La “Regina Viarum”: l’Appia Antica in bicicletta
L’Appia Antica in bicicletta. La via Appia, la “Regina Viarum”, era uno degli assi di comunicazione più importanti al tempo degli antichi Romani: costruita fra il quarto e il terzo secolo avanti Cristo, collegava Roma, passando attraverso la Campania, fino all’importante porto di Brindisi. Ancora oggi la via Appia è una strada molto trafficata, ma fortunatamente non segue, nel suo tratto iniziale, il percorso antico.
La via Appia Antica è quindi una strada a traffico ridotto (e quasi completamente chiusa al traffico la domenica), costituendo un percorso di indiscutibile fascino per i ciclisti che vogliono percorrerla. Si pedala infatti per lunghi tratti in un’atmosfera del tutto particolare, fra antichi monumenti funerari e bellissimi pini immersi nella campagna romana, e in alcuni tratti è facile pensare di essere tornati indietro nel tempo. Come se non bastasse, dall’Appia Antica è facilissimo deviare verso il bellissimo parco della Caffarella, una vasta zona naturale che si stenta a credere possa trovarsi nel bel mezzo di Roma.
Partendo dal centro di Roma, l’Appia Antica scorre su sede propria fino alla località di Frattocchie, dove si ricongiunge con l’Appia nuova. È questo il tratto che viene qui presentato.
Mappa
Altimetria
Lunghezza: 17 km
Dislivello in salita: 246 m
Dislivello in discesa: 88 m
L’inizio alle Terme di Caracalla
L’avvicinamento: Dalla fermata della metro di Circo Massimo si può prendere in direzione sud-est Viale delle Terme di Caracalla. Al grande incrocio (dove si può ammirare un rarissimo esemplare di semaforo ciclistico) si continua dritti in via di Porta San Sebastiano che, attraversate le mura della città (1,7km), confluisce nella via Appia Antica, da percorrere in bicicletta.
Porta San Sebastiano
Dalla porta di San Sebastiano alla tomba di Cecilia Metella: La pavimentazione di questo primo tratto è quasi tutta su tipici “san pietrini”, amati dai turisti ma un po’ meno dai ciclisti. Dopo uno stretto sottopassaggio, e dopo aver superato il fiume Almone, si incontra sulla destra, al numero 42, la sede del Parco dell’Appia Antica (2,3 km): è sicuramente consigliabile una breve sosta, soprattutto per rifornirsi degli ottimi depliant informativi forniti gratuitamente dal Parco. Pochi metri più avanti, sempre sulla destra, è possibile affittare delle biciclette, anche questo un servizio gestito dall’ente Parco.
Domine Quo Vadis
Sulla sinistra invece si trova la chiesa cosiddetta del Domine Quo Vadis (2,5km), che secondo la tradizione segna il luogo dove San Pietro, mentre fuggiva da Roma, avrebbe incontrato Gesù, chiedendogli: “Dove vai?” (Quo Vadis?, appunto); all’interno della piccola chiesa c’è una lastra di marmo con due impronte di piedi che marcherebbero il luogo esatto dell’apparizione (si tratta in realtà di un ex voto pagano).
A quest’altezza c’è un trivio: sulla sinistra continua l’Appia Antica; al centro, parte da un cancello una salita per le Catacombe di San Callisto; a destra si stacca la via Ardeatina. Consigliamo di abbandonare per qualche centinaio di metri l’Appia Antica e di prendere in bicicletta la via centrale, che in questo tratto è molto più affascinante del percorso principale, ha il vantaggio di essere asfaltata ed è praticamente chiusa al traffico (accedono solo le macchine di chi vuole visitare le catacombe).
[Deviazione ➡ Se invece si vuole visitare la bellissima valle della Caffarella, si continui sull’Appia Antica per una ventina di metri, prendendo poi sulla sinistra via della Caffarella].
Catacombe di San Callisto
Una breve salitella porta quindi, fra bellissimi pini, all’ingresso delle Catacombe di San Callisto (3,5km), probabilmente le più importanti di Roma, con gallerie che si sviluppano per quasi venti chilometri. Alla fine della deviazione è consigliabile scendere per un momento di sella: la strada delle catacombe infatti torna sull’Appia Antica con una ripida discesa su sampietrini, ed è necessario porre molta attenzione. Si è all’altezza delle catacombe di San Sebastiano (4,1km), accessibili dall’omonima chiesa. Il traffico è comunque generalmente scarso, soprattutto nei weekend, e dopo poche centinaia di metri, una volta superate sulla destra via delle Sette Chiese e via di San Sebastiano, si riduce praticamente a zero.
La Tomba di Cecilia Metella
Segue un’altra facile salita; se si necessita comunque di una valida scusa per prendere fiato, si possono ammirare sulla sinistra la villa e il circo di Massenzio, che poteva ospitare fino a 10.000 spettatori. In cima alla salita c’è la tomba di Cecilia Metella (4,7km), risalente al primo secolo avanti Cristo ma più volte rimaneggiata. Qui si trova anche una fontana.
Superato un breve tratto di basolato romano, la strada continua in pianura e, dopo 5,5 km dalla partenza, cambia completamente carattere.
Dal IV Miglio a Frattocchie
Dal IV Miglio a Frattocchie: Da qui infatti l’Appia Antica, oltre a essere chiusa al traffico, è rimasta quasi completamente libera da moderni interventi: è qui che si può ammirarne l’impianto originale. La sede stradale è ancora su sampietrini, interrotti però da numerosi tratti su basolato romano. È consigliabile quindi sfruttare i due sentieri in single-track che si sono andati creando ai lati della strada, proprio per il frequente passaggio di bici: si pedala letteralmente in mezzo ai monumenti funerari romani, circondati da alti pini e cipressi.
Verso Ciampino
I sentieri sono generalmente ben tenuti e facili; solo occasionalmente sono presenti dei passaggi delicati dove il terreno è irregolare, ma si tratta di punti più divertenti che difficili. Bisogna invece fare attenzione quando la strada è interrotta da due incroci: quello con via di Tor Carbone, dopo 7,2 km, e quello con via del Casale Rotondo, dopo 9,3 km; si tratta comunque di strade poco trafficate. Per il resto la strada prosegue in leggera salita, mantenendo costante il suo carattere. In corrispondenza dell’Aeroporto di Ciampino (12km), la strada comincia a farsi meno interessante dal punto di vista archeologico, diventando anche meno ampia, riducendosi in alcuni tratti a un semplice sentiero.
Santa Maria delle Mole
Conviene forse cominciare a pensare al ritorno; comunque, se si vuole arrivare fino a Frattocchie, basta continuare dritti, senza possibilità di sbagliare. Poco prima di Frattocchie, al km 15,9, si attraversa via della Repubblica; andando a destra, si arriva dopo pochi metri alla stazione ferroviaria di Santa Maria delle Mole, da dove si può tornare verso Roma. Se invece si sceglie di tornare in bici, si è facilitati dalla leggera discesa del percorso.
Una breve considerazione sulla sicurezza: l’Appia Antica è, nelle mattine dei weekend, molto frequentata dai ciclisti romani, almeno fino all’incrocio con via del Casale Rotondo. Superato questo punto, è consigliabile continuare solo se si è almeno in due: si tratta infatti di zone isolate, dove ci si potrebbe trovare in difficoltà, se si è da soli, in caso di imprevisto/necessità.
Articolo aggiornato a febbraio 2023
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(RM)
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