre i fondi per l’infrastruttura automobilistica sono pari a 86 sterline.
I dettagli
I paragrafi con cui si apre la CWIS sembrano essere scritti da attivisti, più che dai burocrati del governo: “Vogliamo rendere il pedalare e il camminare le scelte naturali per gli spostamenti brevi, o per parte di spostamenti lunghi. […] Il governo vuole che pedalare e camminare siano una parte normale della vita quotidiana […]. Nell’ambito del nostro obiettivo di costruire una società che funzioni per tutti, vogliamo che entro il 2040 più persone abbiamo accesso a percorsi ciclistici o pedonali sicuri e effettivamente utili. […] Realizzare la nostra ambizione richiederà un investimento continuo nell’infrastruttura ciclistica e pedonale. Richiederà una pianificazione nei trasporti che guardi al lungo periodo; e richiederà un cambiamento nell’atteggiamento del governo centrale, enti locali, aziende, comunità e individui. Camminare e pedalare dovrebbero essere considerati modalità di trasporto, parte integrante della rete di trasporto, piuttosto che interessi di nicchia o ripensamenti.”
Per quanto riguarda il documento tecnico sulla progettazione dell’infrastruttura ciclo-pedonale, agli enti locali inglesi viene proposto di seguire un procedimento in tre parti:
[unordered_list style=”green-dot”]
- pianificare una coerente rete di percorsi ciclistici e pedonali
- realizzare un programma di investimenti per mettere in atto questa rete progressivamente
- realizzarla con alti standard qualitativi
[/unordered_list]
Per aiutare gli enti locali nella progettazione, il governo ha sponsorizzato un interessantissimo strumento online realizzato da due ricercatori della Westminster University e Leeds University. Il Propensity to Cycle Tool calcola il potenziale ciclabile di ogni contea inglese, anche a livelli di dettaglio molto alti.
Ecco infine qualche dettaglio in più sui fondi riservati a ogni singola iniziativa:
[unordered_list style=”green-dot”]
- 50 milioni di sterline per programmi di iniziazione all’uso della bici per 1,3 milioni di bambini
- 101 milioni per il miglioramento dell’infrastruttura ciclabile nelle città
- 85 milioni in particolare destinati a 200 punti nevralgici identificati come particolarmente pericolosi per i ciclisti
- 80 milioni per corsi di sicurezza in bici, riparazione e manutenzione
- 389 milioni per progetti vari relativi al pedalare e al camminare, per gli enti locali
- 476 milioni dai fondi per la crescita
- 5 milioni per le infrastrutture ciclabili presso le stazioni ferroviarie
[/unordered_list]
Vivo nel Regno Unito e mi occupo di transporti. La nuova strategia e’ un piccolo passi avanti ma e’ molto criticata qui. I soldi non sono molti, Quelli garantiti dal governo sono ancora meno, e i comuni faranno molta fatica a trovare il resto dato che gia’ stanno tagliando un sacco di servixi essenziali. La priorita’ e’ data a iniziative di promozione e training che per quanto lodevoli alla fine fanno poca differenza. Vedremo cosa succedera’ ma io non sono motlo ottimista (albertomzanni.wordpress.com)