L’universo delle borse a manubrio merita un approfondimento. Contrariamente a quanto succede con le borse e le sacche da portapacchi, chi le costruisce si preoccupa anche di fare il sistema di aggancio: una volta stabilito il diametro del manubrio non ci sono adattamenti fantasiosi a carico della passione del ciclista, ma il risultato è garantito, almeno dicono. Ma non sempre è così.
Ortlieb
Iniziamo con la ditta di riferimento, Ortlieb. Il prodotto più venduto e commercializzato è la Ultimate Six Classic, adesso disponibile anche in versione ad alta visibilità. Questo tipo di borsa è estremamente impermeabile in quanto alterna cordura rivestita e parti in poliestere. Ha una capienza di 7 litri, ma può arrivare a 8,5 litri per il modello Large, quindi molto capiente per essere una borsa manubrio. Si aggancia al manubrio con un sistema brevettato da Ortlieb che si può bloccare attraverso l’apposita chiave per evitare furti e scippi. Ha un sistema di chiusura della borsa a magneti che ha preso il posto del vecchio sistema a bottoni che presentava qualche problematicità nella chiusura. È monocamera e ha una buona quantità di accessori: il porta mappa, il prolungamento dell’attacco per evitare di interferire con i cavi, l’imbottitura per la macchina fotografica, il portamappe. Il sistema di aggancio si installa tramite un cavetto di acciaio plastificato che, passato attorno al manubrio, ne garantisce la stabilità.
La portata massima di questa borsa e del relativo sistema di fissaggio è di 3 kg, insomma, sufficienti per trasportare una macchina fotografica reflex professionale con obiettivo e uno zoom extra con una lunghezza focale fino a 200 mm che può essere alloggiato nel vano apposito dell’imbottitura. Non a caso questa borsa è la più utilizzata dai fotografi e dagli appassionati di fotografia, ovvero quei cicloviaggiatori che vogliono sempre tenere a portata di mano la propria reflex. Incredibile è la sua capacità di resistere nel tempo a qualunque forma di maltrattamento.
Topeak
L’azienda produce una piccola borsa compatta da 2 lt e tre modelli TOURGUIDE che vanno dai 5 agli 8 litri. Per qualche mese abbiamo provato il modello da 5 litri. Il sistema di aggancio rievoca quello utilizzato per bloccare il manubrio all’attacco. Viene consegnata con attrezzatura di fissaggio, luce, cover impermeabile e una clip per tenere ad esempio il contachilometri. Ma anche qui essendo tutto di plastica hanno dovuto ricorrere ad una corda di ancoraggio, anche se molto più corta di quella della Ortlieb: praticamente non si vede. L’ancoraggio rimane comunque molto sicuro: in sei mesi di utilizzo non si è mai spostata dal fissaggio. Tuttavia, avendo utilizzato questa borsa anche su sentieri sterrati e accidentati, essendo di plastica, ha iniziato a dare segni di poca stabilità: a un certo punto diventa macchinoso inserire e togliere la borsetta. Ma sicuramente da consigliare per chi non maltratta la bici e ama l’ordine, e a chi lascerebbe la borsa sempre montata sul manubrio. Ha diversi scomparti proprio intelligenti ed utili.
Vaude
La Vaude produce la serie Road (I e II) e Aqua Box. I modelli Road sono fatti con materiali sostenibili . Per il sistema di bloccaggio, l’azienda si affida al sistema ormai molto diffuso del Klickfix.
La Road I è il modello più economico ed ha una capienza di 6 litri.
Il coperchio superiore e gli scomparti principali sono dotati di tasche che consentono di organizzare al meglio lo spazio per riporre e trovare facilmente gli oggetti. Viene venduta con una tracolla, elementi riflettenti e telo parapioggia. Il porta smartphone da applicare sopra viene venduto a parte.
Arkel
Tra tutti i sistemi di bloccaggio, sicuramente uno dei più efficienti è quello della Arkel: non a caso la Brooks per la sua borsa in pelle da 300 sterline ha scelto di ricorrere a questo sistema. La Arkel produce due borse per il manubrio, una piccola da 7,5 litri che possiedo e una grande da 10 litri. Per capirne meglio il funzionamento, date un’occhiata a questo video:
La borsa piccola ha una sacca interna con una taschina davanti, il porta mappa e due retine laterali. La grande ha la stessa impostazione dimensionate maggiormente più una tasca nascosta dietro a quella davanti. Questa borsetta fissata così non si muove di 1 millimetro. Come tutte le borse della Arkel tiene in considerazione il fattore condensa e ha un foro sul fondo, la struttura perimetrale è rigida e il telo in plastica interno è removibile per essere lavato.
È proprio quello che ci vuole se si vuole andare lontano, oppure in ogni condizione di terreno. Tra tutte quelle viste e provate è sicuramente la più funzionale per il fissaggio al manubrio.
Decathlon
Questa borsetta nella sua semplicità è particolarmente utile per chi ha bisogno di tenere a portata di mano pochi oggetti piccoli, come il telefonino, il portafoglio, le chiavi, e anche gli occhiali. Ha solo una sacca, e una retina anteriore. Fa il suo lavoro e non è complicatissima; ha una capacità di soli due litri e mezzo ma si applica in un baleno, non si muove, si apre facilmente anche in corsa…. Si fissa con il velcro in un attimo e sta dove si mette.
Esistono aziende che hanno preferito una soluzione diversa: borsa al manubrio sì, ma non attaccata al manubrio. Infatti attaccarsi al manubrio non sempre è la scelta migliore, soprattutto se con i cambi e i freni si vengono a trovare diversi cavi in quella posizione e così alcune aziende hanno preferito farle appoggiare su un portapacchi dedicato, aumentando così la capacità di queste borse, che per ovvi motivi non possono superare certe dimensioni per la presenza di vari elementi tipo freni, cambio tutti sul manubrio. A fare questa scelta è ad esempio la seguente azienda:
Velo-Orange
Hanno semplicemente pensato da un portapacchi di loro produzione piccolo ma dedicato. Nella staffa verticale viene fissata la borsa , ecco il risultato. La borsa risulta essere distante dal manubrio e lascia passare il cavo del freno, inoltre la distanza permette anche di posizionare due taschine anche sul retro della borsa, come si vede. Si ha una maggiore libertà con le dimensioni, il peso appoggia su una base e non è in sospensione. Credo sia una ottima soluzione per quelli che la vogliono usare per fotografare ad esempio. Ad occhio ci sta un sacco di roba e risulta una borsa elegante da portare a mano o a tracolla quando si gira a piedi per fare foto.
ho la borsa da bici Mainstream MSX CLS 55 CLASSIC, mi sono sempre trovata bene, purtroppo la bici dove era l’attacco della borsa mi è stata rubata così ora nel negozio dove l’ho comprata a Trento non trovo più l’attacco, vorrei comprarlo per metterla sulla mia nuova bici ma non lo trovo, potete aiutarmi a trovarlo? Grazie a tutti :-)
Purtroppo devo contraddire tutti e due, non ho mai provato la arkel, ma posso garantirvi che la ortlieb ultimate 5 se montata correttamente non si muove di un millimetro… Parlo per esperienza personale, io c’è l’ho montata da circa 10000 km e per ora e ben fissata…
complimenti davvero, la prima “review” sulle borse che davvero si capisce come vanno e guarda che ne ho lette a centinaia. sei uno dei pochi che parla per esperienza (vera e non millantata) . io infatti volevo una borsa che non si “muovesse”, ho sempre sospettato che il montaggio ortlieb fosse instabile anche se molti dicevano che funziona, a me sembrava più che altro inutilmente macchinoso. ora so che la arkel non si muove e la ordinerò.
grazie e ciao
oh meno male perché criticare le ortlieb, che comunque rimangono delle ottime borse , è un abominio. si le usano tutti, ma non stanno mai ferme e le cordine di supporto di serie la dicono lunga. ho avuto la arkel piccola e debbo dire che è fantastica. l’ho poi venduta perchè alla fine la borsetta davanti la odio. ti do però una dritta. è talmente rigido il fissaggio che se non la chiudi e parti , al primo dosso o buca ti vola fuori tutto…..fatto con macchina fotografica e tablet :-))…….