Il secondo appuntamento con i tre documentari dedicati dal canale ARTE al mondo della bici; potete trovare il primo documentario qui.
La bici è un capolavoro. La sua forma è poetica, la sua meccanica perfetta e il suo simbolismo non invecchia mai. Per questo ha ispirato artisti da tutto il mondo per più di cento anni: dalla “Ruota di bicicletta” di Marcel Duchamp alla scultura fatta di Ai Weiwei in “Forever” fino alle bici deformate di Alicja Kwade, una dei protagonisti del secondo documentario della serie “Biking Boom” su ARTE in italiano.
A New York Taliah Lempert, pittrice di biciclette da oltre 20 anni, ha firmato centinaia di ritratti. La street-artist polacca Olek ricopre di creazioni colorate all’uncinetto quello che trova abbandonato per strada: automobili, treni e, soprattutto, biciclette. Con i suoi “interventi urbani” si concentra su ciò che trascuriamo nella vita di tutti i giorni, perché è troppo comune e familiare. Non è sola: a Imola il designer Gianluca Gimini compie un curioso esperimento. Chiede ai passanti di disegnare una bicicletta affidandosi alla propria memoria. Poi trasforma i disegni in modelli al computer. Quasi nessuna di queste biciclette fantasy sarebbe adatta alla realtà, ma al suo esperimento si devono nuovi innumerevoli modelli creativi. Anche il Tour de France affascina gli artisti: tra questi il fotografo Andreas Gursky e i pionieri dell’elettronica Kraftwerk, che nel 1983 hanno scritto il brano “Tour de France”.
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