Itinerari

Adriabike, da Venezia a Trieste seguendo il mare tra bici e barche

Adriabike, da Venezia a Trieste seguendo il mare tra bici e barche

Scopriamo il tratto dell’Adriabike che da Venezia arriva a Trieste.

Se amate pedalare con la presenza costante del mare e non vedete di buon occhio salite ed erte togli fiato, allora questo potrebbe essere un itinerario da provare. Un viaggio in tre/quattro tappe tra lagune, ciclabili lungo gli argini, borghi di pescatori, lingue di sabbia e piccoli tesori di storia e cultura.

Il percorso dell’Adriabike: si parte dal Veneto

Nel preparare le sacche non scordiamoci costume e ciabatte prima di iniziare a pedalare in direzione est lungo la ciclovia Adriabike. La lunga costa sabbiosa del Veneto orientale e del Friuli ci offre continue seduzioni che ci invitano a scendere dalla sella per un paio di bracciate nell’Adriatico o dolci aperitivi vista mare a fine tappa.

Dal faro di Punta Sabbioni a Jesolo pedaliamo a filo laguna sulla nuova ciclabile a sbalzo sul Canale del Pordelio passando per Cavallino Treporti. Una pista ciclopedonale in acciaio e legno, adagiata sulle acque della laguna, con lo sguardo a nord alle isole di Burano e Torcello. Una ventina di chilometri ci separano dal Lido di Jesolo e un altro paio dal paese accarezzato dal fiume Sile.

Da Iesolo a Cavallino, Veneto crediti Fabrizio Masi
Da Jesolo a Cavallino Treporti, Veneto crediti Fabrizio Masi

Da qui, il percorso lungo il canale Cavetta ci porta ad attraversare a Cortellazzo il singolare ponte di barche sul Piave. Il ponte è sempre aperto e per le bici il passaggio è gratuito.

Ancora 18 chilometri e, superata Duna Verde (altro tratto di costa dove poter mettere i piedi in acqua), arriviamo a Caorle. Un colorato borgo di pescatori tra due lingue di sabbia dove spicca il santuario della Madonna dell’Angelo a pochi metri del mare.

Caorle, Veneto crediti Fabrizio Masi
Caorle, Veneto crediti Fabrizio Masi

Da Caorle possiamo scegliere di pedalare verso est infilandoci nel tratto di Valle Zignago tra canali e strade minori, oppure spostarci all’imbarco per raggiungere Bibione a bordo di un battello lagunare che durante la stagione estiva collega i due punti passando per l’oasi naturalistica di Vallevecchia.

Al confine con il Friuli Venezia Giulia

Qui è la foce del fiume Tagliamento a separare il Veneto dal Friuli e le località turistiche di Bibione da Lignano Sabbiadoro. E anche qui possiamo salire su un battello, un piccolo traghetto dal fondo piatto che trasporta da un argine all’altro fino a 25 persone con biciclette al seguito, con corse in partenza ogni 40 minuti (servizio di linea X-River).

Adriabike in navigazione, crediti Fabrizio Masi
Adriabike in navigazione, crediti Fabrizio Masi

A Lignano troviamo una località turistica animata ad accoglierci e tanti chilometri di arenile sabbioso per riposare dopo le fatiche in sella. E visto che i giri in barca cominciano a piacerci, dalla darsena di Porto Vecchio di Lignano possiamo raggiungere in quaranta minuti la dirimpettaia Marano Lagunare con il servizio marittimo giornaliero che connette le due località.

Marano Lagunare, Friuli Venezia giulia, crediti Fabrizio Masi
Marano Lagunare, Friuli Venezia giulia, crediti Fabrizio Masi

Oppure, se vogliamo accorciare ulteriormente il nostro tratto in bici, possiamo fare il salto del cavallo con la motonave di linea che collega Lignano a Grado navigando in laguna.

Proseguendo in bici lungo l’Adriabike

Altrimenti l’itinerario in bici prevede il passaggio per Precenicco risalendo il corso del fiume Stella.
Soggetta alla Repubblica di Venezia per quasi 400 anni, il borgo marinaro di Marano è orgoglioso di questo passato che si percepisce ancora: nell’aspetto del centro storico, nel dialetto maranese, nell’economia che assegna alla pesca un ruolo economico e culturale e nella gastronomia tipicamente marinara.

Da Marano, seguendo la segnaletica che ci porta a percorrere tratti di strade di campagna sterrate o in asfalto, arriviamo a Torviscosa, cittadina costruita tra il 1938 e il 1960 dalla SNIA Viscosa, che si era insediata in questo territorio con un grande stabilimento industriale per la produzione di cellulosa per fibre tessili. Qui non possiamo mancare un caffè tuffandoci nel passato, dove tutto odora degli anni Cinquanta, dagli arredi al bancone del locale storico del Bar Circolo.

Lasciata Torviscosa ci spingiamo a Cervignano e qui, infilando il tratto terminale della ciclabile Alpe Adria, portiamo le nostre ruote verso meridione per raggiungere la cittadina di Grado passando sul lungo ponte lagunare. Non possiamo però non sostare ad Aquileia per ammirare i meravigliosi mosaici della basilica di Santa Maria Assunta, imponente cattedrale e antica chiesa del soppresso patriarcato.

Da Grado a Trieste

da Grado a Monfalcone Friuli Venezia Giuliana, crediti Fabrizio Masi
Da Grado a Monfalcone Friuli Venezia Giulia, crediti Fabrizio Masi

Grado, rinomata stazione balneare alla fine dell’Ottocento, è una delle località turistiche più antiche dell’Alto Adriatico, l’isola (collegata con due ponti a terraferma) accoglie un delizioso centro storico dove svetta la grande basilica patriarcale di Sant’Eufemia.

Se decidessimo di accorciare il viaggio, dalla cittadina balneare possiamo trasferirci direttamente a Trieste con l’imbarcazione che d’estate fa linea tra le due località (carica anche le bici).

Se vogliamo pedalare invece ci aspettano ancora una cinquantina di chilometri se seguiamo un itinerario costiero che copia parte del percorso dell’Aida, oppure quasi un centinaio se desideriamo attraversare il Carso triestino e raggiungere la città dalla porta di servizio dell’altopiano alle spalle del centro.

L’itinerario costiero

Lasciata Grado ci troviamo a pedalare lungo una placida ciclabile che attraversa due importanti riserve naturali regionali: la Valle Cavanata e la foce del fiume Isonzo unite da una ampia zona di bonifica.

Arrivati a Monfalcone, magari dopo aver messo i piedi in acqua nella spiaggia di Marina Julia nel golfo di Panzano – il lido più a nord del Mediterraneo – notiamo subito l’enorme cantiere navale per la realizzazione di imponenti navi da crociera. Da visitare il MuCa, un Museo che racconta la storia della cantieristica e della città attraverso un percorso espositivo di oltre un secolo di storia.

Sistiana, Friuli Venezia Giulia, crediti Fabrizio Masi
Sistiana, Friuli Venezia Giulia, crediti Fabrizio Masi

La nostra meta è ormai vicina, se impegniamo la panoramica strada costiera seguiamo la strada principale che sfila il centro di Sistiana (SS14). Qui la vista si apre alla meraviglia del golfo di Trieste, scorgendo la bassa costa friulana da una parte e i promontori dell’Istria dall’altra. Sotto, ammiriamo il mare blu macchiato da barchette e dalle ordinate fila di allevamenti di cozze. Poi, passata la galleria naturale scavata nella roccia, possiamo scorgere il bianco castello di Miramare e giù in fondo la città.

In bici attraverso il Carso

L’itinerario che arriva a Trieste attraversando il Carso, è più lungo e con maggior dislivello. Questo perché il giro è ampio e tocca diversi borghi carsici superando aree boscate e zone che ospitano i piccoli ma preziosi vigneti del Terrano, Refosco o Vitovska superando le frazioni di Sales, Sgonico, Rupinpiccolo per poi raggiungere Opicina, Trebiciano e Basovizza.

Qui scendiamo lungo la Val Rosandra, che dalla frazione di Draga attraverso la ciclopedonale “G.Cottur”, ci accompagnerà in bicicletta verso il centro della città.

La differenza tra i due itinerari riguarda anche il fondo stradale: sterrato e un po’ nervoso per alcuni tratti sul Carso lungo la Via Alta; completamente su asfalto seguendo la strada Statale litoranea.

Trieste, Friuli Venezia Giulia, crediti Fabrizio Masi
Trieste, Friuli Venezia Giulia, crediti Fabrizio Masi

La città ci accoglie vivace con gli edifici solenni disposti in fila sulle Rive, ordinati e austeri ad attendere un filo di vento, che sia bora o maestrale. E noi qui chiudiamo il nostro viaggio, nella sconfinata piazza dell’Unità d’Italia, tra gli altissimi pili portabandiera con lo sguardo rivolto al mare e al lungo molo Audace davanti a noi. La bici ci si accomoda accanto come un fedele battello che quasi preziosi naufraghi ci ha condotto al tramonto di un viaggio che profuma di sale, sabbia e caffè.

Per maggiori informazioni: Adriabike

Leggi anche: Dalle montagne al mare: l’Adriabike slovena in bici | La ciclabile Adriabike: da Ravenna a Chioggia

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Commenti

  1. Fabio ha detto:

    Bella iniziativa

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