Perché non inserire le ciclabili all’interno delle reti transeuropee dei trasporti?
È la domanda che si pone l’European Cyclists’ Federation (ECF), l’associazione di categoria del mondo della bicicletta che tra i propri obiettivi ha quello di fare una sana attività di lobbying pro-bici a livello europeo.
Le istituzioni europee hanno iniziato ormai da tempo a ragionare sulla necessaria revisione delle linee guida in tema di reti di trasporto sovranazionali, arrivando a una prima bozza di contenuti approvata lo scorso Dicembre dalla Commissione Europea.
La rete transeuropea dei trasporti (denominata TEN-T) è frutto dell’insieme di strade, linee ferroviarie, vie navigabili, porti, rotte marittime, aeroporti e terminal ferroviari di maggior rilevanza a livello europeo. Tra questi collegamenti però non sono presenti le reti escursionistiche europee e la rete Eurovelo, escludendo di fatto le modalità di trasporto attivo.
Secondo l’ECF, che da tempo sta seguendo la questione, includere i corridoi ciclabili nella rete europea migliorerebbe la connettività, l’efficienza e la sostenibilità della TEN-T di tutto il continente, con il risultato di sbloccare nuovi finanziamenti per i progetti di ciclovie europee.
Al momento, di passi in avanti per cambiare la situazione se ne sono visti pochi anzi, la bicicletta non solo è trascurata, ma è anche ostacolata, poiché diverse ciclovie sono spesso ostruite dai progetti TEN-T. Un maggior spazio alla bicicletta all’interno delle linee guida europee di trasporto sovranazionale permetterebbe tuttavia di incoraggiare il trasferimento modale da forme più classiche e più impattanti dal punto di vista delle emissioni di carbonio verso alternative più sostenibili, come la bicicletta o l’andare a piedi.
Le richieste della Federazione Europea dei Ciclisti (ECF) sono fondamentalmente due:
- integrare la rete EuroVelo all’interno della nuova strategia TEN-T,
- integrare nei nuovi progetti di TEN-T elementi legati all’escursione a piedi e all’uso della bicicletta.
Se le richieste fossero accettate sarebbe molto più semplice ottenere dei percorsi ciclabili lungo i corridoi TEN-T, creare delle linee guida comuni su come realizzare degli attraversamenti ciclabili sicuri e confortevoli attraverso i corridoi TEN-T, adeguare i progetti già esistenti a standard di sicurezza ciclistica e attrezzare i nodi urbani dei corridoi TEN-T con soluzioni a favore della bicicletta.
Dall’analisi dell’ultima versione delle linee guida approvata dalla Commissione Europea lo scorso dicembre le perplessità sono ancora molte: ad esempio si inizia a parlare di modalità di trasporto attivo, ma la rete EuroVelo non viene comunque integrata all’interno della TEN-T.
ECF ha già annunciato che continuerà a sensibilizzare i diversi attori in gioco affinché si trovino soluzioni più adeguate per portare la mobilità attiva al centro di una pianificazione strategica di livello europeo.
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