In occasione dell’inizio della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile – 16/22 settembre 2012 – il Comune di Latina ha adottato un provvedimento destinato a favorire la circolazione delle biciclette. Si tratta delle cosiddette case avanzate, o linee d’arresto avanzate per i velocipiedi, poste in prossimità degli incroci (semaforizzati) più trafficati della città.
Lo scopo delle case avanzate è quello di creare un’area di attesa riservata ai ciclisti dietro la quale si posizionano le automobili.
L’implementazione della segnaletica è un’operazione semplice ed economica e i vantaggi per i ciclisti sono molteplici: evitano di respirare i gas di scarico delle automobili ferme e riescono a partire più facilmente quando scatta il verde del semaforo, evitando anche intralci per la circolazione.
Quella in vigore da oggi a Latina è una pratica già adottata da molti comuni europei dove l’uso della bicicletta è più diffuso. In Gran Bretagna sono conosciute con il nome Advanced Stop Lines, ma nella dicitura tecnica sono talvolta indicate con la sigla EBSL (“Expanded Bicycle Streaming Lane”, ovvero espansione della parte di strada riservata al flusso delle biciclette).
In Italia è stata la Fiab, a più riprese, ad occuparsi di questo ed altri interventi in materia di mobilità ciclabile, tentando anche di coinvolgere alcuni parlamentari nella presentazione di proposte di legge mirate a modificare il Codice della Strada in favore dei cilcisti.
Qui un approfondimento tecnico sulle “case avanzate”.
Foto | findleys
Iniziativa del 2012 della quale non mi pare di aver mai visto la sua concretezza. Invece di fare le corsie preferenziali per le bici, bisognerebbe fare una campagna informativa di quello che stabilisce il codice della strada per questi veicoli. Nessun ciclista adopera i fanali anteriori e posteriori. Nessun ciclista osserva il rosso del semaforo. Nessun ciclista osserva i cartelli stradali (sensi unici, strade interdette al ciclista ecc.) e corre in gruppo come fosse perennemente al Giro d’italia!! Pur pagando per la loro realizzazione con le tasse, i percorsi cilclabili, (piste ciclabili) non c’è ciclista che li percorra: si sentono dei “Moser” e tralasciano la pista costruita per loro. Penso che “pista ciclabile” sia una pista in cui SOLO i ciclisti (coloro che adoperano un ciclo) debbano percorrerla e non trovare ciclisti in mezzo alla strada, in gruppo e con la pista ciclabili libera alla loro destra!!!. E poi ci indignamo quando succede il peggio, quando qualcuno perde la vita. Molte volte oltre all’indignazione, bisognerebbe pensare a alla sera tutta le bici (come le auto e le moto) debbano avere gli strumenti ACCESI per essere visti dagli altri e rispettare il codice della strada perché non ne esiste uno per le bici, uno per le moto e uno per le auto, ma ne esiste UNO SOLO e va rispettato, nel rispetto reciproco.