Siamo in quattro, mamma, papà e due ragazzini. Abbiamo pedalato in senso antiorario la Sardegna nord-occidentale – da Olbia a Oristano – seguendo principalmente la costa sulle strade provinciali: non larghe ma poco trafficate e con asfalto ottimo.
Abbiamo pedalato fra bestie al pascolo, fra nuraghi e torri Aragonesi, fra il giallo dei campi arsi dal sole di luglio e l’azzurro del mare di Sardegna in un paesaggio dove, solo ora me ne rendo conto, spicca l’assenza dell’uomo, dell’antropizzazione.
Un giro non lungo, poco più di 400km, ma non privo di difficoltà: il dislivello totale è stato di circa +4.000 metri percorso in tappe di 45-65 km, alternate a giorni di riposo, mare, vacanza…
Gli automobilisti sardi e i turisti sono stati encomiabili, accodandosi a noi laddove il sorpasso fosse stato azzardato e spesso suonando prima di passarci o semplicemente per salutarci.
Pochi i cicloturisti incontrati, cinque, sei; sono sicuro che in primavera e in autunno, stagioni ottime per pedalare, saranno sicuramente in numero maggiore. L’estate per noi è stata una scelta forzata.
Il meteo, come previsto, è stato caldo ma sopportabile e ci ha permesso di viaggiare abbastanza leggeri, lasciando a casa antipioggia e vari strati della cipolla… l’equivalente di una Ortlieb! Alla fine siamo partiti con due borse posteriori noi grandi e in vero stile bikepacking i ragazzi.
Siamo arrivati a Livorno in treno, o meglio, cambiando 4 treni! Anche questo fa parte del viaggio. Il traghetto notturno ci ha permesso di guadagnare tempo e, alle 7 del mattino, già pedalavamo verso Tempio Pausania, nella Gallura interna, tappa “alpina”, l’unica senza mare.
Il giorno successivo abbiamo attraversato la bella Valle della Luna e poi continui saliscendi in campagne incontaminate fino alla pittoresca Castelsardo.
La tappa più tranquilla, e più lunga, ci ha portato a Stintino e al meritato primo giorno di riposo con bagno alla famosa spiaggia la Pelosa. Alghero, “pais català de sardenya”, ci ha accolto in tutta la sua bellezza e vitalità non prima d’aver superato i soliti mangia e bevi e lunghissimi rettilinei.
In una giornata più ventosa delle altre, per fortuna con vento di maestrale in poppa, abbiamo pedalato da Alghero a Bosa sulla strada panoramica lungo la scogliera a strapiombo sul mare agitato. Sono stati 45 km emozionanti, ma anche di fatica e sudore.
L’ultima tappa fino a Cabras è stata lunga ed impegnativa ma ce l’abbiamo fatta! Cabras è un piacevole paese di laguna, poco frequentato dai turisti diretti alle spiagge dell penisola del Sinis. Il Sinis appunto, una regione ricca di storia, le belle chiese di San Salvatore e San Giovanni e i resti di Tharros su tutto, e ricca di spiagge, bellissima quella bianca di quarzo di Is Arrutas.
Il viaggio è finito con il trasferimento ad Oristano dove abbiamo preso il treno per Olbia, quindi traghetto e ritorno a casa.
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ciao elena
questi sono i link a openrunner con le tracce gpx delle tappe del nostro viaggio
ciao e buona strada
Bello! Ciao Francesco, anche io sto cercando di organizzare un percorso in Sardegna con i ragazzi ma mi trovo un po’ in difficoltà con le tappe. Ti andrebbe di condividere il vostro itinerario?
Ciao .. dove dormivate? capeggio o case?
Secondo te serve prenotare prima o si trova anche all’ultimo?
GRAZIE!
Ciao Giorgio, noi abbiamo pianificato le tappe e prenotato gli alberghi o b&b in anticipo, poiché luglio è alta stagione, e noi una famiglia di 4 persone con bambini per cui non volevamo correre rischi di non trovar da dormire o perdere troppo tempo nel cercare.
Buon viaggio
ciao
Caspita! Noi non abbiamo avuto praticamente alcun problema. Spero non si sia trattato di fortuna!
Sono sempre prudente quando viaggio fuori dai circuiti ciclabili insieme alla mia famiglia, ma anche la mamma, che in bici non è proprio Sagan…, ha avuto questa sensazione e ha pedalato tranquilla.
Poi, che le auto, impietosite, andassero piano vedendo il gruppetto in bici e, una volta passato, via a tutto gas, non è da escludere ma, te lo posso garantire, anche questo non succede sempre.
Grazie Giovanni e ciao.
PS che l’invidia sia uno stimolo… “get up on your bike and pedal on”
Ho fatto più volte il percorso in moto anni fa e ho ricordo di auto che sfrecciano incontrollate.
Davvero non mi capacito della sensazione positiva riguardo la strada. Comunque complimenti e invidia tanta!