A Londra un progetto di sviluppo e riqualificazione urbana nell’Est End, nel quartiere Poplar, sta prendendo una strada inedita, tanto radicale quanto di buon senso: chiedere ai giovani del rione un parere su come migliorarlo.
Tutto nasce dal coinvolgimento nel progetto dell’urbanista Dinah Bornat, nota per includere gli adolescenti nell’analisi dello spazio urbano. Il suo approccio innovativo e democratico, caratterizzato da interviste e passeggiate per il quartiere, le permette di osservare strade e piazze con gli occhi di una categoria invisibile.
Nonostante nel Regno Unito i giovani rappresentino il 25 per cento circa della popolazione, raramente viene chiesto il loro parere sui quartieri in cui vivono, dove gli piacerebbe passare del tempo o giocare.
Secondo un’indagine realizzata a Grosvenor GBI l’89 per cento dei ragazzi tra i 16 e i 18 anni ha affermato che prima dell’intervento di Bornat nessuno si era interessato alla loro opinione sui cambiamenti in corso nel rione.
“I giovani non possono votare e non pagano le tasse, ma non vogliamo sapere cosa pensano? Ci concentriamo troppo spesso su di loro quando si tratta di metterli in cattiva luce, ma non pensiamo abbastanza alla loro felicità”, ha dichiarato Bornat al Guardian.
Secondo l’urbanista inglese lo spazio urbano progettato insieme ai più giovani è differente, visto che dà priorità agli spostamenti pedonali e in bici rispetto a quelli automobilistici. Farlo a Poplar non è facile, attraverso il quartiere passa la strada a quattro corsie A12, il che rende la maggior parte degli itinerari pedonali e ciclistici poco piacevoli e insidiosi.
Dalle interviste di Bornat è emerso che per andare a scuola molti adolescenti viaggiano in auto coi genitori, anche se preferirebbero spostarsi per conto proprio: al 59 per cento degli intervistati piacerebbe recarsi a scuola in bicicletta, ma solo l’1 per cento lo fa davvero. I maggiori ostacoli sono di tipo architettonico e urbanistico, per raggiungere la scuola a piedi o sulle due ruote è necessario percorrere un sottopassaggio poco illuminato, considerato poco sicuro dalla maggior parte degli intervistati.
Con interventi mirati e partecipativi, l’urbanista spera presto di migliorare la situazione. Bornat ha spiegato al Guardian di aver notato negli ultimi anni un maggiore interesse verso l’inclusione dei giovani nella pianificazione urbana. Poplar presto potrebbe non essere più un’eccezione ma una regola aurea degli interventi di riqualificazione: ascoltando la voce dei ragazzi, si finisce per avere spazi urbani più vivibili per tutti.
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