Come è andata l’adesione al bando Bici in Comune?
L’Italia sta cambiando? A livello locale, forse sì. I comuni, soprattutto i più piccoli, hanno capito l’importanza delle biciclette e progettano cambiamenti per migliorare viabilità, creare itinerari e stimolare l’uso delle due ruote. L’osservazione parte dai dati relativi alla recente chiusura di un bando (13 gennaio 2025), lanciato lo scorso ottobre dal Ministro per lo Sport e i Giovani, con il supporto del Dipartimento per lo Sport, per il tramite di Sport e Salute e dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
L’iniziativa “Bici in Comune”, cui hanno aderito 1952 Comuni italiani, ha lo scopo di finanziare progetti per la promozione della mobilità ciclistica, non solo per migliorare la viabilità di una zona, ma anche per stimolare le persone ad adottare uno stile di vita sano e attivo. Lo stanziamento è stato di 12.600.000 euro, ora si analizzeranno le candidature.
Qualche dato su Bici in Comune
Numeri alla mano, un Comune su quattro tra quelli italiani (7.904 in totale, di cui il 70% ha meno di 5 mila abitanti) ha proposto azioni per realizzare percorsi ciclabili o riqualificare quelli già esistenti, anche in chiave tecnologica, promuovere il cicloturismo, valorizzare il territorio e coinvolgere scuole e studenti.
Guidano la classifica delle regioni più “attive” nell’invio delle domande Lombardia e Campania. Le candidature sono arrivate per il 43% dal Nord Italia, per il 39% dal Sud e dalle Isole e per il 18% dalle regioni del Centro. Ben 1011 domande dai Comuni fino a 5mila abitanti, 853 quelle inviate dai Comuni con meno di 50mila abitanti.
Ottimismo istituzionale
«Vogliamo fare in modo che gli sport a dimensione urbana e caratterizzati dalla pratica quotidiana, rappresentino una sempre più diffusa opportunità, contribuendo a trasformare le città, nei limiti del possibile, in grandi palestre a cielo aperto» ha dichiarato Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, richiamando anche altri bandi che vanno in questa direzione: Inclusione, Quartieri, Parchi, Parchi 14, Carceri e la misura dedicata ai Playground.
Ogni bando apre opportunità ad aziende locali e non, per realizzare infrastrutture di viabilità, spazi per socialità e servizi che poi continuano nel tempo. A beneficio degli imprenditori e di tutti i cittadini. «Bici in Comune permette alle amministrazioni comunali di sostenere la cultura della ciclabilità e va esattamente nella direzione della promozione dello sport così come recita la Costituzione» conclude il ministro.
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La proposta dal basso

L’iniziativa ha visto la collaborazione di più istituzioni. In primo piano l’Anci, Associazione nazionale dei Comuni italiani. Il vicepresidente dell’Anci, Roberto Pella, ha puntualizzato la paternità della visione iniziale: «Questa progettualità ha preso le mosse dal basso e ha interpretato i bisogni concreti in termini di ciclabilità di tutti i territori. Ce lo conferma il tasso di partecipazione dei comuni in termini assoluti, lo testimoniano l’omogeneità delle candidature tra sud e nord del Paese e la capacità anche dei piccoli comuni di aderirvi in misura consistente».
Anche Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, ha evidenziato l’interesse da parte degli enti locali ad investire nell’attività fisica come strumento di benessere sociale della propria comunità e il bisogno diffuso di praticare sport. La bici è uno strumento alla portata di tutti e la palestra “en plein air” la più economica in assoluto. Per non parlare dell’uso pratico del mezzo, vero passe-partout nel traffico cittadino.
Gli sviluppi
In attesa di vedere quanto sarà effettivamente realizzato, tra i progetti finanziabili, da bando, c’è la riqualificazione e messa in sicurezza di piste ciclabili/percorsi cicloturistici (segnaletica, illuminazione, abbattimento barriere architettoniche, installazione cordoli e di dispositivi conta accessi sulle ciclovie), ma non la realizzazione di infrastrutture viarie.
Poi: realizzazione di piste ciclabili inclusive per anziani e persone con disabilità, tracciatura di percorsi cicloturistici, eventi di promozione per la bici, inserimento di arredo urbano per bici in luoghi di aggregazione (rastrelliere, colonnina manutenzione, impianto semaforico…), progetti di “mobilità” per incentivare l’uso della bicicletta (scuola-casa, casa-impianto sportivo, casa-lavoro), progetti di valorizzazione del territorio attraverso la bicicletta, tra sport, cultura, enogastronomia.
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