Quando l’1% tiene in scacco il 99%: una lezione da Monza

Da che mondo è mondo, la popolazione di qualunque città, paese o borgo è composto da due categorie ben distinte: una maggioranza silenziosa, che fa il proprio dovere, paga le tasse, rispetta le regole e quando sbaglia paga e una minoranza rumorosa, sempre pronta a costruire barricate per qualunque piccola modifica dello status quo e che non vuole essere soggetta alle regole del vivere civile.

La minoranza rumorosa è quella che va alle partite di calcio non per guardare la propria squadra del cuore, ma per creare disordini; è quella che scrive continuamente lettere ai giornali per difendere le proprie ragioni, è quella che ha sempre pronto un ricorso al TAR per evitare l’applicazione di qualsivoglia regola che possa danneggiarlo e favorire la comunità nel suo complesso.

Minoranza rumorosa

La maggioranza silenziosa è quella che, per eccesso di prudenza, evita il confronto con la minoranza rumorosa e le concede più di quanto meriterebbe perché il confronto e il conflitto costa troppa fatica ed è fonte di stress.

La maggioranza silenziosa vive secondo il concetto del vivi e lascia vivere.

La minoranza rumorosa vive secondo il principio latino del mors tua, vita mea e se ne frega di noi, di voi e fa del bullismo il proprio modus operandi nelle relazioni quotidiane.

Questi bulli li vediamo tutti i giorni e trovano la maggiore espressione di sé nell’utilizzo dell’automobile, simbolo di potenza: parcheggiano quindi sui binari del tram, sulle strisce pedonali, in doppia o tripla fila, sul marciapiedi o a ridosso degli scivoli per i disabili, noncuranti del disagio che questo potrebbe generare nei confronti di qualche centinaio di concittadini.

Sto vedendo i bulli all’opera nell’ambito di un progetto che coinvolge gli studenti dell’Istituto Mosè Bianchi di Monza coi quali abbiamo già effettuato un percorso di formazione che ha previsto anche un’escursione in sedia a rotelle per le strade della città, una campagna di comunicazione sui corretti comportamenti in strada e, adesso, anche la riqualificazione del piazzale antistante la scuola da anni utilizzato impropriamente come parcheggio.

Quello che dovrebbe essere l’ingresso della scuola è una distesa di auto che occupano ogni spazio disponibile e spesso impediscono addirittura l’ingresso all’Istituto.

Minoranza rumorosa
Vista dell’intero piazzale antistante l’istituto – Le automobili nell’immagine sono tutte in divieto di sosta

Fatta una verifica con gli uffici comunali competenti, abbiamo scoperto che lo spazio in questione non era mai stato destinato ad area di parcheggio e, informati gli studenti, questi hanno iniziato a chiedere l’intervento delle autorità competenti che hanno posto in bella evidenza un cartello di divieto di sosta.

Minoranza rumorosa
Vista dall’interno del cortile scolastico – Auto parcheggiate davanti all’ingresso principale impediscono l’uscita fluida degli studenti e l’accesso dei mezzi di emergenza

E così sono arrivate le prime multe.

Per rafforzare il concetto abbiamo sviluppato coi ragazzi l’idea di dipingere il manto stradale all’ingresso della scuola e di installare qualche seduta con tavoli per favorire la socialità prima e dopo l’attività scolastica.


Vista 3D di come sarà lo spazio una volta riqualificato

All’interno dell’Istituto c’è chi non ha gradito: parte del personale non docente ha avviato una raccolta firme per bloccare la riqualificazione dell’ingresso e, raccolte la bellezza di 15 firme (l’1% appunto) su un istituto che accoglie 1.500 persone ogni giorno, pretende che sia ripristinata la condizione precedente, ovvero la libertà di parcheggiare ovunque si voglia sul piazzale antistante l’Istituto.

Minoranza rumorosa
Vista dall’alto di come sarà lo spazio una volta riqualificato

Uno dei firmatari, in qualità di rappresentante sindacale, si è addirittura spinto a scrivere una lettera all’amministrazione comunale in cui si dice, cito testualmente: “Si è perfettamente a conoscenza che il progetto per tale scellerata iniziativa è stato realizzato proprio da alcune classi dell’ Istituto su input di alcuni “ singolari ” docenti presunti ecologisti e presunti depositari “ della verità ….” che al massimo della perversione, oltre che su loro iniziativa , istigano alcuni studenti, per l’attuazione del progetto realizzato (sic!!!), a chiamare la Polizia Locale per far sanzionare personale dipendente della scuola che avvolte per causa di forza maggiore si trova costretto suo malgrado ad utilizzare quegli spazi.”

E qui siamo alle solite: l’1%, pur coprendosi di ridicolo, sta dando battaglia per tutelare i propri privilegi anche contro la legge e il bene del 99%.

Ma, almeno questa volta, sembra che i bulli non l’avranno vinta e la trasformazione del piazzale antistante l’Istituto Mosè Bianchi di Monza sarà una festa per tutti.

Commenti

  1. Avatar Stefano ha detto:

    “avvolte per causa di forza maggiore”

  2. Avatar francesco ha detto:

    Bravissimi, avanti così!
    Le considerazioni sulla maggioranza silenziosa sono molto interessanti… Ma come fare a rimettere al loro posto quell’1% di bulli? Forse il 99% dovrebbe imparare anche a reagire e a riprendersi il proprio spazio.

  3. Avatar Sandro ha detto:

    Bello come dice che i soggetti sono “perversi” e poi però il parcheggio abusivo viene fatto a suo “malgrado” :D

    Comunque fantastica questa cosa, bravi.

  4. Avatar Luca ha detto:

    Questo rappresentante sindacale accusa le sue controparti di ritenersi “depositari della verità”. Poi però col suo sparare giudizi morali ci fa capire che è lui, il proprietario della Saccenza. Dubito che si renda conto del paradosso, ridicolo…

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