Il Vigorelli riapre (ma solo per due giorni)

Il Vigorelli riapre (ma solo per due giorni)

C’è poco da fare: la storia del Vigorelli è la storia del ciclismo italiano ed è per questo motivo che da anni a Milano è attivo un comitato che si batte strenuamente contro le ipotesi di chiusura, smantellamento e demolizione che di tanto in tanto girano sui tavoli dell’amministrazione meneghina.

Vigorelli

Il 22 e il 23 marzo, in occasione delle “Giornate FAI di Primavera”, il Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con Comitato Velodromo Vigorelli, Museo del Ciclismo – Madonna del Ghisallo, Vostok Veloclub e Officine Sfera, il Velodromo Vigorelli sarà riaperto ai milanesi (e non).

Nella due giorni all’interno del Velodromo (la maiuscola è d’obbligo) e nelle sue immediate vicinanze, si terranno visite guidate e un’esposizione di biciclette da pista storiche (tra cui le bicicletta del record dell’ora di Fausto Coppi), la mostra fotografica “MiTomani – ritratti dalla Milano-Torino in bici da pista” di Angelo Ferrillo, una gara di surplace a partecipazione libera, nonché la partenza dell’edizione 2014 dell’ormai tradizionale Milano – Torino a scatto fisso.

Costruito nel 1935 con un’ellisse magica di 397,7 metri di lunghezza ricoperta da 72 km di listarelle di pino di Svezia, il Velodromo milanese divenne presto uno dei luoghi della leggenda del ciclismo, anche perché, 3 giorni dopo la sua apertura, Giuseppe Olmo stabilì il nuovo record dell’ora.

Il Vigorelli nel 1942 fu convertito a centro di smistamento per l’esercito e il campionissimo Fausto Coppi ci si allenava quando la pista era libera per tentare il record dell’ora con cui sperava (invano) di evitare di partire per il fronte. Semidistrutto dal bombardamento del 1944 che colpì Milano, fu ricostruito al termine della guerra più bello e più grande di prima.

Beatles_in_concerto_al_Velodromo_Vigorelli-1965

Il 24 giugno 1965 ospitò l’unica esibizione italiana dei Beatles e continuò a essere in uso per altri 10 anni quando fu chiuso. Riaperto nel 1984, l’eccezionale nevicata del 1985 fece crollare la tettoia sulla pista che rimase per questo chiusa per altri anni.

Il Velodromo fu utilizzato fino al 2001, quando si svolsero i Campionati Nazionali Assoluti, interrotti in segno di rispetto nei confronti delle vittime dell’attentato terroristico alle Torri Gemelle. Era l’11 settembre 2001 e il Velodromo più bello d’Italia non avrebbe mai più riaperto alle competizioni ciclistiche.

[Per un approfondimento sulla storia del Vigo, leggete qui]

Oggi il monumento al ciclismo di via Arona è utilizzato come campo di gioco per le squadre milanesi di football americano.

Il 22 e 23 marzo sarà quindi una bella occasione per conoscere una parte del nostro passato e, si spera, del nostro futuro.

Tutte le informazione sul programma degli eventi le potete trovare sulla pagina www.vigorelli.eu

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