Un nuovo e interessante punto di vista sulla qualità delle infrastrutture ciclabili arriva da un esercizio di due esperti del mondo digitale, Maurizio Napolitano, Head of Unit of Digital Commons Lab della Fondazione Bruno Kessler e Matteo Fortini, esperto di tecnologie open source.
Dall’unione della competenza in temi di dati e dalla passione per la bicicletta è nata l’idea di declinare un modello già sperimentato nella città di Ottawa, in Canada: realizzare una mappa online che consenta di comprendere – ed eventualmente anche ridurre – lo stress vissuto dai ciclisti italiani.
Poche piste ciclabili, strade trafficate e scarsa manutenzione sono alcuni degli aspetti che incidono sul livello di stress di chi si muove in bicicletta, per questo conoscere in anteprima le condizioni di una strada consente di intraprendere un percorso piuttosto anziché un altro.
La mappa – disponibile online sul sito bicistressatedaltraffico.it – unisce i dati forniti da OpenStreetMaps con il codice realizzato a Ottawa, in questo modo i due sviluppatori sono riusciti ad applicare il modello anche in Italia.
La mappa riesce a classificare molte delle strade e dei percorsi presenti sul territorio nazionale, applicando delle etichette in base a quattro livelli di agibilità, mutuate dalla classificazione delle ciclabili nel Regno dei Paesi Bassi:
- LTS 1: separazione marcata da tutti i tipi di traffico, fatta eccezione per quello a bassa velocità e bassa intensità, ha incroci semplici ed è adatto ai bambini;
- LTS 2: i ciclisti hanno uno spazio specifico per muoversi che evita loro le interazioni con il traffico, eccetto, negli incroci. È presente la separazione fisica dal traffico, gli incroci sono facili da affrontare per un adulto. Si tratta di un livello di stress da traffico che la maggior parte degli adulti riesce a tollerare;
- LTS 3: comporta l’interazione con traffico a velocità moderata o a più corsie, o vicinanza con traffico a velocità più alta. Si tratta di un livello di stress da traffico accettabile solo da coloro che si sentono “entusiasti e sicuri di sé”;
- LTS 4: comporta l’interazione con traffico a velocità più alta o vicinanza con traffico a velocità elevata. Un livello di stress accettabile soltanto da coloro che sono classificati come “forti e impavidi”.
Chiunque quindi può verificare le condizioni di stress nelle strade della propria città, potrebbe essere quasi scontato ma da una panoramica generale emerge che nelle città più grandi i livelli di stress sono tra i più alti, contrassegnati dal colore rosso e giallo.
A Roma, ad esempio su un totale di 12.439 chilometri mappati, 3.625 appartengono alla fascia massima di stress, 5.811 alla fascia immediatamente inferiore.
A Torino su 2.832 chilometri totali, 692 sono in fascia LTS 4 e 1.203 nella fascia LTS 3.
A Milano invece, sembra che la distribuzione sia leggermente più uniforme, dove i livelli di stress sono abbastanza equilibrati: su 4.825 chilometri si hanno 1.174 km in LTS 4, 1.090 km in LTS 3, 1.199 km LTS 2 e 1.362 LTS 1.
La mappa, a detta degli stessi creatori non è perfetta, e anzi, ci sono diverse imprecisione frutto di dati che non sempre sono raccolti nel migliore dei modi, tuttavia rappresenta un interessante esperimento che getta le basi per ulteriori approfondimenti utili a migliorare le strade delle nostre città e la vita dei ciclisti.
Ulteriori informazioni disponibili qui
I commenti che non rispettano queste linee guida potranno non essere pubblicati