Mobilità

Università di Pavia: studenti in piazza per liberare il Cortile Teresiano dalle auto

Le richieste: più parcheggi chiusi per bici, incentivi al “bike to work”, restituzione degli spazi storici a cittadini e studenti

di Anna Tita Gallo

Come in molte città del mondo, anche a Pavia l’emergenza sanitaria ha evidenziato la necessità dei cittadini di avere più spazio a disposizione, anche in relazione alle regole di distanziamento sociale. Emerge, tuttavia, la grave mancanza di una strategia che ridisegni la città per dare sicurezza a chi si sposta a piedi, in bicicletta o con mezzi alternativi all’automobile, in vista peraltro della riapertura delle scuole a settembre e del prevedibile problema dei mezzi pubblici affollati.

(Cortile Teresiano, Università di Pavia, foto di Milli Protti)

Neanche due settimane fa scendevano in piazza gli attivisti della neonata Assemblea Civica e Popolare per la Sostenibilità e la Solidarietà, che hanno consegnato nelle mani dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale una serie di linee guida per la mobilità sostenibile. Ieri a scendere in piazza sono stati gli studenti dell’UDU Pavia – Coordinamento per il Diritto allo Studio, affiancati dall’associazione Il Sellino Spiritato e dalla stessa Assemblea, per chiedere all’Università l’introduzione di cambiamenti significativi, a partire dalla “liberazione” dalle auto del Cortile Teresiano, luogo di grande rilevanza storica e prestigio, purtroppo da decenni adibito a parcheggio per i dipendenti dell’Ateneo.

Qualche giorno fa è arrivata la notizia di un buonissimo secondo posto dell’Università di Pavia nella consueta classifica del Censis dei grandi atenei italiani, quelli con un numero di iscritti da 20 a 40 mila. Eppure, un Ateneo così prestigioso – l’Ateneo di Foscolo, Volta e Spallanzani, per citare soltanto alcuni dei grandi nomi passati dalle sue aule – ha deciso di condannare uno dei suoi cortili più simbolici all’invasione quotidiana da parte di decine di auto. Un cortile che, decenni fa, era un meraviglioso viale alberato. Oggi gli studenti ne chiedono dunque la liberazione e la riconversione a luogo di studio e socialità.

Il video dell’iniziativa all’Università di Pavia

Prima di settembre è necessario studiare modalità veloci, sicure e sostenibili di trasporto per gli studenti e i dottorandi che si dovranno spostare tra i punti nevralgici della città, le sedi universitarie e le strutture sanitarie e di ricerca. Alla luce di tutto ciò, la liberazione del Cortile Teresiano è solo la prima di una lista di richieste che darebbero un volto nuovo alla città, partendo dall’Università, che di fatto è uno dei suoi pilastri:

  1. istituzione di un tavolo di confronto con il Comune, il Policlinico San Matteo e le parti sociali (tra cui la rappresentanza studentesca) per discutere e confrontarsi sulle strategie di mobilità cittadina, incentivando la circolazione ecosostenibile e creando nuovi percorsi ciclopedonali;
  2. restituzione degli spazi storici e di pregio a studenti e cittadini pavesi
  3. incentivi per dipendenti e studenti che si spostano con mezzi di trasporto non inquinanti e, al contempo, forte disincentivazione dell’utilizzo dell’auto propria.
Cortile Teresiano, Università di Pavia, foto di Milli Protti

Tra le proposte concrete degli studenti:

  • la realizzazione di parcheggi di bici chiusi e sicuri, con accesso controllato tramite carta elettronica ed eventualmente anche rastrelliere in punti comodi da raggiungere;
  • l’adozione di misure per incentivare il “bike to work” con incentivi di tipo chilometrico;
  • la creazione, sul nuovo sito Web dedicato all’ecosostenibilità in fase di lancio, una sezione ad hoc di informazione e di promozione di scelte di mobilità sostenibile;
  • la costruzione di docce all’interno dei bagni dell’Università, soluzione ormai diventata una norma nei complessi universitari dei Paesi esteri.
Cortile Teresiano, Università di Pavia, foto di Milli Protti

Presenti alla manifestazione in veste di ospiti speciali, la guida turistica Samantha Piazzolla, residente a Pavia, che ha descritto il Cortile Teresiano in chiave storico-artistica, e Paolo Pinzuti, Direttore editoriale di Bikeitalia.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *