Sopravvissuti alla strage di Denver, riprendono il viaggio in bici

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Lo aveva promesso, Stephen Barton. Più di un anno fa aveva detto: “voglio finire il mio viaggio in bici, altrimenti sarà l’attentatore ad averla vinta”. E lo scorso 16 agosto, dopo 13 mesi dalla strage di Denver, nel Colorado, quella consumata la sera del 20 luglio 2012 nel cinema in cui era proiettata la prima del film Batman, Stephen Barton ha mantenuto la sua grande promessa di fronte prima di tutto a se stesso: ha ripreso il grande viaggio, un coast to coast degli USA desiderato e preparato per tre lunghi anni. La sera della strage Stephene, 22 anni all’epoca dei fatti, si trovava infatti nel mezzo di un viaggio a pedali attraverso gli States con l’amico Ethan Rodriguez-Torrent, partiti da Virginia Beach con destinazione San Francisco, dopo 5000 chilometri di strada. Quella sera, al termine dell’ennesima tappa, decisero per un cinema.

Sopravvissuto alla sparatoria riuscendo ad uscire per tempo dalla sala, il cicloviaggiatore americano ha rimediato comunque una ferita al collo che lo ha costretto diverse settimane in un letto d’ospedale. Quindi la promessa di proseguire il viaggio che ora può essere orgoglioso di aver mantenuto. I due giovani cicloturisti stanno pedalando verso San Francisco da dieci giorni e attualmente sono nello stato dello Utah. Ma c’è di più: hanno organizzato in occasione di questa seconda parte del viaggio una raccolta fondi da devolvere alle famiglie delle vittime della strage e dei feriti più gravi tra i sopravvissuti. Da qualche tempo inoltre Barton ha cominciato a fare divulgazione e ricerca politica per l’organizzazione Mayors Against Illegal Guns, con cui ha contribuito a produrre spot pubblicitari sul controllo delle armi negli Stati Uniti.

Lo spot di Stephen Barton contro le armi

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