I recenti tragici incidenti in bici accaduti a Michele Scarponi e Nicky Hayden hanno riportato all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della sicurezza stradale. Si sa, la politica si muove solo quando è messa sotto pressione. E allora questo è il momento adatto per insistere, come fa Salvaiciclisti, con un messaggio semplice e chiaro: basta morti in strada.
Al di là dei morti e feriti ben noti al grande pubblico, c’è un numero impressionante di persone (mamme, papà, figli, nonni, amici…) che sulle strade perde la vita: 4200 all’anno in media negli ultimi vent’anni. O che rimane ferito, spesso con gravissime conseguenze fisiche e mentali; e le cifre in questo caso sono ancora più grandi.
Il messaggio di salvaiciclisti usa parole inequivocabili: “c’è una parte sbagliata”. Come ad esempio “chi si scaglia contro autovelox, photored o altri sistemi preventivi”. Una parte sbagliata che rischia di diventare “connivente” se si continua a rimandare l’approvazione del nuovo Codice della Strada al Senato.
Qui il testo della dichiarazione rilasciata da alcuni esponenti di Salvaiciclisti.
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