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Transizione ecologica all’italiana: servono più auto

Da oggi sulla piattaforma del Mistero dello Sviluppo Economico è possibile accedere ai fondi del nuovo “ecobonus” (le virgolette sono d’obbligo – nda): 350 milioni di euro per acquistare veicoli a basse emissioni di CO2, elettrici o endotermici, in alcuni casi anche usati.

Il provvedimento entra in vigore dopo una serie di dichiarazioni da parte di esponenti di spicco del governo attualmente in carica: come non ricordare, infatti le dichiarazioni del Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che nei primi giorni di luglio ebbe a dire che “la transizione ecologica potrebbe essere un bagno di sangue”, che le nuove norme dell’Unione Europea sulle motorizzazioni avrebbero sancito la fine delle supercar a marchio Ferrari e Lamborghini e di tutta la “motorvalley”, che ripetutamente ha chiesto (e ottenuto infine) nuovi incentivi per la sostituzione delle 30 milioni di auto altamente inquinanti attualmente in circolazione in Italia.

Nuovi incentivi, quindi a favore dell’ambiente, eppure come ebbe a dire in Commissione Trasporti della Camera il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, lo scorso 27 gennaio “spesso chi ha una vettura Euro zero non ha i soldi per cambiare l’automobile e l’incentivo per quanto possa essere interessante non è sufficiente”.

La ragione di fondo di questi nuovi incentivi non sarebbe quindi da ricercare nel tentativo di tutelare l’ambiente ma nel tutelare il comparto dell’automobile, ormai affetto da gigantismo e che senza gli aiutini statali non riuscirebbe più a stare in piedi.

Lo ha detto chiaramente lo stesso Ministro per lo Sviluppo Economico, Lorenzo Giorgetti: “Sul pacchetto clima, difenderemo l’industria” e mentre il nord Italia è devastato da nubifragi, smottamenti e trombe d’aria, mentre il sud Italia vive le giornate più calde mai registrate e gli incendi imperversano in ogni dove, si decide di non affrontare il problema che ancora una volta verrà lasciato sulle spalle delle nuove generazioni.

Un murales che spiega il problema chiaramente.

Anche la Francia vara gli Ecobonus

Ma gli incentivi non sono un’esclusiva del paese: anche oltr’alpe il governo Francese ha pensato bene di offrire degli aiuti di Stato ai cittadini che vogliono sostituire la propria automobile e ha messo così sul piatto un altrettanto corposo pacchetto di sostegni rivolti, però esclusivamente a chi sceglie auto elettriche o ibride o, biciclette a pedalata assistita.

L’iniziativa francese punta quindi a ridurre le emissioni di CO2 emesse in atmosfera durante il tragitto di mobilità, da un lato, ma dall’altro anche di ridurre il numero di automobili in circolazione: l’incentivo alla rottamazione, infatti è di 1.500 € per chi sceglie di acquistare un’ebike a cui aggiungere altri 1.000 € se si sceglie una cargo bike a pedalata assistita.

Una cargo bike in più è un’auto in meno

Ridurre il numero di automobili in circolazione permette infatti di aumentare l’efficienza di quelle ancora circolanti riducendo in questo modo le emissioni di CO2 complessive. Certo, per arrivare a questo punto occorrerebbe una classe dirigente che nel pacchetto clima, invece di difendere solo gli interessi dell’industria, pensi anche al clima e alla qualità della vita dei cittadini.

Ma ciascuno ha gli ecobonus commisurati al livello della propria classe politica.

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