Bike sharing, bici di qualità per rispondere agli operatori cinesi

Nella competizione per la fornitura di bici per il bike sharing, alcune aziende si stanno attrezzando per aumentare la qualità di questi mezzi, in particolare nei confronti di quanto proposto dagli aggressivi operatori cinesi.

bici bike sharing

È probabile che il bike sharing sarà nei prossimi anni un settore nel quale gireranno parecchi soldi. Le città saranno sempre più densamente popolate; i millennials (chi è nato fra il 1980 e il 2000) sono sempre meno propensi ad acquistare oggetti, e più a loro agio con la condivisione; la generazione successiva, chiamata generazione Z, probabilmente presenterà queste caratteristiche in maniera ancora più marcata.

Le bici in condivisione sembrano quindi essere un naturale sviluppo; e già ora i servizi di bike sharing, nelle città in cui sono stati organizzati bene come Parigi, Londra o Vienna, sono molto utilizzati. Sì, ma quale tipo di bike sharing?

Abbiamo già parlato più volte del bike sharing a flusso libero, quel sistema in base al quale non ci sono stazioni fisse di noleggio e restituzione bici: grazie alle ultime tecnologie, è possibile sbloccare il lucchetto tramite app e poi lasciare la bici dovunque si voglia all’interno dello spazio urbano. Il settore è al momento dominato da aziende cinesi come Ofo, Mobike o Bluegogo.

Queste aziende però sono sinonimo di un approccio tutt’altro che perfetto: le città cinesi sono state inondate di biciclette di scarsissima qualità, quasi “usa e getta”, che quando si rompono vengono abbandonate ai lati delle strade, fino a formare a volte delle vere e proprie cataste di catorci. Nella competizione per la conquista di nuove città, la qualità ne ha sofferto.

bici abbandonate cina

Chiaramente un approccio del genere non può funzionare nelle città europee attente alla qualità degli spazi urbani. Ne sono consapevoli le stesse aziende cinesi, tanto che Ofo è sbarcata in Europa in modo molto cauto, con sole 20 bici in test a Cambridge per 3 settimane.

C’è quindi spazio per altri operatori, che vogliano offrire bici con componenti di qualità in grado di durare nel tempo. È proprio questo l’obiettivo di una partnership fra tre aziende, NuVinci, Gates e Mobia, che hanno recentemente presentato un loro modello di bici pensato proprio per il bike sharing.

bici bike sharing

La bici è pensata per essere molto resistente, con un buon livello di qualità e comodità. Essendo basata su di una cinghia di trasmissione non deve essere lubrificata con olio, e quindi non sporca. Il cambio NuVinci (a variazione continua) ha ingranaggi completamente integrati all’interno di una scatola stagna, e non richiede quindi manutenzione. I copertoni sono pieni, non soggetti a foratura. Ruote, reggisella e altre parti a rischio di furto sono avvitate al telaio con bulloni che richiedono uno strumento speciale per essere svitati.

dettaglio trasmissione bici

Un dettaglio del cambio a variazione continua NuVinci abbinato alla cinghia Gates

Una bici del genere si presta bene ad essere usata sia in un sistema di bike sharing tradizionale, sia in un sistema di bike sharing a flusso libero; è pensata anche come bici da usare per una flotta di bike sharing privato, ad esempio all’interno di campus universitari o di grandi aziende. Qualunque sia il sistema che prevarrà in Europa, questo consorzio di aziende è pronto ad offrire un prodotto valido. Questa mossa spingerà Ofo e gli altri attori cinesi ad alzare la qualità della loro offerta? Staremo a vedere.

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