I ciclisti inglesi non sono rimasti tutti soddisfatti della nuova funzionalità “bicycling” introdotta appena due giorni fa in Google Maps per la Gran Bretagna: per trovare un percorso infatti, a volte si deve passare dalla modalità a piedi a modalità automobile, non sono ben segnalate tutte le piste ciclabili ed in generale non bisogna prendere per oro colato le dritte ricevute.
Insomma, stavolta su Big G. non ci si può fare troppo affidamento.
Eppure la nuova opzione lanciata nel 2010 negli Stati Uniti e in Canada, è stata sviluppata in Gran Bretagna in collaborazione con il personale dell’associazione Sustrans, punto di riferimento dei ciclisti d’oltremanica, esperti che hanno selezionato i percorsi più sicuri, piste ciclabili, e strade a basso traffico, distinguendole per colore a seconda della classificazione.
Laurie Tuffrey, giornalista del Guardian, incuriosito dalle prime critiche mosse dagli utenti, ha così deciso di provare la funzione “bicycling” di persona, noleggiando una bici del bike sharing londinese e di girare per la City sotto la guida di Google. L’inizio non è stato entusiasmante e il sistema, testato su vicoli e strade a senso unico non suggeriva i percorsi migliori secondo Tuffrey. Proseguendo non sono mancati altri intoppi, suggerimenti verso strade molto trafficate, un refresh improvviso del sito che ha fatto perdere l’itinerario consigliato, e conseguente tappa finale errata: il Tamigi. “Non avendo voglia di un tuffo” – ironizza il reporter inglese – “sono rientrato verso la mia destinazione a Tavistock Street impiegando 23 minuti contro i 16 che avevo previsto.”
Sempre secondo Tuffrey una delle caratteristiche più utili che manca e di cui si dovrebbe tener conto è la scelta dei percorsi da suggerire non solo in base al traffico ma anche all’altimetria, per evitare di pedalare per colline impiegando tempo e fatica. Altra nota negativa del test è la mancanza del tracciato panoramico lungo l’ex ferrovia che si snoda da Finsbury Park a Muswell Hill. Buono invece il tragitto che Google Maps gli ha proposto per recarsi al lavoro, dalla sua abitazione di Borough attraverso Blackfriars Road, Blackfriars Bridge e infine King Cross, facendo scoprire qualche stradina con cui ha risparmiato tempo. Per altri itinerari fuori città è stato tutto sommato affidabile, anche se probabilmente non adatto a chi va di fretta visto che il tracciato scelto poteva essere più breve.
Concludendo la corsa dopo queste ed altre peripezie, Tuffrey giudica il nuovo Google Maps per le biciclette “non male ma non nemmeno eccezionale.” Un giudizio assai più morbido di alcuni commenti dei lettori, che hanno invitato Google ad ispirarsi ad un altro sito di tracciamento dei percorsi, CycleStreets.net, più completo ed affidabile. Il giornalista ha poi invitato gli utenti a testare anche loro lo strumento e a comunicare le proprie opinioni su Twitter utilizzando l’hashtag #cycletest.
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