Portogallo: nuovo codice della strada, più sicurezza per ciclisti e pedoni

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Mercoledì 24 luglio il governo portoghese ha approvato il nuovo codice della strada. Le modifiche più importanti riguardano la sicurezza degli utenti deboli, in particolare ciclisti e pedoni. La prima bozza inizialmente presentata aveva ricevuto forti critiche dalle due principali associazioni ciclistiche portoghesi, la Federação Portuguesa Cicloturismo e Utilizadores de Bicicletta (FPCUB) e la Associação pela Mobilidade Urbana em Bicicleta (MUBI), che successivamente, anche con il supporto dell’ECF (European Cyclists’ Federation) hanno chiesto e ottenuto alcune modifiche ritenute necessarie.

Ecco nello specifico le novità introdotte dal nuovo codice della strada in vigore in Portogallo dai prossimi mesi, approvato il 24 luglio 2013.

– i conducenti dei veicoli a motore dovranno mantenere una distanza laterale minima di sicurezza dai ciclisti di 1,5 metri;
– i conducenti dei veicoli a motore dovranno dare la precedenza ai ciclisti che attraversano la carreggiata in passaggi segnalati;
– i bambini sotto i 10 anni potranno pedalare anche sui marciapiedi;
– le cargobikes potranno circolare anche sulle piste ciclabili;
– i ciclisti potranno pedalare affiancati in numero di due.

Un passaggio del testo sottolinea inoltre che è responsabilità dei conducenti dei veicoli a motore, attraverso il proprio comportamento, non mettere in pericolo la sicurezza degli altri utenti della strada, in particolare ciclisti e pedoni.

Queste invece le modifiche inserite nella prima bozza ed eliminate nella seconda, quella definitiva, dopo le proteste delle associazioni ciclistiche:

– introduzione del casco obbligatorio;
– divieto di trasportare bambini se non su pista ciclabile.

Grande soddisfazione, naturalmente, da parte dalle associazioni e dai cittadini che si sono battuti per migliorare la seconda bozza del codice della strada, d’altra parte è stata espressa la necessità di far rispettare da subito le nuove regole e sensibilizzare tutti gli utenti della strada affinché diventino presto un’abitudine.

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Commenti

  1. Avatar Pietro Palumbo ha detto:

    E’ già un passo avanti, certo che io un bambino di 11 anni in strada non ce lo farei andare comunque soprattutto in città dove bisogna avere 100 occhi e non bastano!
    Oggi c’è un bell’articolo anche da noi sul corriere della sera, speriamo che si cominci a pensare alla sicurezza di tutti!

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