Fra qualche giorno (il 25 maggio) si terranno le elezioni per scegliere i rappresentanti al Parlamento Europeo. Con le riforme ai trattati europei avvenute negli ultimi anni, le competenze del Parlamento Europeo sono state ampliate, per cui è sempre più importante scegliere attentamente chi vogliamo che ci rappresenti in Europa. Fra i temi di cui si occupa l’assemblea c’è anche la mobilità, ed è proprio su questo che si è concentrato un questionario posto dall’ECF a 364 candidati al Parlamento.
L’ECF (European Cyclists’ Federation) nei mesi scorsi ha preparato un “manifesto” nel quale sono presentati 10 punti sui quali il nuovo Parlamento Europeo dovrebbe agire per promuovere l’uso della bici fra i cittadini europei. Il manifesto è lungo 21 pagine ed è molto dettagliato, ma i 10 punti principali sono stati sintetizzati e sottoposti ai candidati al Parlamento, con una semplice domanda: siete d’accordo o no? (come al solito c’era anche l’opzione “non so”). Come si diceva, 364 candidati (fra i quali 24 italiani) hanno risposto alle domande.
I risultati erano forse prevedibili: un sostegno quasi plebiscitario ai 10 punti del programma dell’ECF. Poiché rispondere non era obbligatorio, lo hanno fatto solo i candidati già in partenza più attenti alle tematiche ambientali o della mobilità su due ruote. Ricordiamo poi che il nuovo Parlamento sarà composto da più di 750 persone, e non è detto che tutti i 364 rispondenti verranno eletti.
I 10 punti in media hanno ottenuto il consenso di circa il 90% dei rispondenti al questionario. La misura che ha riscosso maggiore successo è stata la proposta di rendere più sicuri per pedoni e ciclisti i mezzi motorizzati, con la quale il 96% si è dichiarato d’accordo (a questo proposito ricordiamo il recente dibattito in Gran Bretagna sulla sicurezza dei camion che girano per le grandi città, Londra in primis). Quella che invece ha trovato più “freddi” i candidati è stata la proposta di introdurre l’obbligo di raccogliere statistiche sull’uso della bici a livello nazionale e europeo, con cui si è dichiarato d’accordo solo il 73% dei rispondenti.
Ecco in particolare i 10 punti del programma ECF:
1) L’UE dovrebbe dedicare una quantità significativa del budget per il trasporto a progetti relativi alla ciclabilità
2)L’UE dovrebbe dedicare le risorse necessarie a una coordinazione centrale del progetto Eurovelo, in modo da portarlo a compimento entro il 2020
3) I veicoli motorizzati dovrebbero essere resi più sicuri per ciclisti e pedoni
4) L’UE dovrebbe raccomandare agli stati membri di rendere le loro politiche fiscali più eque, in modo che la bici non sia svantaggiata rispetto ad altre modalità di trasporto
5) L’UE dovrebbe alzare gli standard di qualità per l’aria che respiriamo, in modo da conformarsi agli standard più severi promossi dall’OMS
6) L’UE dovrebbe raccomandare ai paesi membri di includere i benefici per la salute derivanti dall’uso quotidiano della bici nelle proprie politiche sanitarie.
7) L’UE dovrebbe obbligare gli stati membri a integrare pienamente la bici con gli altri sistemi di trasporto
8) La raccolta di dati sull’uso della bici a livello nazionale ed europeo dovrebbe essere resa obbligatoria
9) L’UE dovrebbe adottare un piano generale per la promozione della bici entro il 2019
10) L’UE dovrebbe programmare un “ambizioso” target di distribuzione modale del trasporto entro il 2030.
Oltre alle 10 domande del manifesto ECF, un’altra domanda riguardava la frequenza con cui i candidati usano la bici, e i risultati sono stati molto divertenti: se ben il 15% dei rispondenti afferma di usare la bici almeno una volta al giorno (e su questo non abbiamo dubbi), e un sincero 12% afferma di non usarla mai, un confuso 3% afferma di non sapere ogni quanto usa la bici, mentre ben il 40% si rifugia in calcio d’angolo con un “alcune volte al mese o meno”.
Al di là della validità del questionario in sé, l’operazione è sicuramente riuscita a richiamare l’attenzione di alcuni candidati su queste tematiche. Le risposte non erano anonime, per cui, nel momento in cui il Parlamento si troverà a votare su questioni che impattano effettivamente sulla ciclabilità, l’ECF potrà ricordare a chi fra questi 364 sarà stato eletto che un mese prima delle elezioni si era espresso a favore di misure volte a diffondere l’uso delle due ruote in Europa.
I risultati completi del sondaggio sono disponibili su questo file excel.
Grazie, il file excel è molto utile per farsi un’idea di chi condivide le nostre idee!