Francia, pronto il piano nazionale della mobilità ciclistica
E’ in via di definizione in Francia il nuovo piano nazionale della mobilità ciclistica. Il programma – che in Italia esiste solo a livello comunale (biciplan) – entrerà in vigore a partire dal prossimo anno e si pone l’obiettivo di favorire l’uso della bici sia dal punto di vista della crescita di ciclisti sia per quanto riguarda la sicurezza degli stessi. Il piano, che dovrebbe entrare in vigore alla fine dell’anno, era stato provvisoriamente congelato con l’insediamento del nuovo governo, ma proprio nei giorni scorsi il Ministero francese per l’ecologia e lo sviluppo sostenibile lo ha approvato in via definitiva, assegnandone la stesura ad un comitato guidato dal rappresentante del Ministero “Mr. Velo ” Dominique Lebrun, e composto da rappresentanti dell’industria, ciclisti e funzionari del governo.
Il punto cardine del piano è la promozione del bike to work. Gli spostamenti per recarsi al lavoro infatti costituiscono la maggioranza tra quelli totali all’interno di in un centro urbano, e per il raggiungimento di quest’obiettivo è fondamentale oltre al lavoro irrinunciabile delle amministrazioni anche la collaborazione delle aziende. Alcune indagini hanno infatti rivelato che molti cittadini andrebbero volentieri al lavoro in bici se ci fossero le condizioni minime di sicurezza e comfort. Oltre ad un percorso sicuro casa-lavoro è quindi necessario che l’ufficio o l’azienda si doti di rastrelliere adeguate per le biciclette e docce/spogliatoi.
Ma c’è di più, perché nel nuovo piano della mobilità ciclistica francese sono previste agevolazioni fiscali per le aziende che incentivano i propri dipendenti a recarsi al lavoro in bici. L’incentivo economico riscuote un gradimento sempre interessante e simili programmi di finanziamento sono già in vigore in Belgio, dove alcuni dipendenti ricevono un bonus di 21 centesimi per km percorso. Ma esempi simili si trovano in tutta Europa, dalla Polonia ai Paesi Bassi fino alla Norvegia.
Sebbene il piano sia molto ambizioso, i numeri relativi alla ciclabilità in Francia sono ancora modesti, ma in crescita. Si parla di un 3% di spostamenti in bicicletta a livello nazionale a tutto il 2010, un punto percentuale in meno dell’Italia. Eppure risalgono proprio agli ultimi anni le politiche più incoraggianti, in particolare su scala locale. Se infatti è vero, come ha più volte ribadito l’ECF, che solo attraverso una politica nazionale di sostegno alla mobilità ciclistica è possibile raggiungere dei traguardi importanti, d’altra parte ci sono, e non solo in Francia, alcuni comuni virtuosi che sembrano smentire questa tesi.