Quando Opel produceva biciclette (e detestava le auto)

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Come Peugeot, anche l’attuale casa automobilistica Opel agli inizi era un’azienda produttrice di biciclette. Nei primi anni del Novecento i cambiamenti portati dallo sviluppo industriale erano repentini e le aziende, per sopravvivere, hanno dovuto ripensare i propri settori di produzione. In quel caso abbandonare il mercato delle bici, divenuto saturo e sempre meno proficuo, in favore del nuovo settore automobilistico, è stata per Opel una scelta vincente.
Oggi sono numerose le case automobilistiche che propongono modelli di bici di design, ma il tutto sembra rientrare all’interno di semplici azioni di marketing e allora tanto vale andare a guardare i loro vecchi modelli, realizzati per la gente comune che pedalava tutti i giorni.

Nel 1885, un anno prima di lanciare l’azienda omonima produttrice di biciclette, Adam Opel aveva regalato per Natale ai suoi cinque figli un tandem familiare con altrettanti posti, un mezzo di lusso per l’epoca che l’imprenditore tedesco aveva conosciuto durante un viaggio a Parigi.

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Per sé, Mr. Opel compra un velocipede – la bici con la ruota anteriore grande – ma in seguito ad una caduta decide di rivendere quello ed altri modelli acquistati giudicandoli troppo pericolosi. La facilità con cui Opel riesce a sbarazzarsi dei velocipedi è un indizio del valore di questi mezzi di trasporto sul mercato e lo convince ad avviare un business.
Pochi mesi dopo, nella primavera del 1886 nella fabbrica Opel viene prodotto il primo velocipede. Per facilitare la salita sul mezzo, vengono realizzati dei supporti sulla ruota piccola posteriore.
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La prima pubblicazione datata dicembre 1887 esalta le virtù della nuova invenzione: “Chiunque può avere il piacere di andare in bicicletta, indipendentemente dall’età. Il modello a tre ruote consente anche a signore e signori anziani di godere di questo sano divertimento. Pedalare fa bene al corpo e all’anima.

Nel 1923 Opel diventa il più grande produttore di biciclette al mondo. Oltre 15.000 negozi vendono le biciclette costruite nella fabbrica tedesca di Rüsselsheim. Con l’introduzione della catena di montaggio a metà del 1920, si calcola che nel momento di massima produttività venisse realizzata una bicicletta ogni sette secondi. All’azienda leader del settore non mancava nemmeno un proprio team, che all’epoca correva su bici di colore giallo e nero.

La diffusione delle auto porta Opel a sospendere la produzione di biciclette. L’ultimo pezzo esce dalla fabbrica il 15 febbraio 1937, dopo una produzione record di 2,6 milioni di unità.
Poco prima della sua morte, si dice che Adam Opel alla vista di un’auto abbia detto:
«Questi aggeggi saranno solo giocattoli per milionari che non sanno come buttar via i loro soldi.»

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