Negli ultimi tempi sempre più persone si sono avvicinate al mondo gravel: queste bici sono sicuramente più versatili di quelle da corsa, perché consentono di pedalare con disinvoltura anche su tratti non asfaltati, ma sono anche più performanti delle mountain bike sull’asfalto, grazie a coperture più scorrevoli e meno tassellate. Nel mese di novembre 2020 abbiamo testato la gravel Grandurance 6 di Bergamont, azienda tedesca distribuita in Italia da Scott. Ecco com’è andata.
Bergamont Grandurance 6: sguardo d’insieme
Questa è una bici gravel tutta in alluminio, compresa la forcella: si presenta con una geometria sinuosa e aggressiva, connotata dall’attaccatura bassa del carro posteriore e dalle sezioni differenziate dei tubi che le conferiscono aerodinamicità. Il passaggio cavi interno al telaio le dà un aspetto pulito.
La bici in prova, che ho testato sia su asfalto che su sterrato, era montata con il gruppo Shimano GRX 400, specifico per il gravel, nella configurazione 2×10 – davanti la doppia 46/30, dietro il pacco pignoni 11-36 – che si è dimostrata all’altezza in diverse situazioni di guida: agile in salita, scattante nelle ripartenze e costante nei piattoni d’asfalto e nei tratti sterrati in pianura.
Completavano il montaggio i freni a disco idraulici (sempre Shimano GRX 400) e ruote con mozzi proprietari BGM (Allroad, centerlock, disc) con perno passante su cerchi Shining DB-T260 e gommate con copertoni Schwalbe G-One Allround da 35 mm di larghezza.
Il peso della bici in prova era di 10,2 kg, senza pedali [per testarla ho utilizzato sia dei flat in lega della Wellgo, sia un paio di Shimano double face con attacchi SPD].
Il prezzo al pubblico della Bergamont Grandurance 6 in alluminio è 1.399 euro (iva inclusa)
Bergamont Grandurance 6: il test
Posizione in sella
La postura in sella si è rivelata abbastanza comoda: dopo aver regolato l’altezza di sella e la distanza sella/manubrio ho trovato un assetto che mi ha consentito di pedalare nella mia finestra biomeccanica. La bici in prova era una taglia 55, un pelo giusta per la mia altezza (185 cm).
Ho avuto modo di testare la bici su diversi terreni – sterrato e asfalto – apprezzando il gruppo Shimano GRX che si è rivelato sempre affidabile: i comandi ergonomici e la precisione della cambiata rendono fluida la trasmissione. Il cambio, anche quando “stressato”, non ha mai perso la regolazione nonostante le molte vibrazioni provenienti dal telaio in alluminio, soprattutto sullo sconnesso e nei tratti di sampietrini.
In sella
La Bergamont Grandurance 6 si è dimostrata nel complesso leggera e versatile: la configurazione in prova è stata divertente da pedalare e l’ho testata in Puglia (sulle stradine tra i muretti a secco in mezzo agli ulivi e fino su a Castel del Monte) e nel territorio di Roma (dalle vie del centro storico fino alle salite più allenanti, come quella del Gianicolo, ma anche sull’Appia Antica e nel Parco della Caffarella).
Questa bici dà il meglio di sé sull’asfalto e sullo sterrato leggero, mentre soffre un po’ quando l’offroad diventa pesante/tecnico e bisogna avere manico per evitare di perdere aderenza in condizioni difficili (tipo sul basolato dell’Appia Antica bagnato). Le gomme in dotazione hanno comunque garantito un buon grip nella maggior parte delle situazioni.
Le salite, grazie alle geometrie un po’ corsaiole e alla buona disponibilità di rapporti utili, si affrontano con tranquillità e la sensazione complessiva è che la bici vada esattamente là dove la stiamo portando: una volta prese le misure della bici è molto divertente imboccare una discesa tutta curve e impostare le traiettorie dosando la frenata potente e modulare dei freni a disco idraulici. Nei saliscendi il cambio GRX esalta la sua duttilità: con il rapporto più agile (30/36) si sale in scioltezza, in pianura con il 46/11 si spinge bene senza strafare.
Manca qualcosa?
La Bergamont Grandurance 6 in alluminio è una bici entry level tuttofare che dalla sua ha un prezzo abbordabile (per la sua categoria), un buon montaggio tutto Shimano GRX e caratteristiche che la rendono interessante come gravel ma anche come muletto da corsa, specie per il periodo autunno/inverno. La sua vocazione è corsaiola ed è molto adatta per il bikepacking: peccato per l’assenza di filettature per il portapacchi sui foderi verticali del carro posteriore, perché altrimenti sarebbe indicata anche per portare un bagaglio maggiore, per un uso cicloturistico “da carico pesante” con le borse laterali. Sono comunque presenti due filettature, sui foderi bassi del carro posteriore vicino al forcellino, per fissare un portapacchi compatibile con portata massima di 15 kg (quindi adatto per un uso urbano). In ogni caso, prima di procedere con il montaggio, è necessario rivolgersi a un rivenditore specializzato Bergamont.
Comfort: molti pregi, qualche difetto
L’alluminio, si sa, è un materiale che trasmette le vibrazioni più dell’acciaio: l’assetto di questa bici la rende molto reattiva e performante quando bisogna spingere sull’asfalto, ma su lunghi tratti sterrati/sconnessi bisogna fare attenzione e alzarsi sul sellino per evitare contraccolpi. L’ergonomia dei comandi GRX è davvero molto buona e i palmi delle mani hanno un’ampia superficie d’appoggio: la cambiata è facile e la presa è sicura, si trova subito il feeling (soprattutto per chi già conosce l’ambiente Shimano).
Sarò stato fortunato io, ma la sella Syncros Tofino si è rivelata inaspettatamente da subito per me molto comoda e il canale centrale di scarico ha fatto bene il suo lavoro senza comprimere il sottosella. In ogni caso per le uscite gravel è sempre consigliato indossare un buon fondello.
Concludendo
La Bergamont Grandurance 6 è una gravel con un’impronta corsaiola che può essere adatta per chi si sta avvicinando a questo mondo e vuole un mezzo con un buon rapporto qualità/prezzo, ma anche come muletto da corsa per le stagioni fredde, grazie ai freni a disco idraulici che fanno il loro dovere in tutte le condizioni. È una bici polivalente e sulle salite se la cava bene: nelle discese tecniche e nei tratti con sterrato pesante mette alla prova l’abilità di chi la pedala ma, una volta prese le misure, diventa un mezzo molto divertente che regala un buon feeling. Almeno è stata questa la mia esperienza diretta.
Ciao acquistata da poco e mi trovo molto bene, utilizzo quasi solo stradale ,tranne un giro lungo di 120 km con gli amici, dove abbiamo incontrato di tutto, anche sassi di quelli da ferrovia (passaggio su vecchia sede ferroviaria) :-D .Vi chiedo quale è il suo limite sul tecnico? a parte la tua capacità su cui c’è poco da dire, si può usare tranquillamente su qualche sterrato un pò più tecnico ? sassi buche e canali di scolo ? o si può guastare qualcosa ? Grazie mille
Io ho trovato molto rumoroso il gruppo montato
Rumoroso il gruppo Shimano GRX? Io ho trovato un po’ persistente il suono della ruota libera DT Swiss che si fa sentire soprattutto quando si è da soli o in contesti particolarmente tranquilli e si smette di pedalare lasciando che la bici proceda per forza d’inerzia, come ho scritto nella recensione. Il GRX che ho testato io non ha dato alcun problema.
Ho comprato la Bergamont grandurance 6 in Francia dove ero per lavoro, dopo averla comprata ed usato ho letto l’articolo e non posso fare altro che confermare, benissimo su asfalto e brecciato, (sul lungo Loira c’è di tutto) ma quando trovi le vecch ie strade di sassi vorresti scendere ed andare a piedi!
ho appena ordinato la mia prima gravel BERGAMONT GRANDURANCE 8 . son felice di tutti questi aspetti positivi che la casa madre offre al pubblico.