L’hai voluta la bicicletta? Adesso pedala!

L’hai voluta la bicicletta? Adesso pedala!
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fonte: www.milanocyclechic.com

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Esclusi i pigri per credo religioso e i paurosi patologici che per strada girerebbero con uno scafandro e pochi altri casi, prima o poi ci cascano tutti. Arriva il momento della vita in cui si acquista una bicicletta. Da grandi. I motivi sono vari: il medico che quando guarda le analisi fa smorfie preoccupanti, l’emulazione/invidia per l’amico o il conoscente o il parente, lo stress acuto da traffico cronico, il modello lucente e costosissimo visto in vetrina per caso, l’idea di farsi un regalo appagante, la voglia di seguire le mode anche in fatto di due ruote (dalle MTB degli anni Ottanta alle agili fisse/single speed), i buoni propositi nelle scadenze annuali (Capodanno, compleanno, inizio della primavera), la pancia che cresce fino al 7° mese nonostante l’impossibilità tecnica di restar gravidi.

A seconda del modello prescelto poi c’è da abbinare al nuovo gioiello abbigliamento e accessori: cardiofrequenzimetro e ciclocomputer, casco no compromise, imbarazzanti tutine (per via della pancia di cui sopra) con enormi sponsor finti, scarpette in fibra di carbonio. Spazio anche a qualche upgrade: sella e ruote da accensione mutuo, per esempio. Insomma ci siamo: un nuovo fratello, più o meno estremo, è pronto a dar filo da torcere sui nastri d’asfalto o in tratti di fuoristrada. Bene, più siamo meglio stiamo. E siccome si è spesso coinvolti nella faticosa e gratificante veste di “esperti” del settore la soddisfazione di aver ben operato nella conquista di un nuovo adepto è persino maggiore.

Solo che…Solo che dopo un approccio iniziale il potenziale neo-pedalatore si accorge drammaticamente che le ruote a profilo più che alto non girano da sole, che 200 rapporti bisogna spingerli e che anche il telaio più leggero pesa. Detto diversamente: bisogna pedalare. E pedalare costa fatica e sacrificio e dedizione. Torna alla mente la condanna che dicevano a ogni occasione buona genitori e nonni: “L’hai voluta la bicicletta? Adesso pedala!”. Eh no, non era solo una metafora. Se aggiungiamo che spesso il neofita tende a strafare, esagerando alle prime uscite manco fosse Nibali nel pieno della preparazione atletica, il risultato è garantito: bisogno della bombola di ossigeno, intossicamenti da acido lattico, dolori al collo e alla schiena, gambe inutilizzabili, dolori al soprassella e ansiogeni indolenzimenti nelle zone limitrofe. Sommando tutto: atroci dubbi sulla bontà della scelta.

A questo si aggiunga, specie per i ciclisti più urbani: il traffico che è troppo pericoloso, che fa freddo, che fa caldo, che piove, che c’è vento e che “ho paura che me la rubino”. Alla fine della Fiera il risultato è uno: i buoni propositi scemano in maniera proporzionale alla polvere che si deposita sulla bici che riposa – inerte e delusa – nei sottoscala, nei garage o nelle cantine. In maniera altrettanto proporzionale, alle domande di compagne/mogli/parenti e amici memori dell’iniziale entusiasmo, fioccano gli alibi sull’abbandono del campo: “Avevo dolori e il medico mi ha detto che non è il mio sport”, “Non ho tempo per usarla”, “Sta sempre piovendo, ma come migliora il tempo…”, “Troppi pericoli: tizio è caduto ed è tutto rotto…” e via dicendo.

Peccato per il nostro e buon per tutti gli altri. Basta dare un occhio agli annunci infatti per scovare autentiche chicche a due ruote con, si e no, 4 uscite e con un range di chilometri che sta tra zero e mille. Una manna per chi non rincorre l’ultima evoluzione dell’ultima versione dell’ultimo cambio, la ricerca per sottrazione del grammo o semplicemente per chi – umile e libero e forte come il mezzo che usa – ha fatto una scelta di vita e di pensiero dalla quale non si torna indietro.

Commenti

  1. Avatar RestauraCicli ha detto:

    Trovare chicche nuove e vecchie di bici non più utilizzate è proprio il nostro credo. ci sono bici vecchie che, una volta messe in sesto, sono delle bombe; magari non hanno le ultime tecnologie ma permettono di raggiungere benissimo i nostri scopi ed appagarci

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