In bici da sola

In bici da sola
Fonte | express.co.uk

Fonte | express.co.uk

Partendo dall’esperienza dei fatti di cronaca sembra che noi donne siamo le più esposte ai pericoli, per cui può nascere la paura di uscire di casa da sole, anche in bicicletta. Non parlo di disavventure dovute all’uso della bici nel traffico cittadino bensì al semplice fatto di essere una donna sola su una bicicletta. Partiamo da esperienze vissute in questi anni di bike to work, per capire come comportarsi per essere sempre sicure in ogni situazione.

Strade scarsamente illuminate e/o trafficate

Fonte | Sustrans.org.uk

Fonte | Sustrans.org.uk

Purtroppo, per muoversi lontane dal traffico, dobbiamo percorrere strade secondarie poco frequentate e di solito le piste ciclabili o quelle pedonali sono scarsamente illuminate e mal tenute. Passare per queste strade durante il giorno può essere piacevole ma con il buio tutto cambia. Di frequente si tratta di una paura infondata, poiché è frequente farsi condizionare dalla televisione o dalla cronaca dei giornali ma possiamo comunque trovare delle soluzioni per sentirci più sicure. La prima è quella di trovare un compagno/a di pedalate, che condivida con voi il tragitto: può essere una collega, un amico oppure il proprio partner che vi passa a prendere al lavoro in bici. Se non siete così fortunate, potete optare per una bella luce frontale molto potente, che illumini la strada, e montare un campanello con un suono potente, da usare in caso di necessità.

Scippatori / malintenzionati

Fonte | dailymail.co.uk

Fonte | dailymail.co.uk

Noi donne non possiamo separarci dalla nostra borsa, anche in bicicletta, e purtroppo questo ci espone al pericolo di venire scippate. La borsa non va mai messa nel cestino anteriore o sul portapacchi posteriore, bensì va sempre tenuta indosso (la soluzione migliore è a tracolla) e ben chiusa. Cercate di farla vedere il meno possibile e di evitare di fermarvi sul marciapiede a rovistare alla ricerca del portafoglio o del telefonino.

Avances

Fonte | Pinterest

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Questo aspetto può anche essere piacevole: quale donna non apprezza i complimenti, soprattutto ricevuti mentre si sta sforzando sui pedali e non è nella condizione migliore, con il vento che le scompiglia i capelli e una smorfia di fatica sul volto? Anche a me è capitato di ricevere dei commenti lungo la strada: si passa dai muratori che ti fischiano agli automobilisti che ti gridano “Ciao bella!”. La maggior parte delle volte la cosa si esaurisce immediatamente, anche perché la bicicletta ci permette di allontanarci in fretta da situazioni scomode. A volte però si può incappare in qualcuno di insistente e fastidioso: la miglior cosa è ignorarlo e proseguire per la propria strada o continuare lungo una ciclabile per allontanarsi da un’automobilista troppo molesto. Se la persona diventa davvero insistente e ci mette in soggezione, si può chiamare (o far finta di chiamare) con il cellulare un amico, il partner, un genitore e far credere al “simpaticone” che di lì a poco non si sarà più sole.

Concludendo

Nonostante queste situazioni siano plausibili, per fortuna sono molto rare e in realtà gli aspetti positivi del pedalare in solitudine sono parecchio più numerosi di quelli negativi: si può viaggiare con la mente, pensare a cosa mettersi la sera, a cosa cucinare (nel mio caso è mio marito che ci pensa), canticchiare (tanto nessuno vi sente), sorridere all’idea che si sta facendo attività fisica e ci si sta rassodando, tirare un bel sospiro rigenerante alla fine di una giornata di lavoro. Alla fine tutte le donne desiderano almeno dieci minuti da passare con sé stesse lontano da impegni, partner o figli, quindi cosa c’è di meglio di una bella pedalata in solitaria? Per cui non rinunciatevi e vedrete che una volta in sella anche il vostro partner vi troverà più sexy. Cosa desiderate di più?

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