Bici

L’emergenza climatica ferma il Tour de France

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L’emergenza climatica ferma il Tour de France

L’emergenza climatica ferma il Tour de France

“Dobbiamo fermare la folle corsa verso il nostro annientamento”. Con questo slogan un gruppo di attivisti per il clima di Dernière Rénovation – che fa parte del movimento di Resistenza Civile Le Réseau A22 – ha interrotto martedì 12 luglio 2022 la decima tappa del Tour de France tra Morzine e Megève a Magland, occupando la strada e accendendo fumogeni rossi (per simboleggiare il Pianeta Terra in fiamme a causa del surriscaldamento globale).


Non possiamo più rimanere spettatori del disastro climatico in corso. Restano solo 989 giorni per salvare il nostro futuro, la nostra umanità. Il traguardo è un burrone e diamo la colpa al nostro governo e in particolare al Presidente della Repubblica per condannarci a morte. Gli effetti dell’annuncio, i pietosi effetti linguistici sulla cosiddetta ‘rivoluzione’ ecologica del governo sono intollerabili e criminali. Dobbiamo cambiare politica e iniziare – immediatamente – con la ristrutturazione energetica complessiva degli edifici”, scrivono gli attivisti nel comunicato in cui rivendicano l’azione dimostrativa.

La tappa del Tour de France è stata interrotta per 17 minuti e la corsa si è fermata per più di 15
minuti. Gli attivisti avevano una maglietta con la scritta “Ci restano 989 giorni” e il link al sito https://derniererenovation.fr/.

Scrive Alice, 32 anni: “Preferirei non arrivare a questo. Preferirei stare con mio nonno, stare zitta sul mio divano a guardare il Tour de France, mentre il governo fa il suo lavoro. Ma non è la realtà. La realtà è che il mondo in cui ci stanno mandando i politici è un mondo in cui il Tour de France non può più esistere. In questo mondo saremo impegnati a combattere nutrire e salvare la nostra famiglia. In queste condizioni affronteremo guerre e fame di massa. Dobbiamo agire ed entrare nella resistenza civile oggi per salvare questo che resta da salvare”.

“Cosa ti aspetti da me? Che rimango in disparte a guardare la mia vita che scorre come vedo passare i ciclisti? No, ho deciso di agire e interferire per evitare il peggior episodio di sofferenza e creare un nuovo mondo. Perché tutto può ancora cambiare”, conclude il messaggio.

In Italia la campagna di protesta con azioni dimostrative analoghe è portata avanti da Ultima Generazione (che fa parte dello stesso network internazionale, ndr), che nelle scorse settimane ha più volte bloccato il traffico motorizzato sul GRA (Grande Raccordo Anulare) di Roma per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza climatica.

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