La Gran Bretagna saluta una delle protagoniste storiche del ciclismo nazionale: mercoledì 20 giugno è morta all’età di 95 anni Eileen Gray, fondatrice della Women’s Cycle Racing Association e presidente della British Cycling Federation tra il 1976 e il 1986.
Nata il 25 aprile 1920 a Bermondsey, alle porte di Londra, Eileen si reca al lavoro in bicicletta, in una fabbrica di motori. Sono gli anni della Seconda Guerra Mondiale e uno dei tanti bombardamenti sulla capitale londinese mette fuori uso la ferrovia che la porta in fabbrica: è così che Eileen Gray inizia a pedalare. E da allora non smette più.
Finita la guerra, la passione per la bicicletta e l’abitudine a percorrere lunghe distanze la portano ad iscriversi al primo gruppo ciclistico, l’Apollo Cycling Club – uno dei pochi che a quel tempo accettava le donne – e nel 1946 viene selezionata nella prima squadra internazionale di ciclismo femminile della Gran Bretagna.
La presenza nell’associazionismo inizia con la fondazione della Women’s Track Racing Association nel 1949, divenuta poi Women’s Cycle Racing Association nel 1956.
Come presidente della British Cycling Federation, tra il 1976 e il 1986, ha raggiunto l’obiettivo di portare la corsa su strada, prima competizione di ciclismo femminile, ai Giochi Olimpici di Los Angeles del 1984. È stata vice presidente del Comitato Olimpico britannico nel 1988 e all’età di 92 anni, nel 2012, è stata tedoforo ai Giochi di Londra.
Bob Howden, attuale presidente della British Cycling Federation, sul sito ufficiale della Federazione ha ricordato la figura di Eileen Gray: “Una pioniera, sia come atleta che come manager: è stata un baluardo in difesa del ciclismo in generale e di quello femminile in particolare. È un giorno triste e siamo immensamente orgogliosi dell’eredità morale che ci ha lasciato”.
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