Perché Pavia sarà la capitale italiana del cicloturismo

Sono circa 10 anni che viaggio in bicicletta, 5 anni che me ne occupo in modo professionale e nell’arco di questi anni ho visitato davvero centinaia di località di tutto il mondo in sella a una bicicletta, ho parlato con gli operatori locali e con i referenti politici, ho pedalato su ciclabili perfette, su sentieri sconnessi e su strade ad alta densità di traffico che non augurerei al mio peggior nemico. Ho visto noleggiatori di cancelli e territori che si sono inventati dei sistemi di noleggi di e-bike diffusi in grado di soddisfare le esigenze di chiunque. Ho dormito nei migliori bike hotel, nelle peggiori pensioni e negli hotel con vista autostrada, in campeggi superattrezzati, in caserme della polizia e, alle volte, anche in frutteti se proprio il territorio non offriva nulla,

Pavia bici

In queste decine di migliaia di km pedalati ho sempre cercato di capire quale fosse il segreto delle località che maggiormente funzionano e sono arrivato alla conclusione che i territori che beneficiano al massimo degli effetti del cicloturismo hanno le seguenti caratteristiche:

I corsi d’acqua

Tutte le best practice a livello internazionale dimostrano in maniera equivocabile che le ciclovie che funzionano maggiormente sono quelle che si sviluppano lungo i fiumi, possibilmente grandi, ovvero con piccoli dislivelli e con un argine generoso dove non corrono le automobili. Gli esempi che si possono portare sono numerosissimi: dalla Ciclovia del Danubio (71,8 milioni di ricadute economiche/anno per la sola Austria), la Ciclovia della Loira (30 milioni di euro/anno), la Ciclovia della Drava, etc.

I Cammini Storici

Un altro aspetto che rileva è quello dei cammini storici: i cicloturisti sono portati a passare laddove le persone sono sempre transitate, su percorsi chiusi al traffico sfruttando infrastrutture già esistenti e che hanno una storia da raccontare. Il Cammino di Santiago, principe assoluto dei grandi cammini storici è uno dei motori trainanti del turismo nel nord della Spagna, al punto che la sola provincia di León beneficia per 10 milioni di euro/anno di ricadute economiche dal flusso di pellegrini (il 10% dei quali si muove in bicicletta).

Le città

Le mete più interessanti per chi si sposta in bicicletta sono sicuramente, poi, tutte quelle città che sono dei punti di raccordo tra i fiumi e i cammini, città che offrano un motivo per fermarsi a riposare, per rifornirsi o semplicemente per vedere/vivere qualcosa di nuovo lungo la strada. In generale le città più interessanti tendono a essere quelle di piccole e medie dimensioni, a cui si può accedere senza troppe difficoltà.

La dislocazione territoriale

Se è vero che le città di pianura sono le più gettonate perché sono anche le più facili da raggiungere, è anche vero che i cicloturisti non sono solo coloro che vogliono scivolare mollemente in discesa lungo il corso dei fiumi, ma ci sono anche coloro che utilizzano la mtb o la bici da corsa e che cercano salite, quindi colline e montagne, ma anche sentieri in mezzo al verde dove far scorrere le ruote grasse.

Connessione

Poche storie: per visitare un luogo, occorre poterci arrivare e non tutti sono disposti ad arrivarci pedalando per migliaia di km. Le località che danno il meglio sul fronte del cicloturismo sono anche quelle maggiormente connesse a livello locale/nazionale/internazionale. Per questo occorre un aeroporto internazionale che non sia troppo distante, una stazione dei treni (con treni che possano trasportare biciclette) con connessioni frequenti con le altre città perché un diritto inviolabile del cicloturista è quello di non pedalare e, piuttosto, lasciarsi trasportare da altri mezzi di trasporto in caso di maltempo o semplice svogliatezza.

Se questi cinque criteri sono quelli che permettono di realizzare un indice di propensione al cicloturismo, diventa assai facile capire su quali territori può avere senso puntare per sviluppare un’offerta cicloturistica che sappia essere competitiva a livello internazionale.

Pavia

Nel corso degli ultimi mesi ho avuto modo di conoscere più da vicino la città di Pavia, una città nascosta nella pianura lombarda che per molto tempo è rimasta nascosta agli occhi dei più, vivendo una condizione di subalternità dalla troppo vicina città di Milano che tende a eclissare tutto ciò che la circonda.

280px-Karte_Verlauf_EuroVeloPavia è una città fondata all’incrocio dei fiumi Ticino e Po e che è connessa con Pavia da un Naviglio accanto al quale corre una ciclabile di 30 km che la connette direttamente a Milano. Pavia è anche il punto in cui il Cammino di San Martino incontra la via Francigena, forse il più noto dei cammini storici che , durante il medioevo connetteva Canterbury con la Terra Santa passando per Roma e, appunto, per Pavia.
Anche nella pianificazione internazionale, Pavia si trova al punto di incrocio tra le ciclovie Eurovelo 8 (che connette Gibilterra con Atene) e Eurovelo 5 che ripercorre la Francigena.

La città, poi, è una piccola perla: Pavia è stata capitale del regno longobardo per un paio di secoli e, da quel momento in poi, è stato un fiorire di interessanti architetture che si sviluppano nelle numerose piazzette nel centro storico, ma anche lungo il corso dei flussi d’acqua, come il ponte coperto, il Castello Visconteo e il palazzo del Broletto in Piazza della Vittoria.
Anche rispetto alla connessione, Pavia si trova a 70 km dall’aeroporto di Malpensa e ci sono treni ogni 15 minuti che in poco più di mezz’ora portano alla stazione Centrale di Milano o a quella di Milano Porta Garibaldi.

Ciclabile naviglio pavese

Insomma, lanciando uno sguardo attento al territorio diventa facile predire un futuro roseo per tutti coloro che vorranno investire nel cicloturismo nel territorio pavese, ma a condizione che si mettano in atto le politiche opportune da parte degli enti pubblici e degli operatori privati che devono fare rete tra loro per creare le condizioni per la creazione di un’offerta propriamente detta.

Per fare il punto sulla situazione e per creare una prima roadmap, Giovedì 14 settembre mattina, alle ore 10 si terrà proprio a Pavia, nella sala Conferenze del Broletto in Piazza della Vittoria, nell’ambito del Festival Lebici, un momento di formazione dal titolo “Cicloturismo: una miniera d’oro a pedali” dedicato agli operatori del settore. I più grandi esperti nazionali interverranno per raccontare la propria esperienza e per evidenziare le buone pratiche da adottare.

Certosa di Pavia

Interverranno:
• Angela Gregorini, vice sindaco e assessore alle attività produttive, Comune di Pavia
• Pierpaolo Romio – Amministratore Delegato, Zeppelin/Girolibero | “Capire la domanda di cicloturismo, l’esperienza del principale tour operator italiano”;
• Cristiano Battaggi – Direttore, Pian del Poggio Bike Park | “Destagionalizzare il turismo degli impianti sciistici”
• Michele Mutterle – Segretario, FIAB Onlus | “3,2 miliardi di buoni motivi per investire sul cicloturismo”

La partecipazione è gratuita con registrazione obbligatoria a questo link.

Commenti

  1. Avatar Simone ha detto:

    Condivido in pieno quanto hai scritto Paolo. La cosa che mi fa un po’ “sorridere” è quando vedo volantini e pubblicità di gare in bici, sia essa MTB o BDC, in cui scrivono “percorso cicloturistico”, “andatura cicloturistica”… ma che significa? Si parla di gare non di turismo fatto in sella ad una bici…

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