Da Milano a Zurigo in bici attraverso la via delle genti
Riceviamo dal nostro lettore Lorenzo Marziali e volentieri pubblichiamo.
Un viaggio in bicicletta è sempre un’esperienza emozionante, che ci mette in contatto profondo con il territorio che stiamo attraversando. Così antico e stratificato, il tracciato che nei secoli ha unito i popoli europei a sud e a nord delle Alpi, attraverso il passo del San Gottardo, è davvero un viaggio da assaporare a fondo!
Partendo da Milano con destinazione Zurigo, ci sono diversi percorsi alternativi. Questo diario è dedicato all’itinerario di 5 giorni che mi ha condotto attraverso la campagna comasca fino al confine con la Svizzera, per proseguire lungo le sponde del Lago di Lugano e oltrepassare il valico del monte Ceneri fino alla città di Bellinzona, da cui si accede all’alta valle del Ticino per risalirla fino al passo del San Gottardo, valico verso il Cantone Uri e il Lago di Lucerna, attraversando il Canton Svitto fino alla città di Rapperswil, per raggiungere la sponda settentrionale del Lago di Zurigo.
L’itinerario che ho seguito sul territorio italiano non è segnato da nessuna carta. Evitando il più possibile strade a scorrimento veloce o tangenziali, ho percorso preferibilmente le strade di campagna o gli antichi tracciati delle strade statali e provinciali che collegano i centri urbani, per raggiungere il confine di Stato nei pressi di Bizzarone. In alternativa, è possibile seguire il tracciato dell’itinerario ciclo-pedonale europeo EUROVELO 5 (via Romea Francigena), entrando in Svizzera in corrispondenza di Chiasso.
In Svizzera esiste una fitta rete di percorsi ciclabili, ben segnalati e attrezzati. L’itinerario che ho seguito ricalca in parte il Percorso Nazionale Nord-Sud (Basilea-Chiasso) e il Grand Tour della Svizzera, oltre a percorsi regionali e locali.
Non vi nascondo un certo timore in vista della partenza: il pensiero di attraversare le Alpi, l’incertezza sul meteo sempre capriccioso in primavera, la preparazione fisica non proprio al top… Ma niente paura, è stato più facile di quanto immaginassi, con distanze giornaliere mai superiori ai 70 Km e un unico tratto davvero in salita da Bellinzona ad Airolo, con un dislivello totale di soli 1.200 m. C’è da dire che ho raggiunto Goeschenen, sul versante settentrionale delle Alpi, con un viaggio di pochi minuti sul treno locale che da Airolo attraversa a cadenza oraria il tunnel ferroviario del San Gottardo. Purtroppo (o per fortuna?) la celebre e ripidissima strada di valico della Tremola, risalente al 1830, era chiusa a tutti i mezzi di trasporto, ancora sepolta sotto un’insormontabile coltre di neve, impedendomi di intraprendere gli ulteriori 900 m di salita fino al passo del San Gottardo.
il primo giorno: da Milano al basso Lago di Lugano
Il percorso da Milano alla cittadina lacustre di Melano, nei pressi di Mendrisio, offre un paesaggio molto vario che spazia dal contrappunto fra città e campagna nel nord-ovest dell’area metropolitana milanese, lungo la strada statale n. 233 Varesina (Baranzate, Bollate, Garbagnate Milanese, Saronno), all’atmosfera bucolica delle colline comasche lungo la strada provinciale n. 23 Lomazzo – Bizzarone (Appiano Gentile, Olgiate Comasco), alla quiete della sponda meridionale del Lago di Lugano (Riva San Vitale, Melano). Questa parte dell’itinerario si snoda sulle piste ciclabili, dove esistenti, e su strade poco trafficate, risultando nel complesso molto piacevole.
Nel tratto iniziale da Milano a Lomazzo, più densamente urbanizzato e pianeggiante, non mancano interessanti sorprese. Il Parco delle Groane con la maestosa Villa Arconati è una piacevole variante dalla strada statale. Deviando sulla ciclabile lungo il Canale Villoresi si possono raggiungere la scenografica Villa Litta a Lainate e l’ex stabilimento Alfa Romeo ad Arese, convertito in un grande centro commerciale e nel Museo Storico Alfa Romeo, con il restaurato edificio direzionale progettato negli anni ’60 dal raffinato architetto milanese Ignazio Gardella. La cittadina di Saronno, con la graziosa piazza Libertà, è perfetta per una sosta prima di immergersi nel paesaggio via via più collinare e rurale del comasco.
Il secondo tratto, che da Lomazzo conduce al confine di Stato, attraversa la campagna a cavallo fra le province di Varese e di Como, lungo la strada provinciale n. 23. Il percorso inanella antichi borghi sonnacchiosi… il medioevo riecheggia nei vicoli intrecciati su dolci crinali attorno a torrette, collegiate, palazzotti merlati… Lo sguardo man mano può spingersi in lontananza, la pianura ha ceduto il passo alla collina e dalla foschia dell’orizzonte, sempre più nitide, si delineano le prealpi…
Varcato il confine, si raggiungono rapidamente Mendrisio e la riva meridionale del Lago di Lugano, dove termina la prima giornata di viaggio.
il secondo giorno: dal Lago di Lugano all’alta valle del Ticino
La giornata si apre subito in bellezza, costeggiando il lago fino al cuore della città di Lugano, coloratissima e brulicante di vita in una meravigliosa domenica primaverile.
Lasciata un po’ a malincuore l’elegante Lugano, mi avvio in salita verso il valico del Monte Ceneri, attraverso cui si raggiunge l’alta valle del Ticino. Il giorno successivo seguirò il corso del fiume fin quasi alle sorgenti, nelle montagne soprastanti il paese di Airolo.
Alt! Un passo alla volta… sono intanto arrivato alle porte di Bellinzona, accolto con grande sorpresa da una moltitudine di ciclisti che hanno invaso la città in occasione dello SLOW-UP! edizione 2018, una manifestazione per promuovere la mobilità lenta e sostenibile con quasi 45mila partecipanti: alla faccia del critical-mass!!
Dopo il graditissimo bagno di folla a Bellinzona e l’altrettanto provvidenziale bratwurst in compagnia al Ristorante l’Incontro (appunto), mi addentro nella valle del Ticino, in questo tratto ricca di ampi pascoli e punteggiata di stalle e fattorie… Mi fermerò a dormire proprio in una di queste, l’agri-ostello La Finca in località Cresciano magistralmente gestito da Marco, dove mi aspetta un morbidissimo e profumatissimo letto di paglia (se non avete ancora avuto il piacere, assolutamente da provare!). Ma non prima di aver concluso la serata ad Osogna, nello stupendo Grotto al Pozzon.
il terzo giorno: da Cresciano ad Airolo risalendo il corso del Ticino
Ripreso il viaggio lungo il percorso ciclabile nazionale n. 3, dedico una breve sosta alla splendida cappella votiva ai Santi Barbara e Gottardo, realizzata con imponenti blocchi di granito armonicamente incastonati nell’ambiente circostante e impreziositi con intarsi di vetro color verde-azzurro.
Con la benedizione dei santi e con molta calma, affronto la salita di circa 900 m fino ad Airolo, in una stretta valle ben conservata, dove le infrastrutture dell’uomo, in oltre 200 anni di industrializzazione e di sviluppo della tecnica, formano con l’ambiente montano un unsieme sublime.
Alloggio al B&B San Gottardo, dove Alberto e Sabina mi accolgono con grande ospitalità raccontandomi interessanti aneddoti sulla storia del paese e sulle particolarità del sistema politico elvetico, basato su un modello di democrazia diretta, che mi ha molto affascinato e che mi riprometto di approfondire.
il quarto giorno: da Goeschenen al Lago dei Quattro Cantoni (o di Lucerna)
Dalla stazione ferroviaria di Goeschenen, proprio allo sbocco del tunnel ferroviario del San Gottardo, si scende rapidamente a valle seguendo il corso del fiume Reuss, fino all’affluenza, a Fluelen, nel Lago dei Quattro Cantoni (più noto come Lago di Lucerna, dato che la città è affacciata su uno dei suoi molti rami).
Dalla tranquilla e modesta cittadina di Fluelen, punto di approdo, diparte la ciclabile mozzafiato che costeggia per circa 10 km la sponda est del ramo meridionale del lago, per raggiungere la più pomposa ed elegante cittadina di Brunnen, meta di turismo d’elite, attraverso un percorso inciso nella parete rocciosa a strapiombo sul lago, sorvegliato dai pennacchi imbiancati del Gitschen e del Bristen.
Giunto a Brunnen, dovrei lasciare il Lago dei Quattro Cantoni e proseguire il percorso attraverso il Cantone Svitto, per valicare il gruppo montuoso del Mythen e raggiungere la vallata del lago di Zurigo. Ma fortunatamente avevo preventivato un breve deviazione verso la località di Vitznau, dove lo spettacolo della sera che incombe sul ramo occidentale del lago regala scorci di bellezza incontrastabile. L’attraversamento del Canton Svitto, con 600 m di salita, è rimandato al giorno seguente.
l’ultimo giorno: dal Lago di Lucerna a Zurigo, via Rapperswil
Ciliegina sulla torta di questo fantastico viaggio, l’ultimo giorno mi riserva un percorso estremamente variegato, con qualche fatica dovuta alle lunghe salite e discese, ad alcuni tratti di strada molto trafficati e alle forti raffiche di vento contrario sulla strada costiera settentrionale del lago di Zurigo.
La mattinata inizia con la sorprendente visita della città di Svitto, tanto piccola quanto altezzosa per via delle sue gloriose imprese militari e diplomatiche legate alle origini della stessa confederazione elvetica, di cui i così detti cantoni primitivi (Waldstatte) Svitto, Uri e Untervaldo costituirono il nucleo primigenio. Ce lo ricorda l’affresco della battaglia di Morgarten sulla facciata principale del palazzo municipale. La giornata mi accompagna attraverso l’altopiano svittese fino alle rive del Lago di Zurigo, nei pressi della cittadina fortificata di Rapperswill, da cui inizio a percorrere la strada costiera settentrionale in direzione di Zurigo.
Il percorso costiero, lungo circa 30 km, è punteggiato di località di villeggiatura e di svago direttamente affacciate sul Lago di Zurigo, con alle spalle dolci rilievi prevalentemente coltivati a vigneti. Lungo la costa i giardini delle dimore signorili si alternano agli approdi e alle passeggiate pubbliche, con un paesaggio verdeggiante animato da edifici e luoghi di ritrovo dal vago sapore belle-epoque.
Arrivato a Zurigo, dove mi aspetta Sara, trovo la città in preda a un frenetico desiderio di approfittare della bella stagione, da cui ci facciamo subito travolgere partecipando a meravigliose grigliate collettive nell’attrezzatissimo parco di Zurich-horn, che proseguono ben oltre il calar del sole…
Vedi anche: https://unviaggiatoreinbicicletta.wordpress.com/
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