Flash mob al Corriere della Sera: facciamo luce sulla violenza stradale
Venerdì 2 dicembre alle ore 19 a Milano si terrà un flash mob: l’appuntamento è fissato davanti alla sede del Corriere della Sera, in Via Solferino 28, per chiedere di cambiare la narrazione della violenza stradale.
Una campagna di civiltà: contro le vittime?
Martedì 29 novembre 2022, sull’edizione milanese del Corriere della Sera è stata pubblicata nella rubrica “La Lettera” di Giangiacomo Schiavi una missiva del giornalista Beppe Severgnini, intitolata “Basta con i ciclisti senza luci: una campagna di civiltà”.
Secondo Severgnini, il mancato utilizzo di casco, luci o campanello da parte di “quattro ciclisti su cinque” (fonte: osservazione sua) causa una situazione di “anarchia” sulle strade.
“Quella percentuale – uno su cinque – non è buttata lì: ho contato i fanalini accesi, più volte”.
— Manuel Massimo (@manumas78) November 29, 2022
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Schiavi ha rincarato la dose, lanciando l’appello per la “campagna di civiltà” corredato da una serie di dichiarazioni di personaggi più o meno famosi e più o meno competenti in materia.
Ciò che accomuna questi punti di vista è sempre e solo una costante: l’antichissima tradizione del victim blaming, ovvero dare la colpa della violenza alle vittime.
“Perché, se investo un ciclista senza luci, ci devo andare di mezzo io? “
La dichiarazione del manager Franco de Benedetti esplicita il messaggio sotteso a tutta questa retorica che, in buona o cattiva fede, ignora la trave per concentrarsi sulla pagliuzza.
Un flash mob per fare luce sulla violenza stradale
In risposta a questa opera di disinformazione sul tema, la rete dei cicloattivisti milanesi lancia un flash mob per venerdì 2 dicembre alle ore 19 davanti alla sede del Corsera a Milano in Via Solferino 28.
I partecipanti, invitati a portare più campanelli e luci possibili, consegneranno alla direzione del Corriere una lettera e una copia del libro “Cronaca letale – Come giornali e giornalisti descrivono gli incidenti stradali” di Gianni Lombardi.
L’importanza del linguaggio con cui si parla degli incidenti stradali, specialmente quando coinvolgono persone a piedi, in bici, in monopattino, è un tema fondativo di Bikeitalia.
Non avremmo voluto scrivere della morte di Davide Rebellin, non vorremmo dover raccontare le storie dei bambini e ragazzi che perdono la vita in strada.
È necessario farlo, tuttavia, finché si parlerà ancora di “auto pirata” e “auto impazzite” invece di dire la verità: ognuno di noi, quando si mette al volante e non rispetta le regole della strada, è un potenziale assassino alla guida di un’arma.
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