Dopo la decisione del tribunale di Roma che, sulla base di una sentenza della corte di giustizia europea, ha dichiarato illegittima la deportazione di 12 migranti in Albania, il ministro Salvini ha tuonato: “Se qualcuno di questi dodici commettesse un reato, stuprasse, uccidesse, chi ne paga le conseguenze? Il magistrato?” (Ansa).
Ovviamente ci si domanda quale sia la ragione per la quale nel caso dei dodici sventurati a pagare le conseguenze di ipotetici reati dovrebbero essere i magistrati, mentre normalmente gli stupri, i femminicidi e tutta la congerie di efferatezze che normalissimi cittadini italiani compiono ogni giorno sono giustamente imputati a chi li compie; a meno di sostenere, ed è questa l’unica conclusione logicamente ammissibile, che gli immigrati, in quanto tali, necessariamente prima o poi delinquono.
Ma per una volta vogliamo prendere il ministro sul serio e, sulla base di una catena di responsabilità e di nessi causali questa volta ben evidenti, siamo ben poco cortesemente a domandargli se sarà disposto a pagare per ogni persona che verrà uccisa sulle strade dove c’erano gli autovelox che, con le sue solerti direttive, avrà fatto spegnere.
E questa volta stiamo parlando di morti veri, non immaginari.
I commenti che non rispettano queste linee guida potranno non essere pubblicati