Il sindaco di New York De Blasio 4 anni fa aveva annunciato la sua Vision Zero: lo “zero” si riferisce ai morti per incidente stradale nelle strade del centro finanziario statunitense. Un obiettivo ambizioso sul quale puntare durante il suo mandato.
Alle parole sono seguiti i fatti: piste ciclabili, bike sharing (continuando un trend già iniziato in precedenza), lotta alla sosta selvaggia. E i risultati si vedono: sono fatti di persone che continuano ad amare, a lavorare, ad andare ai concerti, a vivere.
Le morti per incidenti stradali infatti sono calate del 22% rispetto al momento dell’annuncio della Vision Zero, secondo quanto affermato dal Commissioner per il Department of Transport di New York, Polly Trottenberg. Questo in un periodo in cui, a livello nazionale, le morti per incidenti stradali sono al contrario aumentate.
Questo -22% si traduce in 30 newyorkesi vivi. Fra cui molti ciclisti: mentre il numero di chi sceglie le due ruote continua a salire, il numero di ciclisti uccisi sta calando, confermando il principio della “safety in numbers”.
A contribuire è stata la riprogettazione delle strade e una maggiore attenzione a queste tematiche da parte della polizia; ma soprattutto la riduzione del limite di velocità in città da 30 a 25 miglia orarie (40 km/h), velocità che rende molto meno grave un eventuale incidente.
Tuttavia, la Vision Zero non si è ancora realizzata, e pedoni e ciclisti continuano a morire a New York; pochi giorni fa c’è stata anche la prima vittima in sella al sistema di bike sharing City Bike. L'”assessore” ai trasporti Trottenberg sta lottando per l’introduzione di più autovelox. A chi si lamenta delle multe si ricorda che basta rispettare i limiti di velocità.
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