Il Parlamento Europeo ha commissionato un secondo studio sui benefici economici del cicloturismo. La prima fase, nominata “Eurovelo: sfide e opportunità per il turismo sostenibile” iniziata nel 2009, ha avuto l’ok in questi giorni per proseguire l’indagine.
I primi numeri diffusi parlano di un mercato da 54 miliardi di euro all’anno, e altri 5 miliardi di introiti si è stimato li potrebbe portare il completamento definitivo della rete ciclabile Eurovelo. Considerato a lungo un fenomeno di nicchia, il turismo in bicicletta è stato rivalutato negli ultimi anni per il numero crescente di persone che si avvicina a questo modo di viaggiare, per il minimo impatto ambientale e non ultimo per il mercato che ha smosso.
Dopo la conclusione della prima ricerca, la DG ENTR (la parte della Commissione europea che si occupa del turismo) ha co-finanziato diversi progetti per il completamento di Eurovelo, ed una serie di progetti per lo sviluppo di alcuni itinerari. Secondo il professor Richard Weston, uno degli autori del primo studio e riconfermato per l’aggiornamento di quest’anno, è necessario apportare qualche modifica, in particolare all’itinerario della Cortina di Ferro (EV13).
L’indagine procederà lentamente vista la mancanza di un ente di monitoraggio dedicato al cicloturismo; se ne studierà quindi l’impatto economico e si faranno valutazioni sul trasporto di biciclette sui mezzi pubblici nei vari Paesi.
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