Itinerari

In bici nel cuore del Friuli alla scoperta della Pedemontana

In bici nel cuore del Friuli alla scoperta della Pedemontana

FVG3 è il nome tecnico della Pedemontana che attraversa in direzione ovest-est il Friuli, da Sacile in provincia di Pordenone a Gorizia. Una ciclovia di circa 180 km per un dislivello complessivo di 844 metri che può essere messa in programma nella finestra di un weekend o in tre comode giornate in sella, lasciandoci il tempo per curiosare tra i piccoli borghi di queste terre e per assaporare i deliziosi piatti della tradizione friulana, accompagnati dai pregiati vini DOC di una regione ricca di eccellenze.

Alla Ciclovia Pedemontana è stato assegnato nel 2024 l’Oscar del Cicloturismo, il Green Road Award 2024, selezionando l’itinerario tra le 25 proposte presentate da regioni, territori e province autonome.
Il tracciato ha soddisfatto i criteri di eccellenza e il più alto punteggio seguendo i vari parametri in esame, nella realizzazione, promozione, segnaletica, sostenibilità e altre caratteristiche.

Cividale del Friuli crediti Fabrizio MASI
Cividale del Friuli

Sicuramente nella valutazione ha inciso anche la buona rete di collegamenti ferroviari lungo il percorso, sia per il punto di inizio e fine della ciclovia (Gorizia e Sacile) e per alcuni punti lungo l’itinerario qualora decidessimo di accorciare o cambiare il percorso (altre stazioni le troviamo a Maniago, Gemona e Cormons ad esempio). I treni regionali sono spesso ben attrezzati per il trasporto delle biciclette e durante l’estate viene aggiunto anche un puntuale servizio Bicibus tra varie località dal Trasporto Pubblico Locale FVG.

La Regione Friuli Venezia Giulia torna così sul primo gradino del podio otto anni dopo la vittoria del 2016 con la Ciclovia dell’Alpe Adria (FVG1).

Attrezzatura e pianificazione

La bici adeguata per mettere nel mirino questa avventura? Andrà bene una bici gravel o una versatile trekking bike per qualche tratto di sterrato o strada bianca nelle campagne friulane, magari attrezzata con qualche protezione tra ruote e telaio, dovessimo incappare in qualche acquazzone (non infrequente da queste parti). 

Per programmare il nostro viaggio e raccogliere ulteriori informazioni possiamo atterrare sul sito web dedicato di Turismo Fvg. Tracce GPX e dettagli sono a disposizione per mettere in canna questa piccola avventura.

Esplorando la FVG3: da Gorizia a Sacile

FRIULI Gorizia piazza della Vittoria con la chiesa di Sant Ignazio MASI
Gorizia piazza della Vittoria con la chiesa di Sant’Ignazio

Gorizia e i primi chilometri

Il nostro viaggio questa volta inizia da Gorizia, prossima Capitale europea della Cultura insieme alla dirimpettaia slovena Nova Gorica nel 2025, di conseguenza Sacile diventa la nostra mèta. La città di frontiera ospita numerose iniziative, proponendo itinerari e visite guidate, mostre, eventi e progetti in rete tra le due città che hanno condiviso per sessant’anni un confine fisico.

Superato l’Isonzo (fiume sacro ai popoli d’Europa), l’itinerario punta a nord attraversando in bicicletta la piana del Preval verso le terre fertili del Collio, colline sovrastate dalle Alpi Giulie, storico crocevia di popoli e culture con lingue diverse.

Russiz Collio - tratto gravel, crediti F.Masi (Friuli FVG3)
Russiz Collio

È una zona ricca di vigneti e cantine dove val davvero la pena lasciarsi sedurre dalla degustazione di qualche calice di Friulano, Pinot Grigio, Ribolla gialla o Sauvignon, per restare tra i bianchi.

A meno di 20 km da Gorizia raggiungiamo Cormòns, quindi San Giovanni al Natisone e poi le porte di Cividale del Friuli. D’obbligo una deviazione per ammirare le preziose testimonianze del suo passato longobardo – dal 2011 Patrimonio mondiale UNESCO.

La strada continua a salire, tra tratti ciclabili, brevi sterrati e strade promiscue a basso traffico senza strappi e dislivelli sensibili.

Tra borghi e natura: verso Gemona

Sono piccole frazioni e paesi tranquilli quelli che ci lasciamo alle spalle. Da Povoletto a Magnano in Riviera tra campi arati, minute chiese campestri e ordinate casette. Raggiungiamo Gemona, una vivace cittadina adagiata alle pendici delle Prealpi Giulie dal nucleo medioevale recuperato dopo il terribile terremoto del 1976. Per trovare il centro storico e il suo imponente Duomo si affronta una breve salita che però val bene una sosta.

Friuli Ponte sospeso tra Trasaghis e Peonis di F.MASI
Ponte sospeso tra Trasaghis e Peonis

Qui l’itinerario piega decisamente a ovest per superare il fiume Tagliamento nei pressi di Braulins, e si sposta quindi a sud tra Trasaghis e Peonis. In quest’ultima località non possiamo mancare una sosta nel piccolo Bar del paese che prende il nome da Ottavio Bottecchia. Il campione del ciclismo che nel 1927, durante un allenamento, qui fu rinvenuto ferito a terra e soccorso invano. Una morte misteriosa la sua che trova ancora oggi interpretazioni diverse.

Il lago di Cornino

Pedalando a fianco del Tagliamento raggiungiamo la frazione di Forgaria con il lago di Cornino. Un piccolo lago alpino dalle vivide sfumature turchesi alimentato da fredde falde sotterranee che mantengono stabile la temperatura dell’acqua intorno ai 10 gradi.

FRIULI Le acque turchesi del Lago di Cornino di F.MASI
Le acque turchesi del Lago di Cornino

Portando lo sguardo all’alto, con molta probabilità coglieremo in volo i numerosi grifoni che qui sull’altopiano stazionano, dando vita ad una vera e propria colonia. Siamo all’interno della Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino dove troviamo anche un interessante centro visite. Qui è possibile ammirare da vicino alcuni esemplari di rapaci inabili al volo o assistere alla loro marcatura.

Continuando a seguire la segnaletica FVG3, il percorso ci porta a raggiungere la strozzatura naturale del letto del fiume Tagliamento a Pinzano. Qui possiamo compiere una piccola deviazione per raggiungere l’ex ossario germanico del Colle Pion. Lasciata la strada asfaltata, un sentiero sterrato sale sopra la gola del Tagliamento. Su questa cima panoramica doveva essere realizzato un imponente sacrario che avrebbe dovuto raccogliere i resti dei militari tedeschi caduti nella battaglia del 1° novembre 1917. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale fermò i lavori lasciando l’opera incompiuta. La vista panoramica ricompenserà la breve variante.

FRIULI Ex Ossario Germanico di Colle Pion sopra la Stretta di Pinzano crediti F.MASI
Ex Ossario Germanico di Colle Pion sopra la Stretta di Pinzano

Tra campi e tratti nel bosco la nostra traccia prosegue tra leggere salite e tratti in piano superando i borghi di Travesio e Meduno. La ciclabile in questo tratto corre parallela alla Strada Provinciale che ci porta a Maniago, città nota per la produzione delle coltellerie. Possiamo fermarci nel centro per un ristoro nell’ampia Piazza Italia, dove si affacciano i principali palazzi storici come il Duomo dedicato a San Mauro Martire, vescovo di Parenzo nello stile tardo-gotico, la Loggia e il palazzo D’Attimis sulle cui mura troviamo il leone alato a testimoniare il dominio di Venezia.

Verso Sacile

Ciclovia Pedemontana FVG3 Tratto Budoia-Polcenigo di F.MASI
FVG3 Pedemontana: tratto Budoia-Polcenigo

Siamo vicini a valicare il punto più elevato del nostro percorso, una volta superato il ponte sul torrente Cellina (visibile la diga di Ravedis), e quindi raggiungere il borgo di Montereale Valcellina.
Da qui a Sacile la strada si fa tutta in leggera discesa attraversando una piacevole piana verde fatta di boschi e campi, intervallata dai piccoli paesi lungo la strada che dà il fianco alla dorsale delle Prealpi Carniche.

Attraversiamo Aviano, sfilando a margine i paesi di Budoia e Polcenigo (uno dei Borghi più belli d’Italia) quando ormai siamo prossimi a raggiungere Sacile. La cittadina, piuttosto animata, ci accoglie con le sue armoniche strutture architettoniche che per mano ci conducono al centro storico.

Il Giardino della Serenissima

FRIULI Pedemontana - Duomo di san Nicolò Sacile F.MASI
Duomo di San Nicolò Sacile

Siamo ancora in Friuli ma qui tutto parla di Venezia, sono numerosi i palazzi cinquecenteschi dai motivi ornamentali rinascimentali e barocchi che contribuiscono a rendere Sacile una deliziosa cittadina in cui perdersi, attraversando canali, ponticelli e viuzze per scoprire suggestivi scorci da catturare. Un passato importante che ha lasciato una marcata eredità veneziana tanto da assegnare alla città l’appellativo di “Giardino della Serenissima”. Se poi arriviamo in città tra fine agosto e inizio settembre, tutto qui si anima per la storica “Sagra dei Osei” la fiera ornitologica più antica d’Europa.

Il nostro viaggio si chiude qui ma potrebbe proseguire ancora sconfinando in Veneto verso le terre del Prosecco e il trevigiano, seguendo in bicicletta le “rotte d’acqua” della Venezia orientale.
La stagione migliore per mettere in piedi questo viaggio rimane la tarda primavera insieme ai mesi autunnali, ma anche in piena estate è possibile godere, nel tratto pedemontano, della fresca aria che scende dalle Alpi. In autunno, lungo l’itinerario abbiamo raccolto gli odori acri di camini accesi, di castagne arrosto e la brina dei campi a riposo dopo le fatiche delle vendemmie e della raccolta dei frutti generosi di una terra plurale dal dolce sapore del Ramandolo.

N.B.: Tutte le foto sono dell’autore

Leggi anche: Itinerari in Friuli Venezia Giulia

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Commenti

  1. Stella ha detto:

    Fate anche tour in bicicletta organizzati e con guida?

  2. Iole Giacomazzi ha detto:

    belli sti percorsi… un favore pubblicare l’altimetria e le tappe del percorso diviso in tappe…
    servirebbe per percorrerlo con i meno GIOVANI del CAI
    CIAO dalla zona di ODERZO

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